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Milan, processo a Galliani: ecco i dieci capi di imputazione che avanza il popolo rossonero

PROCESSO A GALLIANI – I dieci capi di imputazione che il popolo rossonero addebita all’ad del Milan: dalla difesa di Allegri alla guerra a Seedorf, dalla perdita di Tevez alla scommessa su Matri, dalla fiducia a Zapata-Mexes all’acquisto di Essien e Honda, dalle faroniche liquidazioni alla filosofia del parametro zero. Inevitabile la condanna

Milan, processo a Galliani: ecco i dieci capi di imputazione che avanza il popolo rossonero

Se ci fosse un processo di Norimberga per i dirigenti delle società di calcio, non c’è dubbio che Adriano Galliani sederebbe sul banco degli imputati. Come nell’originale, che ci viene restituito da vecchi filmati in bianco e nero, ci sembra di vederlo lì, dietro un lungo bancone, l’aria spaurita, la testa piegata da un’enorme cuffia antidiluviana dalla quale fluisce la traduzione delle domande dei giudici Alleati, che chiedono conto all’amministratore delegato del Milan dei crimini commessi nella stagione 2013-14. Siamo in grado di riferire con precisione l’interrogatorio.

1. Signor Galliani, per quali ragioni – e nonostante il parere contrario dello stesso Berlusconi, oltre che della tifoseria rossonera – ha difeso con le unghie e con i denti un allenatore come Allegri, palesemente inadeguato e con evidenti problemi di personalita’, come dimostra la pulizia etnica nello spogliatoio di quei giocatori di personalita’ (ultimo in ordine di tempo Ambrosini) che erano stati la forza del Milan?

2. Perchè con la stessa, pervicace ostinazione ha condotto una guerra senza quartiere nei confronti di Seedorf, il quale avra’ numerosi difetti ma si e’ dimostrato senz’altro meglio del suo predecessore (non era peraltro difficile), con cio’ destabilizzando l’ambiente rossonero e facendo fallire la rincorsa all’Europa league?

3. Sulla base di quali elementi la scorsa estate, a campagna acquisti inoltrata, dichiarava “Carlitos non mi tradira’” con riferimento all’ingaggio del giocatore argentino Tevez, poi finito alla Juventus per la cifra, incredibilmente bassa, di 9 milioni di euro?

4. Per quali misteriose doti tecniche del giocatore decideva, pochi giorni dopo lo smacco subito su Tevez, di acquistare dalla stessa Juventus il centravanti Matri per la cifra, incredibilmente alta, di 12 milioni di euro? Un bidone che ai tifosi piu’ anziani ha ricordato la leggenda negativa dell’attacco del Milan, Egidio Calloni (“lo sciagurato Egidio”, Gianni Brera dixit). Prestato per disperazione alla Fiorentina, Matri fatica oggi a trovare posto in squadra anche con Giuseppe Rossi, Gomez e Cuadrado in infermeria piu’ Joaquin squalificato. La sola soddisfazione e’ che abbiamo espugnato Firenze anche grazie ai tre gol a porta vuota  sbagliati dallo stesso Matri. Ritornera’ al Milan e ci restera’, essendo invendibile. Complimenti vivissimi.

5. Per quali altre misteriose ragioni tecniche ebbe ad affermare, in avvio di stagione, che “la coppia di centrali Zapata-Mexes e’ la piu’ forte del campionato”? Coppia che si e’ poi resa ridicola su tutti i campi italiani, al punto che Zapata e’ stato rinchiuso in qualche armadietto di Milanello e ne abiamo perso le tracce.

6. Ci dica ora, signor Galliani, chi ha minacciato lei e la sua famiglia, perche’ solo sotto pressioni terribili si puo’ ingaggiare un ex giocatore come Essien, e farlo scendere in campo contro l’Atletico Madrid, o scambiare per un giocatore di calcio Honda, che andrebbe impiegato nei dieci minuti finali e a risultato acquisito, tanto per vendere un po’ di magliette rossonere ai giapponesi.

