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Mattarella e il futuro: “La politica guidi il cambiamento”

Il saluto di fine anno del presidente della Repubblica è stato breve e improntato alla fiducia e alla serenità. La fine della legislatura è un fatto fisiologico: ora dai partiti proposte chiare agli elettori. Il lavoro al primo posto, “deve esserci in ogni famiglia”.Fiducia nei giovani. La Costituzione è “la cassetta degli attrezzi” per rendere più giusta la stagione che si apre. Una tirata d’orecchi al M5S?

Mattarella e il futuro: “La politica guidi il cambiamento”

“La parola futuro può evocare incertezza e preoccupazione. Non è stato sempre così e in passato ha coinciso anche con un’idea di progresso. E tuttavia, i problemi sono superabili e possiamo affrontarli con successo”. Il presidente della Repubblica fa gli auguri agli italiani per il nuovo anno e lancia il suo messaggio rassicurante alla vigilia delle elezioni politiche di marzo. Chiama la politica al coraggio e al senso di responsabilità perché progettare il futuro è proprio il compito a cui la politica è chiamata. Per questo servono proposte chiare, che gli elettori siano in grado di capire, per evitare il fenomeno del crescente astensionismo. E fra tutti i temi che il nuovo parlamento e il nuovo governo dovranno affrontare, centrale è quello del lavoro che resta ” la prima e più importante indicazione sociale. E’ necessario – afferma con semplicità e fermezza Sergio Mattarella – che ve ne sia in ogni famiglia”.

E’ questo in sintesi il pensiero del presidente della Repubblica, il suo terzo discorso di auguri agli italiani, che capita nel momento importante in cui si scioglie la legislatura e il Paese si prepara a votare. Un discorso che ha ricordato, per il tono disteso e sintetico, l’impronta di Carlo Azeglio Ciampi ma con un tono più familiare. Ecco i punti principali affrontati dal Presidente.

Importante aver finito 5 anni legislatura – “Come sapete ho firmato il decreto che conclude questa legislatura del Parlamento e, il 4 marzo prossimo, voteremo per eleggere le nuove Camere. E’ stato importante rispettare il ritmo, fisiologico, di cinque anni, previsto dalla Costituzione.” Mattarella ha volutamente ricordato che si tratta di un fatto importante ma, appunto “fisiologico” e quindi va affrontato senza drammatizzazioni. Le elezioni aprono “come sempre una pagina bianca e a scriverla saranno gli elettori e i partiti. Mi auguro che tutti partecipino”.

Le elezioni rappresentano sono al vertice della democrazia.  Sui “valori, principi e regole” contenuti nella Costituzione italiana “si fonda, e si svolge, la nostra vita democratica. Al suo vertice, si colloca la sovranità popolare che si esprime, anzitutto, nelle libere elezioni”.

Politica abbia coraggio, non tema futuro. La politica abbia coraggio, non tema futuro. “In questo tempo, la parola futuro può anche evocare incertezza e preoccupazione”. Ma “i cambiamenti vanno governati per evitare che possano produrre ingiustizie e creare nuove marginalità, l’autentica missione della politica consiste, proprio, nella capacità di misurarsi con queste novità, guidando i processi di mutamento. Per rendere più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre”. Questo l’invito al coraggio che il presidente Sergio Mattarella rivolge alla politica spronandola a non arroccarsi sul solo presente. “Ho fiducia – afferma Mattarella – nei ragazzi del ’99 che andranno a votare per la prima volta”. Sergio Mattarella  ricorda gli stessi ragazzi che nel 1918 vennero mandati in guerra per rimarcare che “a differenza del passato viviamo in un lungo periodo di pace” ma anche che “non possiamo vivere in un eterno presente” e che per immaginare il futuro bisogna anche sapere ricordare. “Si alimenta di passato la visione di futuro”  i partiti devono essere capaci di guardare avanti e “comprendere l’avvenire”.

Bene il voto con la legge elettorale decisa da Camere  “Insieme ad altri esiti positivi, andremo a votare con una nuova legge elettorale approvata dal Parlamento, omogenea per le due Camere”. Il presidente sottolinea, così, l’importanza di non andare alle urne con due sistemi diversi di voto diversi per Camera e Senato, come sarebbe successo senza l’ok al Rosatellum: la legge elettorale sarebbe coincisa con l’Italicum modificato dalla Consulta.

La Costituzione è la cassetta attrezzi futuro più giusto – “La cassetta degli attrezzi” per “rendere più giusta e sostenibile la nuova stagione che si apre” è “la nostra Costituzione: le istituzioni devono avvertire la responsabilità nei confronti della Repubblica e la Carta ci sollecita a riconoscerci comunità di vita”. E’ con queste parole che Sergio Mattarella ha concluso il suo saluto. Senza mai nominare i partiti è chiaro il suo riferimento alle proposte, tante, circolate già nelle primissime ore della campagna elettorale (riduzione delle imposte, salario di cittadinanza, rapporti con l’Europa): impraticabili e lontane dalla realtà in molti casi. E forse non è mancata una “tirata d’orecchie” al Movimento 5 Stelle e al nuovo Statuto, da poco varato, che in più punti è in aperto contrasto con la Costituzione.

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