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Mercato automobilistico: puntiamo su Germania e Rep. Ceca

Dai dati pubblicati da Atradius e VDA, il settore ceco ha beneficiato maggiormente della ripresa a livello globale, mentre quello tedesco offre ancora le maggiori garanzie. In Cina le maggiori opportunità, ma occhio alla Russia.

Mercato automobilistico: puntiamo su Germania e Rep. Ceca

Come pubblicato da Atradius, la scorsa estate sembra aver rinforzato la fiducia dei consumatori da un lato e l’industria automobilistica dall’altro. Nel Regno Unito, questo appare chiaro dal numero record di acquisti di auto nuove e l’ammontare di investimenti negli impianti di produzione da marchi di lusso del calibro di Jaguar, Land Rover e Bentley, così come Nissan e Toyota. Così come non sorprende la dinamica delle vendite in Cina, il Paese più popoloso del mondo, dove le vendite di auto sono in rapido aumento e il potenziale di crescita è molto grande in rapporto alla bassa denisità di veicoli, meno di 100 automobili ogni 1.000 persone. L’industria automobilistica inoltre è un elemento vitale dell’economia spagnola, soprattutto per quanto riguarda l’export verso i mercati UE. In particolare, a registrare i maggiori profitti quest’anno sono stati i costruttori tedeschi e cechi. Tuttavia, le conseguenze della Crisi Ucraina stanno già impattando le vendite tedesche in Russia e potrebbero minacciare le esportazioni dell’industria ceca qualora venissero deliberate ulteriori sanzioni. Altrove, i trend sono molto meno positivi. Si veda il lieve rimbalzo delle vendite di auto in Francia che non può tuttavia mascherare i problemi affrontati dai fornitori, mentre in Italia le vendite sono ancora una sommessa, indicazione questa che nasce dalla tendenza generale dei consumi privati. Oltreoceano, il Brasile e la sua vivace industria automobilistica sono caduti vittima di un’economia sull’orlo della recessione.

Il settore automobilistico ceco ha beneficiano di una ripresa nelle vendite a livello mondiale e nazionale. L’economia è in pieno recupero, con il PIL nazionale che si prevede crescere 2,5% nel 2014 e 2,8% nel 2015, dopo una contrazione dello 0,9% nel 2013. Questo si riflette nelle nuove immatricolazioni di auto, aumentate di oltre il 10% nel periodo gennaio-agosto 2014: nel mese di agosto solo aumento 20% rispetto allo stesso period dell’anno precedente. La produzione stessa è in ascesa, con una crescita del 46% rispetto a luglio 2013, mentre gli ordini sono aumentati a tassi a doppia cifra. I margini di profitto per le imprese automobilistiche ceche sono aumentati anche grazie alla domanda dei consumatori. Tuttavia, questo bisogno crescente dei livelli di produzione richiede una maggior dotazione di capitale circolante, portando i produttori alla forte dipendenza dai prestiti bancari. Nello scenario attuale le banche sono attualmente disposte a fornire credito a questo settore: in media, i pagamenti nel settore automobilistico ceco richiedono tra 30 e 45 giorni. con il numero di notifiche di insolvenza è caduto negli ultimi due mesi e ci si aspetta una relativa stabilità anche nel 2015. E mentre il settore automobilistico ceco non ha ancora risentito degli effetti della Crisi Ucraina, qualsiasi aggravarsi della situazione o ulteriori sanzioni (per esempio sulle importazioni automobilistiche in Russia) potrebbero avere un grave impatto a causa dell’elevata dipendenza dall’export.

Secondo la tedesca VDA, la produzione di autovetture tedesche è aumentata 3.4% nel 2013, con +1% di produzione interna e +4,9% di export. Nel periodo da gennaio ad agosto sia la produzione che le vendite sono cresciute del 4%, mentre le immatricolazioni di auto nuove è aumentata del 3%. La quota di produzione delocalizzata all’estero continua ad aumentare, dal 57% nel 2011 al 61% nel 2013 e dovrebbe raggiungere il 68% entro il 2018. La Cina è già un mercato molto importante per molti produttori tedeschi: attualmente contribuisce al 35% del fatturato globale Volkswagen (25% di quello BMW e 22% di quello Daimler). Tuttavia, le barriere all’ingresso del mercato in Cina sono in rialzo e, data la modesta crescita del mercato automobilistico negli altri Paesi BRIC e nell’Eurozona, non si vede alcuna alternativa reale qualora la crescita economica cinese dovesse deteriorarsi. Inoltre, la recente decisione adottata dal governo cinese contro la presunta fissazione dei prezzi della produzione straniera aumenterà la pressione sui prezzi di vendita. Il calo di vendite in Russia sulla scia della Crisi Ucraina ha già avuto un impatto negativo sui fornitori tedeschi, mentre il rublo continua la sua parabola di deprezzamento. Con il quadro geopolitico incerto, parecchi fornitori dell’industria automobilistica tedesca stanno attualmente rivedendo i propri piani di investimento in Russia, laddove nel 2014 VW ha tagliato la produzione a 30.000 unità da 120.000. Nonostante questo, i profitti si attestano su buoni livelli e, in generale, la solvibilità e la liquidità sono robuste. Tuttavia, i margini sono diminuite negli ultimi anni, a causa dell’aumento del prezzo di materiale e manodopera e dei rischi di cambio. Allo stesso tempo, i fornitori hanno dovuto investire oltremare in rami specifici di ingegneria e produzione al fine di essere vicini ai mercati di destinazione. Si registra anche un crescente processo di concentrazione nella segmentazione dei fornitori. L’indebitamento complessivo del settore rimane gestibile e le banche sono generalmente disposte a fornire prestiti alle imprese automobilistiche. Ci si attende il livello di mancati pagamenti e insolvenze rimanere stabile nei prossimi mesi, a condizione che l’ambiente geopolitico attualmente traballante (si veda la Crisi Ucraina) non si deteriori ulteriormente, la lenta ripresa economica dell’Eurozona continui e la domanda globale rimanga stabile.

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