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Messi se ne va, Conte resta e l’Inter sogna

Il fuoriclasse argentino rompe con il Barcellona e annuncia che se ne vuole andare subito gratis – Zanetti dell’Inter lo chiama e i nerazzurri sognano – Intanto, la proprietà cinese conferma Conte sulla panchina dell’Inter – Alla Juve Pirlo liquida Higuain – Il Milan raggiunge l’accordo con Ibra

Messi se ne va, Conte resta e l’Inter sogna

L’Inter si tiene Conte, ma soprattutto vede materializzarsi il sogno Messi. La dirigenza nerazzurra infatti, al termine di una giornata frenetica, porta a casa due notizie grosse, di quelle destinate a cambiare il destino di un’intera stagione. Sulla prima non ci sono più dubbi, come si evince dal comunicato ufficiale di Viale Liberazione: “L’incontro tra il Club e Antonio Conte è stato costruttivo, nel segno della continuità e della condivisione della strategia – le parole della società. – Con esso sono state stabilite le basi per proseguire insieme nel progetto”.

Tutto risolto, insomma? Così sembra, anche se data la caratura del personaggio in questione è sempre bene tenere le antenne ben alzate. Di certo la riunione a cui hanno preso parte il tecnico, Steven Zhang, Marotta, Ausilio (confermato, nonostante i rumors), Antonello e l’avvocato Capellini. Proprio la presenza di quest’ultimo conferma le tensioni iniziali: un incontro di mercato, infatti, non necessita la presenza di un legale. Ad ogni modo le parti hanno trovato la quadra e l’Inter può così ripartire dal suo allenatore, evitandosi l’ennesimo ribaltone e, soprattutto, un’altra transazione difficile. Va detto che la priorità del club è sempre stata la conferma di Conte, un po’ per gli evidenti problemi economici (ha un contratto da 11 milioni netti a stagione fino al 2022), molto per la sua bravura, acclarata dai risultati ottenuti nonostante l’assenza di trofei.

Massimiliano Allegri dunque dovrà farsene una ragione e, magari, prendere un aereo per Parigi, dove Leonardo lo aspetta per sostituire Tuchel e dare l’assalto alla tanto agognata Champions.

Ma il vero oggetto del contendere di questo strano mercato 2020 non sarà un allenatore, bensì uno dei più grandi giocatori al mondo: Leo Messi, infatti, ha comunicato al Barcellona di voler andare via subito, tanto da essere pronto a non presentarsi nemmeno al raduno. Una vera bomba, che ha scatenato le fantasie dei tifosi interisti, ma anche di quelli di Psg, Manchester City e Manchester United, tutti pronti a fare fuoco e fiamme pur di portarselo a casa.

Va detto però che Messi ha una situazione contrattuale piuttosto ingarbugliata: la clausola per liberarsi a zero è scaduta il 30 giugno, mentre quella rescissoria si aggira sulla cifra quantomai proibitiva di 700 milioni. La sensazione comunque è che sarà lui a decidere il proprio destino, un po’ come accaduto con Ronaldo nel 2018, come dimostra il terremoto societario in atto a Barcellona, dove il presidente Bartomeu, sotto pressione di stampa, azionisti e tifosi.

L’Inter sogna, intanto però prepara il mercato a immagine e somiglianza di Conte: arriveranno Kumbulla dal Verona e Tonali dal Brescia, una punta come Dzeko o Giroud (due se dovesse partire Lautaro, evenienza al momento lontana) e un esterno sinistro (Emerson Palmieri in pole).

Ma le notizie non riguardano solo i nerazzurri, anzi: quella di ieri è stata una giornata caldissima anche in casa Milan, dove finalmente è arrivato l’accordo con Ibrahimovic. Dopo settimane di trattative, ecco la tanto agognata fumata bianca, che dovrebbe tradursi a breve in ufficialità: Zlatan firmerà un contratto da 7 milioni a stagione, diventando così il più pagato della rosa, in attesa che il club affronti anche la questione Donnarumma. “Ibra è la nostra priorità” aveva ammesso Maldini nella conferenza stampa del pomeriggio, prima di fare il punto, assieme a Gazidis e Massara, sulle altre strategie rossonere, a partire proprio da Gigio.

“Una volta risolta la questione Zlatan ci occuperemo di lui – ha proseguito il dt. – Un po’ di preoccupazione c’è visto che siamo arrivati all’ultimo anno di contratto, ma faremo un’offerta congrua al suo valore”.

Nel frattempo però, pur ammettendo che non ci sarà spazio per investimenti folli, i rossoneri si muovono anche su altri fronti: il ritorno di Bakayoko è sempre più vicino, ma soprattutto sono state messe le basi per l’acquisto di Brahim Diaz, trequartista del Real Madrid, in arrivo con la formula del prestito con diritto di riscatto. Risulta poi un tentativo in extremis per Tonali, anche se il centrocampista sembra ormai a un passo dall’Inter, mentre al momento scendono le quotazioni di Aurier, per cui il Tottenham continua a chiedere troppo.

Giornata caldissima anche in casa Juve, dove ha preso la parola Andrea Pirlo per la prima conferenza stampa della stagione. “Voglio riportare un po’ di entusiasmo che è mancato nell’ultimo periodo – ha spiegato il nuovo tecnico bianconero – Voglio proporre un calcio offensivo, ho detto ai ragazzi che dovremo avere sempre il pallone e recuperarlo appena possibile”. Pirlo ha poi fatto il punto sul mercato, in particolare su Higuain e Dybala, i più chiacchierati del momento.

“Ho parlato con Gonzalo, è una persona che ammiro tantissimo, ha fatto un ciclo importante qui, è stato un grandissimo giocatore però abbiamo deciso che le strade si devono separare: è stato un grandissimo campione, ma i cicli finiscono. Paulo invece non è mai stato sul mercato, per me è un giocatore importante è appena rientrerà farà parte del progetto”.

Sul Pipita insomma nulla da aggiungere, mentre sulla Joya non è ancora il momento di spegnere i riflettori: le sue richieste di rinnovo infatti (si parla addirittura di 20 milioni) cozzano con le volontà di Agnelli, deciso ad abbassare il monte ingaggi in modo significativo. Altre notizie di giornata sono l’ufficialità di Pedro alla Roma (“entusiasta della nuova sfida” le sue prima parole da giallorosso) e il muro eretto da De Laurentiis a difesa dei vari Koulibaly, Allan e Milik (“vedo tanti avvoltoi ma non farò nessuno sconto”). Giusto per abituarci al clima del mercato, entrato nel vivo da un paio di giorni eppure già bollente come non mai.

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