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Mezzi pubblici gratis in Lussemburgo: primo Paese al mondo

Da domenica 1 marzo nel piccolo Stato europeo chiunque potrà viaggiare gratis su bus, tram e treni, purché in seconda classe e dentro i confini nazionali.

Mezzi pubblici gratis in Lussemburgo: primo Paese al mondo

Sul sito dedicato, al grido dell’hashtag #CEstUnGrandJour (“E’ un grande giorno”), la novità viene persino paragonata al primo uomo sulla Luna, o alla scoperta della forza di gravità, o ancora all’invenzione della ruota. Forse è un po’ esagerato, ma quello che il Lussemburgo lancia oggi, domenica 1 marzo, è effettivamente un evento di portata storica: diventa ufficialmente il primo Paese al mondo a offrire i trasporti pubblici gratis a tutti, sempre, su qualsiasi mezzo e senza distinzioni.

Da oggi dunque sui bus, i tram e anche i treni (purché all’interno dei confini nazionali) di tutto il Lussemburgo, e cioè su una superficie di 2.586 km quadrati, l’ingresso è libero, salvo che nei convogli di prima classe: chi sceglie il comfort dovrà accettare di pagare qualcosa, anche se i prezzi non sono nemmeno così esorbitanti.

Ad esempio, per un biglietto a tempo di 2 ore, valido su tutto il (piccolo…) territorio nazionale, il costo è di 3 euro; il carnet da 10 biglietti della stessa tipologia costa 24 euro; il giornaliero 6 euro, il mensile 75 euro, l’annuale 660 euro (200 euro per gli anziani). Come detto, la seconda classe in treno diventa invece completamente gratuita dentro i confini, mentre si continuerà a pagare per le tratte che collegano il piccolo Stato con Francia e Germania, anche se solo per la tratta in territorio straniero.

Questa novità interessa molti i numerosissimi lavoratori transfrontalieri, che così continueranno a pagare ma a prezzi ridimensionati. A seconda delle zone toccate, un giornaliero può ad esempio costare 5 o 9 euro, e un abbonamento mensile 40 o 85 euro.

La misura rivoluzionaria è stata voluta dai tre partiti che formano la maggioranza di governo insediata nell’ottobre 2018. In Lussemburgo, Paese da 620.000 abitanti (di 170 nazionalità diverse), il costo totale annuo del sistema di trasporti ammonta a 500 milioni di euro, di cui solo 41 milioni (l’8%) era coperto dalla vendita di biglietti e abbonamenti. La perdita è stata dunque considerata relativa e verrà coperta senza problemi dalle casse dello Stato.

Per quanto riguarda invece il possibile sovraffollamento dei mezzi, data la gratuità, il governo ha stimato che la domanda di trasporto pubblico aumenterà del 20%, e che sono già previsti investimenti per potenziare ulteriormente la rete e il servizio.

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