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Moda, La Perla nel mirino dei cinesi

I cinesi di Fosun hanno ottenuto da Scaglia l’esclusiva di 30 giorni per trattare l’acquisto di un altro marchio famoso della moda italiana

Moda, La Perla nel mirino dei cinesi

La Perla è in viaggio verso la Cina. Il gruppo Fosun International ha ottenuto da Pacific Global Management un periodo di esclusiva di 30 giorni per portare avanti la due diligence con l’obiettivo di acquistare una quota di controllo nell’azienda italiana, noto marchio del Made in Italy.

A diffondere la notizia è stato un comunicato congiunto di Fosun e La Perla. Nel testo si precisa che “la conclusione dell’operazione è soggetta all’approvazione del comitato d’investimenti di Fosun”, già proprietario, tra l’altro, di Club Med e dell’ex sede di Unicredit a Piazza Cordusio.

Il fondo Pacific Global Management (Pgm) è controllato da Silvio Scaglia e aveva rilevato il brand di lingerie di lusso nel 2013 dal Tribunale di Bologna, pagandolo 69 milioni.

Il gruppo La Perla è stato fondato a Bologna nel 1954 e dispone di 150 punti vendita nel mondo.
La società è stata affidata da circa un anno alla guida creativa di Julia Haart, che ha molto ampliato l’offerta spaziando dalla tradizionale lingerie alla linea ready to wear.

Finora però non c’è ancora stato quel salto nel fatturato necessario a portare i conti in equilibrio. Per raggiungere l’obiettivo i ricavi dovrebbero salire a quota 220 milioni, mentre ora viaggiano intorno ai 150 milioni.

La società si avvia a chiudere anche il 2017 in perdita e secondo voci finanziarie il pareggio di bilancio, inizialmente rimandato dal 2017 al 2018, non sarà raggiunto nemmeno il prossimo anno.

“Sono in fase di divorzio da mia moglie e mi mettono pressioni per monetizzare. Sono convinto che vendere sarebbe sbagliato”, aveva dichiarato Scaglia alla fine dell’estate.

Il gruppo Scaglia ha realizzato importanti investimenti in La Perla, pari a circa 350 milioni, e, secondo le dichiarazioni dello stesso imprenditore, ne occorrono un altro centinaio per completare il piano di rilancio.

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