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Migranti, assist di Conte a Visegrad: basta pagare per non accogliere

Il Premier ha accettato la proposta sostenuta da Juncker e Merkel – I paesi che non intendono accogliere migranti potranno legittimamente farlo pagando un contributo all’Ue – Assist al blocco di Visegrad – Conte dubbioso sul potenziamento di Frontex: “Preferirei investimenti per l’Africa”.

Migranti, assist di Conte a Visegrad: basta pagare per non accogliere

Chi non vuole accogliere i migranti avrà la piena libertà di farlo, a condizione di mettere mano al portafogli. Sono anni che l’Ue cerca di far passare questo principio, rifiutato da Matteo Renzi prima e da Paolo Gentiloni poi. A dire sì invece è stato l’attuale presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che nel corso della cena tenutasi il 19 settembre con gli altri leader Ue, ha accettato senza batter ciglio di mettere da parte il “sommo” principio della redistribuzione, caro al ministro dell’Interno, dando una via d’uscita a quei Paesi che fino a ieri venivano pesantemente accusati dall’Italia di voltarsi dall’altra parte.

La proposta è stata messa sul piatto dal presidente della commissione Ue, Jean Claude Juncker e portata avanti da Angela Merkel nel corso della cena che ha preceduto il vertice di Salisburgo.

Sostanzialmente funziona così: coloro che non ne vogliono sapere di far “entrare” i migranti possono tranquillamente evitare di farlo – come il blocco di Visegrad – pagando un contributo che però non si sa nemmeno dove finirà (potrebbe non confluire nel fondo per l’Africa, per esempio).

Si stileranno dunque due liste distinte che la cancelliera tedesca vorrebbe portale al Consiglio europeo del 18 ottobre: nella prima confluiranno i nomi dei Paesi che accoglieranno, nella seconda quelli di chi invece opterà per il pagamento. Il problema è che attualmente la seconda lista rischia di essere molto più corposa della prima, soprattutto in vista delle prossime elezioni europee e con il fronte populista e contrario all’immigrazione che cercherà di approfittare di questa nuova soluzione per chiudere le porte, stavolta in piena legittimità.

Per quanto riguarda il vertice, al centro dell’attenzione c’è stato il ruolo di Frontex: “La posizione dell’Italia sul progetto Frontex è che sicuramente può avere un ruolo ma potenziare Frontex fino a diecimila uomini fa anche sorgere problemi circa l’utilità di un tale investimento”. Lo dichiarato il premie in conferenza stampa. “Preferei che tutti questi investimenti fossero destinati all’Africa”, sottolinea Conte che spiega: “C’è anche un problema politico, è chiaro che un simile dispiegamento di uomini pone un tema di sovranità. Tutti i Paesi membri è chiaro che sono gelosi, e l’Italia non è da meno”.

“Il caso Diciotti ci vede tutti perdenti. Se l’Europa vuole esprimere una politica in materia di immigrazione vuol dire che mette a punto una strategia, rivede il regolamento di Dublino e quanto prima persegue nuovi meccanismi di gestione collettiva nel segno della solidarietà”, ha detto ancora Conte.

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