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Milano, il Museo Diocesano dedicato al Cardinal Martini

In occasione del suo quindicesimo anniversario di attività, il Museo Diocesano di Milano sarà dedicato al Cardinale Carlo Maria Martini per ricordare colui che ha fortemente voluto e inaugurato il museo.

Milano, il Museo Diocesano dedicato al Cardinal Martini

I Chiostri di S. Eustorgio, il nuovo polo museale e monumentale che nasce dalla fusione tra il Museo Diocesano e il complesso di Sant’Eustorgio.

È stato proprio il Cardinale Angelo Scola, dopo aver ringraziato “per il lavoro svolto in questi anni” l’ex direttore Paolo Biscottini, a sottolineare quanto la dedicazione a Carlo Maria Martini sia “sembrata la scelta, oltre che più ragionevole, più significativa, non solo perché il Museo nacque da un’idea proposta con forza da Martini che iniziò a dare vita a questo luogo portando qui alcune delle tele della quadreria dell’episcopio per metterle a disposizione di tutti, ma anche per rendere omaggio alla poliedricità della sua figura che sapeva interloquire con tutti i mondi della cultura. Lavoreremo insieme alla Fondazione Carlo Maria Martini per celebrare al meglio questo anniversario”.

I programmi futuri del Museo sono stati svelati da Luca Bressan, vicario Episcopale Cultura della Diocesi di Milano che ha ricordato come la celebrazione del XV anniversario sarà per il Museo l’occasione per confermare il progetto vissuto sino ad oggi con alcuni passi ulteriori, come la nascita del nuovo polo museale e monumentale con la fusione tra Museo Diocesano e il complesso di Sant’Eustorgio.

“Il luogo dove si trova il Museo – ha dichiarato Luca Bressan – venne scelto dal Card. Martini certo non a caso. Seguendo questa felice intuizione vogliamo che il suo far parte del complesso conventuale di S. Eustorgio – culla secondo la Tradizione del cristianesimo a Milano – non sia un fatto meramente logistico, ma diventi il punto di partenza di una proposta spirituale e culturale alla città. Basilica, Cappella Portinari, cimitero Paleocristiano, Museo Diocesano di Milano costituiscono un insieme di rara bellezza che va presentato e offerto nella sua unità e unicità attraverso percorsi di visita e attività culturali comuni che già ci vedono impegnati a livello di progettazione nell’offerta ai fedeli e alla città tutta”.

A tal riguardo, il cardinale Angelo Scola ha sottolineato come «due grandi potenzialità si uniscono per dare vita a qualcosa di bello per tutta la città”.

“Per gli antichi padri del Cristianesimo – ha chiosato il Cardinale – la bellezza era lo splendore del vero. Per questo la Chiesa non è mai rimasta estranea all’arte e alla bellezza come ce ne si può rendere conto girando in particolare l’Italia. Sono sempre molto impressionato dalle lunghe file di persone che attendono di entrare a vistare una mostra. Credo che la ragione consapevole o meno che muove tanta gente stia nella capacità dell’arte di manifestare sempre qualcosa che va oltre l’oggetto presente, il plus di cui parla il teologo gesuita Bernard Lonergan. Un capolavoro, quando è autentico, è sempre, come la liturgia, un’anafora che spinge verso l’alto”.

Dal canto suo, Ugo Pavanello, Presidente Museo Diocesano ha annunciato il comitato scientifico cui spetterà il compito di ideare e costruire il programma culturale pluriennale dei “Chiostri di S. Eustorgio”. Coordinato dallo stesso Pavanello e da Luciano Formica, responsabile culturale S. Eustorgio, il comitato scientifico sarà composto da Sandrina Bandera, già Sovrintendente per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico della Regione Lombardia e già Direttore della Pinacoteca di Brera, da Natale Benazzi, scrittore e saggista, da Carlo Capponi, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Milano, da Giuseppe Frangi, giornalista e critico d’arte, da. Giovanni Iovane, professore di storia dell’arte contemporanea a Brera, da Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani e da Nadia Righi, conservatore del Museo Diocesano di Milano. In attesa della nomina del nuovo direttore, il responsabile del progetto culturale sarà Gabriele Allevi, già direttore del Museo Diocesano di Bergamo e consulente di varie istituzioni culturali in Italia e all’estero.

Sandrina Bandera, membro del Comitato scientifico del Museo Diocesano, ha affermato che “quello di fondere due importanti spazi in uno solo è un progetto ambizioso che dovrà necessariamente portare alla creazione di una rete che dialoghi e collabori con le varie istituzioni della città. Con il comitato scientifico stiamo già approntando un vasto programma che includerà una serie di iniziative appositamente studiate per un pubblico più giovane e che sappia tradurre la tradizione di cui si fa portavoce il museo nei nuovi linguaggi contemporanei”.

Anche Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani e componente del Comitato scientifico del Museo Diocesano, ha voluto far sentire la propria vicinanza al progetto, con una lettera al Cardinale Angelo Scola nella quale ha assicurato che “il Museo Diocesano di Milano potrà sempre contare sulla amicizia, sulla contiguità, di più sulla fraternità dei Musei del Papa”.

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