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Milleproroghe, Conte: “Per riforma Bcc rinvio di sei mesi”

Il presidente del Consiglio spiega che con il nuovo decreto aumenta il tempo per le aggregazioni e salgono al 60% le partecipazioni sociali nella capogruppo – Tria: “Rafforzato il legame con il territorio” – Novità anche per intercettazioni e bonus cultura

Milleproroghe, Conte: “Per riforma Bcc rinvio di sei mesi”

Via libera al decreto Milleproroghe da parte del Consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha spiegato in conferenza stampa che il nuovo decreto contiene alcune modifiche importanti alla riforma delle banche di credito cooperativo. “Abbiamo prorogato il termine per la piena efficacia della riforma dei gruppi bancari cooperativi”, ha detto Conte, precisando che il rinvio sarà di sei mesi. Tempo guadagnato per le 300 Bcc che devono decidere se aderire a Iccrea, a Cassa Centrale Banca o al gruppo Raiffeisen.

Inoltre, il nuovo provvedimento stabilisce che, nell’ambito della riforma delle Bcc, “le partecipazioni sociali” degli istituti di credito cooperativo nella banca capogruppo “salgono al 60% e i rappresentanti salgono alla metà più due. È prevista consultazione delle banche di credito cooperativo, c’è una maggiore autonomia sul piano delle strategie e delle politiche commerciali”.

Questo intervento “contiene anche alcune modifiche della disciplina – ha continuato Conte – questa è una valutazione prettamente politica, non solo una proroga per consentire agli operatori di stare al passo con tutti gli adempimenti richiesti anche per le banche popolari, ma siamo anche intervenuti con alcune misure di disciplina che realizzano una riforma della riforma”.

Secondo il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, con il Milleproroghe “viene rafforzato il mantenimento effettivo del carattere di credito cooperativo” delle Bcc, cioè “il carattere mutualistico di banche strettamente legate al territorio e con una finalità molto specifica. Questa riforma va incontro alle osservazioni raccolte”.

INTERCETTAZIONI

Il Milleproroghe blocca l’entrata in vigore della riforma delle intercettazioni. “Impediamo che venga messo il bavaglio all’informazione” perché “la riforma Orlando era stata scritta con l’intento di impedire ai cittadini di ascoltare le parole dei politici indagati”. Lo ha detto il ministro Alfonso Bonafede, sottolineando che ogni passata riforma è coincisa con uno “scandalo” e l’ultima è stata fatta “in concomitanza col caso Consip. Ogni volta che qualcuno del Pd veniva ascoltato qualcuno del Pd tendeva a tagliare la linea”.

BONUS CULTURA

“Oggi in Cdm approviamo il decreto per la prosecuzione per il 2018 della 18app”, il bonus cultura con 500 euro per i diciottenni varato dal governo Renzi. In questo caso l’annuncio è arrivato dal ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. Che però ribadisce: “Dal 2019 si cambia in maniera pesante”.

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