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Mini naja: cos’è e come funziona il nuovo servizio militare

Un progetto sperimentale destinato ai giovani che rappresenta un mix tra servizio militare e servizio civile – Ok della Camera, la proposta passa in Senato – Ecco tutto ciò che c’è da sapere sulla mini naja.

Mini naja: cos’è e come funziona il nuovo servizio militare

Arriva la mini naja, un mix tra servizio militare e servizio civile. Il progetto sarà su base sperimentale, ed è stato approvato dalla Camera a stragrande maggioranza (453 i voti favorevoli, 10 contrari e sei astenuti). Il testo passerà ora al senato.

I giovani che parteciperanno passeranno sei mesi in caserma o in strutture formative appartenenti alle Forze Armate, ma seguiranno anche corsi di e-learning e studieranno “i valori della cittadinanza e della difesa della Patria”.

MINI NAJA: CHE COS’È

La mini naja viene descritta come un percorso formativo semestrale in ambito militare. A differenza del vecchio servizio militare, sarà su base totalmente volontaria e non retribuito.

Matteo Perego (Forza Italia), primo firmatario della proposta, ha spiegato che essa ha “lo scopo di offrire ai giovani la possibilità di intraprendere un percorso educativo e di formazione specializzato nelle forze armate, su base volontaria, e che indipendentemente dalle future scelte professionali, sia utilizzabile nella progressione degli studi mediante il riconoscimento di attestati e crediti in ambito universitario”.

MINI NAJA: CHI PUÒ PARTECIPARE

Potranno partecipare al progetto solo ed esclusivamente i cittadini italiani di età compresa tra i 18 e i 22 anni di età che godono dei diritti civili e politici.

L’adesione sarà condizionata al possesso di un diploma di istruzione secondaria di secondo grado (scuola superiore, per intenderci). Tra i requisiti richiesti anche “non aver tenuto nei confronti delle istituzioni politiche dello Stato comportamenti che non diano garanzia di assoluta fedeltà alla Costituzione e alle esigenze di sicurezza nazionale”.

Ci sono anche altri paletti. Non potranno aderire:

  • i giovani condannati per delitti non colposi o con procedimento penale in atto per delitti non colposi,
  • i giovani sottoposti a misure di prevenzione. 

MINI NAJA: COME FUNZIONA

Come detto, l’adesione al progetto sarà solo su base volontaria e non ci sarà nessuna retribuzione: “Non è previsto un rimborso spese – spiega l’onorevole Perego al Sole 24 Ore -, tutti gli oneri come vitto e alloggio sono a carico del Fondo di riserva del Mef. Non ci sono costi per lo studente, ma nemmeno una retribuzione. Riteniamo che l’acquisizione di 12 crediti universitari sia il giusto compenso. E si riceverà un attestato di natura militare di ufficiali di riserva di complemento”.

La mini naja durerà sei mesi e si svilupperà in tre fasi: la prima consiste in un corso di studi in modalità e-learning. Nella seconda fase invece viene previsto un periodo di permanenza presso le strutture formative e di addestramento, le scuole e le accademie delle forze armate o dei carabinieri. La terza e ultima fase sarà invece quella dell’addestramento pratico.

In base all’età e al grado di istruzione, durante il percorso sono previsti seminari di studio e approfondimenti dell’architettura italiana che si occupa di sicurezza e, in particolare, di cibersecurity.

MINI NAJA: ATTESTATI E CREDITI

Trascorsi i sei mesi, i partecipanti riceveranno un attestato volto a certificare l’esito positivo del percorso formativo che potrà essere usato anche per dimostrare le esperienze maturate. L’attestato, specifica il testo, costituirà “titolo valutabile ai fini della nomina ad ufficiale di complemento”.

Gli studenti universitari acquisiranno inoltre fino a un massimo di 12 crediti formativi.

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