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Messico, Siria, Pacifico: Trump alza i muri

Oggi il presidente Usa firmerà l’ordine per la prosecuzione del muro alla frontiera con il Messico. Novità anche sui visti all’entrata negli Usa. Già firmato l’ordine per l’uscita dal Tpp

Messico, Siria, Pacifico: Trump alza i muri

Nei primi tre giorni di governo Donald Trump ha alzato tre muri, non tutti in cemento, ma comunque destinati ad alzare le barriere sulle frontiere americane: l’uscita dal Tpp, l’accordo trans-pacifico fortemente voluto da Obama; il sì al muro vero e proprio con il Messico; e lo stop all’ingresso dei rifugiati siriani.



Tre ordini operativi che segnano l’applicazione del programma annunciato in campagna elettorale. “Grande giorno domani – ha twittato ieri il neo presidente Usa – per la sicurezza nazionale. Tra le tante cose, costruiremo il muro!”.  L’ordine esecutivo, equivalente ad un decreto presidenziale è dunque previsto per oggi, mercoledì, e arriverà insieme una direttiva per bloccare l’arrivo di profughi dalla Siria, oltre che da altre “nazioni esposte al terrorismo”.
 
E’ proprio questa la parte più controversa che Trump vuole accompagnare al giro di vite sull’immagrazione che viene dalla frontiera meridionale, quella con il Messico. Non è ancora chiaro se il presidente Usa cancellerà il sistema Esta che consente, attraverso una particolare procedura online, di fare a meno del visto di ingresso per chi viaggia verso gli Stati Uniti per turismo ma lo si scoprirà a breve.

Di sicuro c’è il fatto che Trump sta lavorando alacremente nei primi giorni della sua presidenza: lunedì mattina ha cancellato il trattato di libero scambio con l’Asia-Pacifico (Tpp). Martedì è stata la volta dell’ambiente, con la decisione di autorizzare gli oleodotti Keystone XL e quello del Dakota, rovesciando le ultime decisioni di Obama tra le proteste dei Sioux. L’annuncio sul Muro è arrivato al termine di una giornata densa di polemiche.

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