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Mercato libero luce e gas, ecco come evitare le trappole

La liberalizzazione del mercato di energia e gas è slittata a luglio 2020, ma è già tempo di informarsi per affrontare la transizione con piena consapevolezza – I consigli dell’Antitrust: leggere con calma i testi per iscritto, non accettare offerte via telefono, non fornire alcun dato agli agenti, soprattutto il conto corrente, ed esercitare il diritto di ripensamento, entro 14 giorni dalla firma. Ecco i portali a cui rivolgersi

Mercato libero luce e gas, ecco come evitare le trappole

La liberalizzazione del mercato dell’energia e del gas è slittata di un anno (c’è tempo fino a luglio 2020 per scegliere), ma non per questo si stanno fermando le offerte dei vari operatori per accaparrarsi i milioni di clienti che dovranno decidere a chi affidare la fornitura di luce e gas per la propria abitazione o per la propria azienda. Le opzioni sono così tante che possono nascondere “trappole” che possono portare i consumatori a compiere scelte sbagliate o comunque affrettate: proprio per questo, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha lanciato una campagna di informazione, per rendere i consumatori più consapevoli, su un tema che fino a oggi non offriva grandi alternative di scelta ma che è sempre stato oggetto di contestazioni, spese inattese, rincari, disservizi e soprattutto scarsa trasparenza.

“Come Antitrust – ha commentato il presidente Giovanni Pitruzzella sulle colonne di Repubblica – abbiamo l’obbligo di difendere i consumatori, soprattutto le fasce più deboli”. L’Autorità ha dunque pubblicato sul proprio sito un vademecum, un vero e proprio manuale di difesa, in cui prima spiega i benefici della liberalizzazione del mercato (che inizialmente doveva scattare a luglio 2019, cioè tra meno di un anno), grazie alla quale “i clienti finali possono scegliere tra una pluralità e diversità di offerte, maggiormente aderenti alle proprie esigenze e che possono garantire riduzioni di spesa annuale non trascurabili anche rispetto all’attuale sistema di tariffe regolate: già oggi è possibile risparmiare almeno il 13% rispetto al regime di maggior tutela (dai 60 ai 100 euro l’anno, a seconda del tipo di contratto) con un risparmio complessivo che può arrivare a 1,5 miliardi l’anno”, sostiene l’Antitrust.

OFFERTE SCRITTE, EVITARE DI ACCETTARE QUELLE AL TELEFONO

“Affinché la liberalizzazione produca questi effetti virtuosi, è necessario che i consumatori acquisiscano maggiore consapevolezza”, precisa poi il testo. “Il primo suggerimento – spiega Pitruzzella – è quello di avere la proposta di contratto davanti agli occhi e di prendersi tutto il tempo per leggerla, in ogni suo dettaglio. Non vanno dunque accettate offerte via telefono, servono testi scritti”. E bisogna stare attenti anche a come confrontarsi con gli agenti che presentano proposte porta a porta: “Gli agenti – ammonisce ancora il presidente dell’Antitrust – premono per ottenere subito il nostro via libera. A volte millantano obblighi di legge che non esistono oppure minacciano di ritirare la loro offerta scontata. Non facciamoci intimorire, pretendiamo tutto il tempo per valutare la convenienza della proposta”.

Dunque testi scritti e nessun via libera per telefono o di persona, senza aver prima esaminato le carte. E soprattutto, evitare di fornire dati sensibili prima di aver compiuto effettivamente e definitivamente la scelta: al contrario, è bene chiedere come si chiama l’offerta che ci viene proposta, appuntiamone il nome, in attesa di leggere i contenuti nel contratto. E se alla fine, sedotti da un’offerta, si firma ma poi ci si pente? C’è una via d’uscita anche in quel caso, e il vademecum dell’Autorità è chiaro: entro 14 giorni solari dalla firma del nuovo contratto, a domicilio o per via telefonica, si ha tutto il diritto di ripensarci, senza alcuna penalità e senza dover motivare il dietrofront.

QUATTRO CONSIGLI-CARDINE

In breve, il documento si conclude con questi quattro consigli cardine: non avere fretta; usare tutti gli strumenti di  conoscenza messi a disposizione per individuare l’offerta più adatta e conveniente rispetto a quella attuale; leggere il contratto (o almeno le condizioni economiche di fornitura) con attenzione; chiedere sempre un secondo contatto per confermare la volontà di sottoscrivere una nuova fornitura, dopo aver letto le condizioni di fornitura. “E comunque – aggiunge Pitruzzella – il nostro non è l’unico sito di supporto. Ce ne sono quattro, anche quello dell’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), quello dell’Acquirente Unico che rimanda a un portale con tutte le offerte e quello del Gestore dei Mercati“.

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