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Mediaset e le Popolari zavorrano la Borsa

Le forti perdite del Biscione e delle principali banche popolari mandano in rosso il FtseMib – Atlantia, Italgas, A2A a e Intesa in controtendenza – Listini europei contrasti ma Francoforte corre – Il Nasdaq prima fa il record e poi si spegne – In forte calo il petrolio.

Mediaset e le Popolari zavorrano la Borsa

Finale in rosso per Piazza Affari che, dopo aver oscillato tutto il giorno poco sopra e poco sotto la parità, chiude a -0,4%, 20.731 punti. Il listino risulta appesantito soprattutto da Mediaset -4,51%, banche e titoli petroliferi. 

Si accentua infatti il tonfo dell’oro nero, in scia alla notizia che la Libia avrebbe aumentato la produzione e con gli operatori insoddisfatti da giorni per i tagli decisi nel meeting del 25 maggio, giudicati insufficienti. Domani verrà diffuso anche il dato sulle scorte settimanali Usa. In questo contesto il Brent cede il 3,29%, 50,52dollari al barile e il Wti in questo momento scambia intorno ai 48,5 dollari, con un calo superiore al 2%. 

Wall Street, dopo un’apertura all’insegna di nuovi record, inverte la rotta con il settore immobiliare che si sgonfia: i compromessi per la compravendita di case risultano in calo in aprile, per il secondo mese di seguito, contro un’attesa di crescita. Il mercato sta anche digerendo l’ambiguità di Donald Trump rispetto agli accordi sul clima. Il presidente, dopo le indiscrezioni che vorrebbero gli Usa già pronti a chiamarsi fuori, cinguetta che annuncerà la sua decisione sull’accordo di Parigi solo “nei prossimi giorni”. I venti atlantici e il petrolio raffreddano anche gli altri listini europei, che chiudono in ordine sparso: Francoforte +0,13%, Madrid +0,03%, Londra -0,09%, Parigi-0,42%.

L’euro si rafforza sul dollaro, con il cross a 1,123 (+0,53%). Battuta d’arresto per il trend rialzista sulla carta italiana, legato alle possibili elezioni anticipate: il rendimento del decennale si assesta al 2,18%; lo spread con il Bund scende dell‘1,21%, 187.30 punti. In chiaro scuro i dati macro dell’Eurozona: i prezzi al consumo risultano in calo rispetto ad aprile (+1,4% dal precedente +1,9% su base annua) e il tasso di disoccupazione scende oltre le previsioni, in Italia al minimo da 4 anni e mezzo.

Sono elementi importanti per il meeting della Bce di giovedì prossimo. Oggi intanto Mario Draghi, a sorpresa, è andato all’assemblea della Banca d’Italia, per ascoltare le Considerazioni finali di Ignazio Visco, il cui mandato scade a ottobre, ma potrebbe essere rinnovato una volta. Secondo Visco “l’alto livello del debito costituisce un elemento di vulnerabilità e freno all’economia” italiana, anche se le proiezioni di lungo periodo elaborate dalla Commissione europea “non mettono in evidenza rischi significativi per la sostenibilità del debito pubblico”.

Tornando in Piazza Affari: maglia nera, anche oggi, è Mediaset. Ieri Premium ha varato il previsto aumento di capitale per ripianare le perdite 2016 della pay tv. Vendite diffuse sulle banche, in particolare Ubi -3,28%; Banco Bpm -2,67%; Bper -2,5% Unicredit -1,77%. Piatta Intesa San Paolo -0,16%, che sta collocando un covered bond con scadenza giugno 2027, per un miliardo di euro. Il prezzo finale è indicato a 38 punti base sopra il tasso midswap. Le obbligazioni garantite avranno rating Aa2 da Moody’s e pagheranno una cedola annua con tasso fisso. Giù anche Azimut -2,27% e Mediobanca -2,43%. Fuori dal club delle blue chip Banca Carige cede il 6,53%, dopo la sfiducia all’ad Guido Bastianini da parte dell’azionista di maggioranza Vittorio Malacalza.

In controtendenza Banca Mediolanum +0,27%. Poste cede l‘1,42%. Fra gli assicurativi si distingue positivamente Generali +1,22%, con la cessione della quota del 3,04% di Intesa. 

Le vendite colpiscono oil&gas: Tenaris -2,32%; Saipem -1,15%; Eni -0,61%. Fuori dal paniere principale vola Saras, +7,27%, società operativa nel settore della raffinazione del petrolio e nella produzione di energia elettrica, che cresce con il calo del prezzo dell’oro nero. In ribasso la moda con Ynap -2,63%.

Risulta ben comprata Italgas +2,12%, dopo la presentazione del piano. In ripresa Fiat +0,7%; scivola Brembo -1,8%. Bene Recordati +1,44%. Sugli scudi Atlantia, +1,39%, sostenuta dalle indiscrezioni su un interesse di American Towers per Cellnex. Gli analisti di Hammer ritengono la vendita della società “un passo importante per Atlantia per migliorare ulteriormente la sostenibilità del balance sheet dopo l’acquisizione di Abertis”.

Fra i titoli a minor capitalizzazione nuovo balzo del Gambero Rosso (+32,65%), tanto che, annuncia Borsa Italiana, da domani e fino a nuova comunicazione, non sarà possibile immettere ordini sul titolo, quotato all’Aim, senza limite di prezzo. Il titolo nelle ultime tre sedute ha messo a segno rialzi quotidiani superiori al 30%.

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