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Messi e Lukaku infiammano il mercato e Dzeko va all’Inter

Oggi i clamorosi passaggi di Messi al Psg e di Lukaku al Chelsea diventano ufficiali e avviano il valzer dei bomber – L’Inter ha scelto Dzeko e pensa a Zapata e Correa ma l’ira dei tifosi non si placa – Le operazioni di Juve, Milan e Roma

Messi e Lukaku infiammano il mercato e Dzeko va all’Inter

Il giorno dei verdetti. Oggi, infatti, diventeranno ufficiali i trasferimenti di Lukaku al Chelsea, Messi al Psg e, con ogni probabilità, Dzeko all’Inter, scatenando il mercato di mezza Europa. Già, perché i nerazzurri non potranno certo fermarsi al solo bosniaco e pure la Roma, dopo aver perso il suo centravanti, dovrà muoversi piuttosto velocemente, tanto più che all’inizio del campionato mancano solo 10 giorni. A livello mondiale il trasferimento di Messi non ha eguali, sia per quanto riguarda l’aspetto tecnico che quello mediatico, ma è chiaro però che in Italia i fari sono puntati soprattutto sull’Inter, rea di aver ceduto Lukaku dopo aver fatto lo stesso con Hakimi e perso Conte. Scenario che fa infuriare anzitutto i tifosi, da qualche giorno sul piede di guerra contro la proprietà: nel mirino, è bene precisarlo, non ci sono Marotta e Ausilio, ritenuti vittime di una situazione più grande di loro, bensì la famiglia Zhang, invitata a più riprese, per usare un eufemismo, a vendere e sparire dalla circolazione.

La rabbia della Curva Nord non risparmia nemmeno Lukaku, accusato di “essersi inginocchiato di fronte al dio denaro nonostante fosse stato accolto e protetto come un figlio”: gli ultras, dopo aver imbrattato il murale dedicato al belga sotto San Siro, hanno esposto uno striscione eloquente (“ci avete tutti rotto i c…”), a dimostrazione di un clima caldo, anzi bollente, che non si raffredderà certo con l’arrivo di Dzeko. Il bosniaco comunque arriverà lo stesso, probabilmente già oggi, a fronte di un indennizzo di 2 milioni che eviterà alla Roma una minusvalenza sul bilancio: lui, a lungo inseguito nel recente passato (Conte lo avrebbe voluto proprio come vice Lukaku), firmerà invece un biennale da 5,5 milioni a stagione. L’accelerata decisiva c’è stata ieri, mentre il belga svolgeva le visite mediche per il Chelsea alla clinica Columbus di Milano e si congedava dall’Inter annunciando, sulla falsa riga di quanto fatto da Pastorello, “un messaggio tra qualche giorno”.

L’Inter ha dunque chiuso con Dzeko, anche se l’annuncio potrebbe slittare fino a quando la Roma non avrà a sua volta trovato il sostituto. Il prescelto è Tammy Abraham del Chelsea, ritenuto da Mourinho il prospetto migliore per rimpiazzare il bosniaco e fare coppia con Shomurodov, ma l’inglese, che arriverebbe in prestito con obbligo di riscatto, è al momento più tentato dall’Arsenal, altro club sulle sue tracce. Le alternative (Azmoun dello Zenit, Isak della Real Sociedad e Icardi del Psg) sono però più difficili da raggiungere, vuoi per le richieste altissime dei club, vuoi per ingaggi fuori misura. Insomma, la Roma deve trovare la quadra e solo dopo averlo fatto potrà ufficializzare la cessione di Dzeko all’Inter, a sua volta impegnata nella caccia a un altro attaccante. Vlahovic sarebbe il sogno ma è pressoché impossibile da prendere con i paletti imposti da Suning, il che riduce il lotto dei pretendenti a Correa e Zapata. Nel frattempo dall’Inghilterra si parla di un’offerta del Tottenham per Lautaro Martinez, ma la voce, al momento, è stata smentita con decisione sia dalla società che dall’agente dell’argentino.

Oggi comunque, come detto in apertura, sarà anche il giorno di Messi a Parigi, per concretizzare un trasferimento tanto rapido quanto clamoroso. La Pulce è ormai del Psg, tanto che anche i compagni ne parlano come uno di loro: è il caso di Donnarumma, che ieri si è detto “onorato di poter giocare con il più forte del mondo”. Il tam tam lo dava nella capitale francese già ieri, tanto che a un certo punto centinaia di tifosi avevano preso d’assalto l’aeroporto di Le Bourget per accoglierlo. La voce si è rivelata sbagliata, ma poco importa visto che Messi arriverà oggi per firmare il biennale da 40 milioni a stagione, prima di presentarsi al suo nuovo pubblico sotto la Tour Eiffel. Tornando al mercato nostrano, i prossimi saranno giorni caldi anche per la Juve, decisa a chiudere entro fine settimana sia Locatelli che Pjanic.

Sul centrocampista del Sassuolo non ci sono novità rispetto a quanto detto nei giorni scorsi, su quello del Barça invece le parti sono vicinissime, anche perché l’amichevole di domenica (persa 3-0 dalla Signora) ha ribadito come il bosniaco sia ormai un corpo estraneo del club, disposto a darlo in prestito biennale e a pagargli pure parte dello stipendio. Giorni frenetici pure per il Milan, deciso a regalare a Pioli un terzino destro e un trequartista. Viste le difficoltà a riprendersi Dalot (lui tornerebbe ma il Manchester United non vuole più saperne di prestiti), Maldini ha virato con decisione su Florenzi, di rientro a Roma dopo il prestito al Psg. La trattativa è ben avviata, visto che i giallorossi sono disposti a cederlo in prestito con diritto di riscatto, a patto però che diventi obbligo a determinate condizioni: le parti sono al lavoro, fermo restando che il giocatore ha già dato il suo benestare all’operazione. Per quanto riguarda il trequartista invece ieri è rispuntato il nome di Yacine Adli, 21enne francese del Bordeaux.

Massara ha presentato un’offerta di 10 milioni, ma i transalpini vorrebbero di più: l’affare è caldo, anche se resta viva pure la candidatura di Ilicic, su cui però c’è ancora distanza con l’Atalanta sulla valutazione complessiva. Altre notizie di giornata sono l’addio di Milenkovic alla Fiorentina (andrà al West Ham), la rottura tra Nandez e il Cagliari (il giocatore vuole l’Inter e ha rifiutato di partecipare all’amichevole con il Maiorca), l’accelerata della Lazio su Kostic dell’Eintracht e l’avvicinamento della Salernitana su Simy, vicino al trasferimento in granata per 6 milioni di euro.

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