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Manovra, tetto pensioni d’oro: ok all’emendamento del Governo

L’Esecutivo sana una falla della riforma Fornero, impedendo ai funzionari pubblici di ottenere pensioni addirittura superiori al loro ultimo stipendio.

Manovra, tetto pensioni d’oro: ok all’emendamento del Governo

In arrivo un tetto alle pensioni d’oro dei funzionari pubblici. Il nuovo limite si applicherà su tutti i trattamenti, compresi quelli già liquidati al momento dell’entrata in vigore della legge di Stabilità, ma con effetto a decorrere dal 2015. Questo il contenuto di un emendamento del Governo e di un subemendamento del relatore alla manovra approvati ieri sera dalla commissione Bilancio della Camera. 

Le proposte di modifica puntano a sanare una falla della riforma Fornero, che permette ad alcune categorie professionali di restare al lavoro oltre il limite della pensione di anzianità, maturando i requisiti per incassare un assegno addirittura superiore all’ultimo stipendio, nonostante il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo. A beneficiarne sarebbero soprattutto i consiglieri di Stato e della Corte dei Conti. Fra le altre categorie interessate figurano magistrati, medici, e professori universitari.

L’emendamento stabilisce che “l’importo complessivo del trattamento pensionistico non possa eccedere quello che sarebbe stato liquidato” con le regole precedenti alla riforma Fornero, ovvero con il sistema retributivo. Nella pratica, il Governo limita l’assegno previdenziale di queste categorie a circa l’80% dell’ultimo stipendio.

Il subemendamento del relatore, invece, è frutto di un compromesso per risolvere alcune difficoltà sorte dalla misura originaria depositata dall’Esecutivo, che non dava indicazioni temporali, lasciando spazio a dubbi interpretativi sulla retroattività della norma. Ciò avrebbe potuto dare luogo a numerosi ricorsi per incostituzionalità, perché sarebbero stati in gioco diritti già acquisiti dai lavoratori.

Quanto ai numeri, il Governo attende i calcoli definitivi della Ragioneria di Stato. Secondo il Codacons, la falla riguarderebbe 160mila persone, con un costo per la casse pubbliche pari a 2,6 miliardi in 10 anni. I risparmi prodotti dalla nuova norma saranno destinati a un Fondo Inps per l’adeguamento delle pensioni di categorie che saranno definite dalla Presidenza del Consiglio.

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