Condividi

Manovra, sanità: stop al ticket fino a fine 2011

Dal 2012 si tornerà a pagare 10 euro per prestazioni specialistiche e di pronto soccorso – Sul fronte del lavoro la bozza del provvedimento prevede anche una svolta nella liberalizzazione delle professioni: niente più limiti alle licenze – Cattive notizie per il Fondo a sostegno dell’economia reale: tagli da 3,5 miliardi.

Manovra, sanità: stop al ticket fino a fine 2011

Stop al pagamento del ticket sanitario fino alla fine dell’anno. Dal 2012, invece, se non interverranno altre proroghe, si tornerà a pagare il balzello da 10 euro sulle visite specialistiche e il pronto soccorso. E’ questa una delle misure previste dalla bozza della manovra economica del Governo. Per evitare l’introduzione del ticket nel 2011 verranno stanziati 486,5 milioni, ma a partire dal primo gennaio 2012 “sono confermate le disposizioni” della Finanziaria per il 2007 che istituiva un ticket di 10 euro per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e di 25 euro per i ‘codici bianchi’ di pronto soccorso.

Per quanto riguarda il Fondo a sostegno dell’Economia reale, il cosiddetto Fondo Letta, la bozza prevede tagli per oltre 3,5 miliardi di euro tra il 2012 e il 2020. Dal 2020 in poi il Fondo verrà ridotto di 240 milioni annui. Novità anche su fronte della liberalizzazione delle professioni. Con la manovra vengono eliminati dei paletti, tra cui quello della limitazione di alcune licenze che frenano l’accesso alle professioni. Si prevede che “le restrizioni in materia di accesso ed esercizio delle professioni previste dall’ordinamento vigente, diverse da quelle di architetto, ingegnere, avvocato, notaio, farmacista, autotrasportore, sono abrogate quattro mesi dopo l’entrata in vigore del decreto”. Tra i paletti che saranno cancellati rientra quello della limitazione del numero di licenze. Stop anche all’imposizione di distanze minime “tra le localizzazioni delle sedi deputate all’esercizio della professione”.

Arriva con la manovra anche il Piano “di interesse nazionale per la realizzazione dell’infrastruttura nazionale di telecomunicazioni Ngn”, che sarà realizzato “mediante la razionalizzazione, l’ ammodernamento e il coordinamento delle infrastrutture esistenti”, vale a dire la rete in rame. Il piano è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi dell’agenda digitale europea che prevede Internet per tutti i cittadini a una velocità superiore a 30 Mb e per il 50% al di sopra dei 100 Mb. Le norme prevedono inoltre che “ai soggetti proprietari delle infrastrutture costituenti la rete nazionale di telecomunicazione Ngn possono essere imposti obblighi di servizio universale”. 

Commenta