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Mediaset non affonda in Borsa, scende lo spread

Nessuna reazione clamorosa alla condanna di Berlusconi: l’impatto si limita al titolo Mediaset, che pure è molto volatile e evita il crollo – Borsa piatta e spread in calo a 265 punti – Telecom in ribasso dopo i conti, ma Bernabè rassicura: “Non avremo bisogno di un aumento di capitale” – Attesa per i dati Usa sul mercato del lavoro.

Mediaset non affonda in Borsa, scende lo spread

Le tensioni politiche italiane hanno un impatto assai modesto sul trend dei mercati. Gli operatori, semmai, sono concentrati sul dato sull’andamento del mercato del lavoro Usa, che sarà annunciato alle 14 e trenta. Le Borse europee si muovono contrastate, con Parigi che sale dello 0,12%, Francoforte +0,07% come Madrid. Londra -0,13%. A Milano l’indice Ftse/Mib arretra dello 0,08 a quota 16808. 

Regna la calma sul fronte del debito sovrano. Lo spread tra decennali italiani e tedeschi è addirittura in calo a 265 punti (-4). Il rendimento del titolo italiano scende al 4,34%. Il rendimento dei Btp a 2 anni è ai minimi dall’inizio di giugno. Non emergono perciò reazioni clamorose alla condanna definitiva per frode fiscale di Silvio Berlusconi.

L’impatto si limita al solo titolo Mediaset (-2,32%) dopo un’estrema volatilità: in avvio -3%, minimo a -4%, prima di rimbalzare sulla parità e scivolare di nuovo in terreno negativo. Il gruppo ha chiuso il primo semestre con un utile di gruppo in calo a 30,1 milioni da 42,8 milioni. Un segnale positivo viene dalla raccolta pubblicitaria di luglio in Italia. Nomura ha alzato il prezzo obiettivo a 2 euro sul titolo da 1,5 confermando il giudizio reduce.

Prysmian (+1,96%) è la migliore blue chip dopo il +7% di ieri. Equita ha alzato il giudizio a buy. Fiat -2,12%. “Rispondendo anche a indiscrezioni di stampa, dico che noi non avremo bisogno di un aumento di capitale né abbiamo bisogno di vendere il Brasile per raggiungere il target di riduzione del debito prefissato”. Così ha detto Franco Bernabè nel corso della conference call di Telecom Italia (-3,53%). 

Il gruppo chiude il primo semestre con un calo dell’Ebitda in termini organici del 6,8% e rivede l’obiettivo 2013 al ribasso a calo “mid-single digit”, da calo “low single digit”. La società ha annunciato svalutazioni dell’avviamento per 2,2 miliardi e chiude il semestre con una perdita netta di 1,4 miliardi. Nel semestre i ricavi si attestano a 13,760 miliardi di euro, in calo del 2,7% in termini organici. 

Stamane sono state pubblicate anche le trimestrali di:

Atlantia (+1,74%). Ricavi ed Ebitda in crescita. Il traffico autostradale è in calo del 2,6% nel primo semestre sulla rete in concessione in Italia, mentre le società concessionarie all’estero registrano complessivamente un incremento del traffico del 5,8%.

Enel (+1,96%) promossa a buy da Société Générale con un target a 3,2 euro a 2,9 euro dopo la trimestrale. Secondo la Banca d’affari i multipli sono a forte sconto e il dividendo potrebbe salire. 

Tenaris (-2,06%) chiude il secondo trimestre con un utile netto in calo a 430 milioni di dollari dai 455 milioni dello stesso periodo del 2012. L’Ebitda è sceso a 730 milioni di dollari da 759 milioni. Stamattina Santander ha alzato confermato il giudizio buy alzando il target price del 10%.

Nel pomeriggio sarà la volta dei risultati di Banca Intesa (+0,62%). Unicredit (-0,85%) ha ceduto il 9% di As Roma (invariata), a Raptor Holdco, che fa capo a James Pallotta, azionista del club giallorosso.

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