Condividi

MONDIALI – Italia-Uruguay: o dentro o fuori. Prandelli si affida al sistema Juve e a Immobile

MONDIALI – Partita cruciale oggi per l’Italia: per arrivare agli ottavi basta un pari ma contro l’Uruguay di Suarez e Cavani sarebbe imperdonabile fare calcoli difensivistici – Prandelli si affida al sistema Juve (difesa a tre più Pirlo e Marchisio) e in attacco schiera la coppia Immobile-Balotelli – Il ct: “E’ la partita più importante della mia vita”

MONDIALI – Italia-Uruguay: o dentro o fuori. Prandelli si affida al sistema Juve e a Immobile

Squadra che non vince…si cambia. “Non posso dire la formazione, già è una partita difficile – ha provato a nascondersi Prandelli. – Ho delle idee ma voglio tenere tutti sulla corda fino all’ultimo”. In realtà le scelte sono fatte e sono sulla bocca di tutti già da venerdì sera, subito dopo la debacle contro la Costa Rica e poco importa che ieri sera il ct, nelle prove generali allo stadio “Das Dunas” di Natal, abbia mischiato le carte nel tentativo di confondere le acque.

Le coppie d’attacco provate (Cassano-Immobile da una parte, Insigne-Balotelli-Cerci dall’altra) si vedranno (forse) a partita in corso, non certo dal primo minuto. Il tempo degli esperimenti è finito, contro l’Uruguay si torna al 3-5-2, non a caso il sistema della Juventus, squadra campione d’Italia da tre anni e maggior fornitrice di uomini in questa nazionale. La formazione è presto fatta: Buffon in porta, Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa, Darmian, Verratti, Pirlo, Marchisio e De Sciglio a centrocampo, Balotelli e Immobile in attacco.

Formazione solida (la difesa a tre bianconera è la migliore del nostro campionato da tre anni) e, paradossalmente, più offensiva delle altre viste in questo mondiale. Supermario infatti avrà finalmente un compagno di reparto, quel Ciro Immobile capocannoniere della serie A e candidato a vestire il ruolo di salvatore della patria. Scelta apparentemente rischiosa, visto che all’Italia basta un pareggio per passare il turno mentre una sconfitta darebbe la qualificazione all’Uruguay, ma Prandelli non ci sta. “Per raggiungere un obiettivo così importante devi avere la mentalità vincente – ha spiegato il ct. – Non voglio vedere la squadra subire, non voglio pensare al pareggio”. Inutile nascondersi, a Casa Azzurri si respira un clima di tensione assoluta, il che, vista la nostra storia, non è necessariamente un male. “E’ la partita più importante della mia carriera – ha ammesso Prandelli. – Non posso paragonarla a nessun altra, ma al momento dei sorteggi avremmo tutti messo la firma per giocarci la qualificazione all’ultima partita”. Concetto opinabile (nessuno infatti avrebbe predetto una sconfitta con la Costa Rica) ma il ct va anche capito: il momento, come si suol dire, è catartico. Dormire sonni tranquilli con negli occhi Suarez e Cavani non dev’essere facile, tanto più viste le ultime prestazioni della nostra difesa. “E’ una delle coppie più forti del mondiale – il pensiero del ct. – Noi però dovremo essere bravi a concedergli poche opportunità”. “Non pensiamo alla sconfitta – gli ha fatto eco Andrea Pirlo. – E’ chiaro che uscire dal mondiale sarebbe una grande delusione ma ripeto, non abbiamo questo pensiero in testa”.

Chi invece si è tolto ogni tipo di preoccupazioni è il Brasile, che con il roboante successo sul Camerun ha conquistato il primato nel gruppo A, oltre che, ça va sans dire, il pass per gli ottavi di finale. Merito di Neymar, capace di trascinare con una doppietta la Seleçao fuori dalle sabbie mobili create ad arte dagli africani, già eliminati eppure desiderosi di chiudere il mondiale a testa alta. Dopo l’1-0 dell’asso del Barcellona (17’) infatti Matip rimette in parità il match (26’), poi ci pensa ancora O’Ney a riportare avanti il Brasile (35’). Che nel secondo tempo dilaga con Fred (49’)e Fernandinho (84’), per il definitivo 4-1 che regala l’ottavo col Cile (sabato 29 alle 18). L’altro sarà tra Olanda e Messico, visto che gli Orange hanno battuto Sanchez e compagni con un secco 2-0 (Ferr e Depay) e i Tricolores hanno vinto agevolmente lo “spareggio” con la Croazia. Dopo aver a lungo dominato e sfiorato il vantaggio in più di un’occasione, i messicani sbloccano la partita con capitan Marquez (68’), la mettono in ghiaccio con Guardado (75’) e la chiudono definitivamente con Hernandez (82’). Il gol di Perisic (87’) vale così solo per le statistiche, perché agli ottavi volano gli uomini di Herrera.

Commenta