7. Lei sa, signor Galliani, che tra un’udienza e l’altra del processo soggiornera’ nel carcere di Norimberga, qui vicino. E cio’ anche per la sua sicurezza personale, perche’ corre voce che bande di tifosi rossoneri malintenzionati si aggirino per la citta’. Data la sua impopolarita’, signor Galliani, perche’ nelle fasi di maggiore tensione nei rapporti con l’altro amministratore delegato, Barbara Berlusconi, ha lasciato circolare senza smentirle voci di sue clamorose dimissioni, accompagnate da liquidazioni faraoniche (da 50 fino a 130 milioni)? Anche 28 anni di militanza come amministratore delegato non giustificano cifre tanto elevate, soprattutto alla luce delle ultime performance sportive.

8. Ma non solo sportive. La filosofia di gestione di questi ultimi anni si e’ basata, come e’ noto, sull’ingaggio di giocatori a parametro zero. Questa filosofia e’, a un tempo, presuntuosa e suicida. Presuntuosa perche’ presuppone che le altre societa’ siano in mano a incapaci. A volte e’ vero (con l’Inter di Moratti siamo andati a nozze), ma in generale nessuno lascia libero da contratto un fuoriclasse, quindi il rischio di portare a casa dei bidoni e’ elevato. Inoltre, per allettare il giocatore occorre promettergli un ingaggio stellare, e questo spiega i 4,5 milioni netti che venivano pagati a Flamini e che tuttora incassa Mexes. Suicida perche’ questa strategia (a) rende completamente rigido il parco giocatori, che infatti sono ormai una quarantina, circa il doppio di quanto sarebbe necessario per un club che nella prossima stagione non avra’ le coppe, ma che proprio per le ragioni suddette risultano invendibili (da quanto tempo il Milan cerca di liberarsi di Robinho?); (b) fa esplodere i costi di gestione, e infatti il monte ingaggi passa oggi i 100 milioni di euro, superiore a tutte le squadre che precedono il Milan in serie A, a eccezione della Juve, e del 50% maggiore di quello dell’Atletico Madrid, che ha eliminato i rossoneri in Champions.

9. Conosciamo gia’ la sua linea di difesa, signor Galliani: l’epoca delle vacche grasse e’ finita, i migliori vanno altrove, occorrono ben altri fatturati, eccetera. Bisognerebbe rifondare ripartendo dai giovani, si dice. Per questo i tifosi rossoneri hanno atteso una dura smentita della societa’ alle voci che danno in partenza i vari Balotelli e De Sciglio al solo scopo di fare cassa, lasciando a Milanello tutte le cariatidi che l’anno prossimo lotteranno ( si fa per dire) per non retrocedere. Per trovare giovani talenti occorrono poi osservatori di talento, e uno l’avevamo, quel Leonardo che porto’ in squadra i vari Kaka’, Pato, Thiago Silva. Ma e’ stato licenziato senza essere sostituito e oggi il Milan e’ terra di scorribande per alcuni tra i piu’ avidi e spregiudicati procuratori.

10. Del parametro zero il Milan ha finito per essere vittima. A zero, cioe’ gratis, e’ stato infatti ceduto il piu’ grande centrocampista italiano della sua generazione, quell’Andrea Pirlo che ogni domenica da tre anni e’ possibile ammirare con la maglia della Juve. Perche’ sarebbe gia’ stato grave cederlo all’estero, ma al nemico di classe, a quello che ha derubato il Milan (il Milan, non l’Inter) di almeno cinque scudetti dagli anni Settanta a oggi, beh, e’ davvero troppo. Siamo quindi alle conclusioni, signor Galliani. Nessuno dimentica gli anni dei grandi successi che hanno reso il Milan la squadra di gran lunga piu’ blasonata del calcio italiano. Successi ottenuti grazie ai quattrini e all’impegno personale di Berlusconi, ma che inducono comunque questa Corte a riconoscerle ampie attenuanti. Non la metteremo di fronte all’alternativa riservata a Goering, se inghiottire una pillola di cianuro nel chiuso della sua cella o finire impiccato domani all’alba. La lasceremo libero, ma in nome del dio del calcio sparisca dagli occhi della tifoseria rossonera umiliata e offesa.

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