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Milan e Roma: obbligo di vincere

Il Milan e Montella si giocano tutto contro il Chievo: se non vincono a Verona è crisi nera e la panchina salta – Assenti Bonucci e Bonaventura – Più agevole il compito casalingo della Roma che contro il Crotone ha la possibilità di consolidare la propria posizione nei quartieri alti della classifica

Chi per continuare la corsa, chi per cominciare quantomeno a muoversi. Motivazioni differenti per Roma e Milan eppure l’obiettivo resta lo stesso: vincere, punto e basta. Sia Di Francesco che Montella sono pressoché obbligati a farlo, uno per l’oggettiva superiorità sull’avversario (Crotone), l’altro per una panchina che altrimenti rischierebbe davvero di saltare (Chievo). Chi si gioca di più è senza dubbio il Milan, arrivato ormai al classico punto di non ritorno: il discorso si trascina da settimane e solo una vittoria potrebbe metterlo a tacere, seppur per pochi giorni.

La sensazione collettiva è di un allenatore sfiduciato da società e tifosi, ancora al suo posto solo per mancanza di alternative e non per una reale convinzione. I nomi di Paulo Sousa, Mazzarri e Gattuso acquistano credito ora dopo ora, mentre quello di Ancelotti resta sostanzialmente un sogno: la situazione è in divenire e solo qualche vittoria potrebbe fermarla.

“E’ comprensibile circolino altri nomi, non mi disturba – ha glissato Montella – Sono motivato e sento che la squadra sta per esplodere, il mio mestiere consiste nel gestire momenti positivi e negativi. Bisogna riprendersi quello che abbiamo lasciato per strada, a partire da ora”.

Inutile dire che la situazione non è affatto delle migliori: alle complicazioni della trasferta in casa Chievo (imbattuto dal 9 settembre, da allora 3 vittorie e 3 pareggi) si aggiungono le assenze di Bonucci e Bonaventura, il primo squalificato (salterà anche la Juve), il secondo infortunato.

Il tecnico rossonero però non cambierà modulo e continuerà a insistere sul 3-4-2-1 delle ultime partite, dunque Donnarumma in porta, Musacchio, Romagnoli e Rodriguez in difesa, Borini, Kessie, Biglia e Calabria a centrocampo, Suso e Calhanoglu alle spalle dell’unica punta André Silva.

Classico 4-3-1-2 per Maran, che risponderà con Sorrentino tra i pali, Cacciatore, Gamberini, Cesar e Gobbi nel reparto arretrato, Castro, Radovanovic e Hetemaj in mediana, Birsa sulla trequarti, Pucciarelli e Inglese in attacco.

Decisamente più sereno il momento in casa Roma, dove le prospettive sono tornate rosee: la vittoria di Torino ha rimesso a posto la classifica, ora bisogna sfruttare il turno casalingo col Crotone per continuare a correre e, magari, rubare qualche punto a chi sta davanti.

“E’ una partita difficile, l’anno scorso loro hanno fatto un miracolo – il pensiero di Di Francesco – Vogliamo vincere sia questa che la prossima col Bologna, sappiamo però che nel calcio non c’è nulla di scontato. Dobbiamo ancora lavorare molto ed essere più precisi in zona gol, però vedo molta solidità e questo è un segnale positivo”. Inevitabile che il tecnico faccia un po’ di turnover anche se l’uomo più atteso non è ancora pronto: Patrik Schick partirà solo dalla panchina.

Il 4-3-3 giallorosso vedrà dunque Alisson in porta, Karsdorp (debutto stagionale per lui), Juan Jesus, Moreno e Kolarov in difesa, Pellegrini, Gonalons e Strootman a centrocampo, Under, Dzeko e Perotti in attacco. 4-4-2 d’ordinanza per Nicola, che tenterà l’impresa con Cordaz tra i pali, Sampirisi, Ceccherini, Ajeti e Martella nel reparto arretrato, Rohden, Mandragora, Barberis e Stoian in mediana, Nalini e Budimir in attacco.

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