Condividi

Migranti: blocco navale e respingimenti di massa, ecco perché le ricette della destra sono impraticabili

Il demografo Livi Bacci dell’Accademia dei Lincei spiega che il blocco navale “è un atto di guerra”, che i respingimenti di massa “sono illegali” e che, in realtà, di immigrazione “abbiamo un gran bisogno”

Migranti: blocco navale e respingimenti di massa, ecco perché le ricette della destra sono impraticabili

Le soluzioni proposte dalla destra per fermare “l’invasione dei migranti in Italia” non sono solo inutili – perché, “dati alla mano, l’invasione non c’è” – ma anche del tutto impraticabili, in quanto illegali e pericolose. Questa l’opinione di Massimo Livi Bacci, professore emerito di Demografia all’Università di Firenze, presidente onorario dell’International Union for the Scientific Study of Population e accademico dei Lincei.

Migranti: il “blocco navale” è un atto di guerra

In un’intervista al Riformista, Livi Bacci spiega che il “blocco navale”, un vecchio pallino di Fratelli d’Italia, va considerato come “un atto di guerra”, e dunque è impossibile metterlo in pratica “se non vogliamo anche noi contribuire al disordine mondiale”.

“Respingimenti di massa? Sono illegali”

Per quanto riguarda invece i respingimenti di massa, vagheggiati a più riprese anche dalla Lega, il docente sottolinea che si tratta di una pratica contraria al diritto internazionale: “Si può ‘respingere’ la singola persona, esaminando il caso particolare, e constatato che non sia meritevole di protezione o di asilo, secondo modalità ben stabilite dalla legge – argomenta Livi Bacci – Non si possono respingere tutti i passeggeri di un barcone, di una nave, di un autobus, senza l’accurato esame dei casi individuali. Il diritto internazionale lo vieta, il senso di responsabilità di uno stato civile anche”.

L’Italia ha bisogno di “flussi imponenti” di migranti

In generale, secondo il Professore, in Italia ci troviamo di fronte a un paradosso: da un lato, “il dibattito sulle migrazioni è regredito in modo preoccupante”; dall’altro, “il nostro Paese continua a esprimere una forte domanda di lavoro immigrato”, per cui, “se vogliamo conservare i nostri livelli di vita, la nostra capacità di sviluppo e di competere in campo internazionale, dovremo assorbire flussi imponenti di migranti nei prossimi decenni”.

[Leggi anche – Demografia, Livi Bacci: “Ci servono 2-300mila immigrati l’anno”]

Occorre investire sull’inclusione degli immigrati

Gli immigrati, quindi, “daranno un apporto vitale al Paese”, ma solo se lo Stato sarà abbastanza lungimirante da investire su di loro: “Investire per includere economicamente, socialmente e culturalmente – continua Livi Bacci – O vogliamo forse che i migranti restino “esclusi”, a centinaia di migliaia, a milioni, tenuti fuori delle porte della nostra società?”.

In sintesi, anche se “l’immigrazione viene criminalizzata da almeno la metà delle forze politiche italiane”, ne abbiamo un gran bisogno: “Su questo non ci sono dubbi – conclude Livi Bacci – Lo sanno pure i leghisti, anche se non lo dicono. Con una popolazione che diminuisce, i giovani che diminuiscono, una natalità bassissima, noi abbiamo una forte necessità di immigrazione”.

Commenta