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Manovra più morbida e i broker riscoprono i Btp

Il restyling del Def rasserena un po’ i mercati e porta Ubs, Allianz e Nomura a scommettere sui Btp – Il dollaro schiaccia l’Asia – A Piazza Affari volano Banca Ifis e Creval – Rimbalza Astaldi sull’onda di Salini

“Il rapporto deficit/Pil sarà attestato al 2,4% per il 2019, al 2,1% per il 2020 e all’1,8% nel 2021”. Così il premier Giuseppe Conte al termine dell’ennesima maratona per mettere a punto la nota di aggiornamento del Def. Il governo ha così aggiustato il tiro nel tentativo di lanciare un messaggio rassicurante ai mercati e all’Europa.

Obiettivo in parte raggiunto, anche se tra i partner di governo non è certo finito il duello sulla destinazione delle risorse. E il commissario Ue Pierre Moscovici invia un ulteriore siluro nei confronti di Roma, rilevando che “l’Italia ha scelto un governo xenofobo ed euroscettico” suscitando la replica di Salvini: “Parla a vanvera”. Ma l’atmosfera sembra meno tesa, e la febbre sui mercati finalmente cala. Grazie anche alle parole del ministro Paolo Savona che, a sorpresa, fa professione di sentimenti filo-euro.

NOMURA, UBS E ALLIANZ: ITALIA SÌ, A QUESTI PREZZI

Qualche grande broker comincia a guardare con interesse ai nostri Btp. Nomura ha scritto in un report che il forte rialzo dei rendimenti apre un’opportunità di acquisto per i titoli di Stato italiani convinta che l’Italia resterà nell’Euro. In dettaglio considera ingiustificato un rendimento decennale sopra il 3% con un pari rendimento del Bund tedesco allo 0,5%. Ubs si limita a quello a breve termine. Per Allianz, bisogna approfittare di questi momenti di momenti di panico per comprare. Insomma, tre gruppi che gestiscono mass per oltre 3000 miliardi di euro pensano che, dopo la grande frana, l’Italia sia un’occasione, una delle poche nel mondo delle obbligazioni.

POWELL: PORTEREMO I TASSI A LIVELLO NEUTRO

Ieri sera, infatti, mentre il governo italiani era impegnati a fare e disfare conti, il governatore della Fed Jerome Powell ha affermato che i tassi di interesse, oggi ancora accomodanti, saranno portati di certo in area neutra, un livello di costo del denaro che non favorisce la crescita economica ma neanche la frena. A quel punto, la Federal Reserve potrebbe andare ancora avanti, con altri rialzi dei tassi suggeriti dai nuovi dati positivi in arrivo dall’economia: il settore servizi viaggia ai massimi da 2 anni, a settembre l’occupazione presso le aziende private è salita di 230 mila unità.

SCHIZZANO I RENDIMENTI DEI T BOND, ASSE GM-HONDA

L’indicazione di Powell ha spinto il rendimento del bond decennale degli Stati Uniti a 3,18%, da 3,07% del giorno prima. Positiva anche la risposta di Wall Street: Dow Jones +0,2% (nuovo record, il numero 15 dell’anno), S&P 500 +0,07%, Nasdaq +0,32%.

Sale Gm (+2,1%) dopo l’accordo con Honda per lo sviluppo dell’auto autonoma. Da segnalare il balzo di Michael Kors (+3%): agli analisti piace l’acquisto di Versace.

Ma l’arrivo di una nuova stretta del credito (l’80% degli operatori dà per scontata un aumento entro l’anno) sta provocando un po’ovunque uno scossone sul mercato delle obbligazioni, stamane in ulteriore tensione: in Asia il T bond è salito stamane a 3,2135%, il rendimento massimo degli ultimi 7 anni. Anche il bond a 10 anni giapponese è in ascesa allo 0,160%, il massimo da 32 mesi. Perdono colpi intanto le valute emergenti, a partire dalla rupìa indonesiana e da quella indiana, alla vigilia della riunione della banca centrale di domani.

IN CALO TOKYO, JP MORGAN TAGLIA LA CINA

Tutte giù stamattina le borse dell’Asia. Tokyo perde lo 0,8% e lo yen patisce la forza del dollaro: il cross scende sui minimi da marzo 2017. Il bond governativo a dieci anni sale allo 0,15%, quota mai vista negli ultimi due anni e mezzo.

La Borsa di Hong Kong perde l’1,7%, anche perché JP Morgan ha tagliato le stime sulla crescita economica della Cina, decisione che si traduce in un una riduzione dell’esposizione all’azionario cinese.

In calo anche i mercati della Corea del Sud (indice Kospi -1,5%) e dell’India (indice BSE Sensex -1,3%). Il dollaro schiaccia la rupia indiana, a 73,7, minimo storico.

Si indebolisce anche l’euro, arrivato al settimo giorno consecutivo di ribasso nei confronti del dollaro a 1,147.

Petrolio ancora su, dopo il balzo delle scorte di greggio negli Stati Uniti: il Brent tratta a 86,2 dollari il barile, ieri sera in chiusura ha segnato un rialzo dell’1,8%.

PIAZZA AFFARI INTERROMPE LA STRISCIA DEI RIBASSI

Piazza Affari è riuscita ad invertire il trend: dopo cinque sedute consecutive di ribasso, l’indice FtseMib l’indice ha chiuso con un rialzo dello 0,84% a quota 20.736.

Migliorano anche i listini continentali, con l’eccezione di Francoforte, chiusa per festività: Parigi +0,43%; Madrid +0,65%-

Londra +0,48%. Aston Martin (-4,6%) è arrivata a perdere fino al 6,5% nel primo giorno di negoziazioni alla borsa di Londra, dopo che al termine dell’Ipo il prezzo era stato fissato a 19 sterline per azione (su una forchetta iniziale di prezzo di 17,5-22,5 sterline). Il gruppo ha debuttato con una valorizzazione pari a circa 23,6 volte l’Ebitda, superiore a quella di Ferrari ( 22,2 volte).

LO SPREAD SCENDE A QUOTA 280

Chiusura in buon rialzo per i Btp, sostenuti dalla revisione dei target sul deficit/Pil. Dopo un’apertura sotto 290 e un successivo allargamento sopra 300, lo spread Btp/Bund è sceso nel pomeriggio fino a 280 pb, oltre 20 sotto il picco della mattinata, in scia anche alle parole del ministro per i rapporti con l’Ue Savona, secondo cui il rispetto delle regole europee è fondamentale e l’Italia non prenderà alcuna iniziativa contro l’euro.

Il rendimento del decennale italiano è oscillato in giornata tra 3,28% e 3,44%. Il biennale, sceso quasi di un quarto di punto percentuale fino a 1,19%, ha registrato il calo giornaliero più ampio dallo scorso 11 giugno.

Il Tesoro ha assegnato 2,131 miliardi di Btp settembre 2028 (su un massimo di 2,5 miliardi) in un’operazione di concambio in titoli di Stato. Via XX settembre ha ritirato quattro Btp con scadenze tra il 2019 e il 2021 per un importo complessivo di circa 2,367 miliardi.

Oggi il mercato primario sarà dominato dalle aste di Francia e Spagna, con quasi 15 miliardi complessivi di carta in arrivo.

CREDITO IN RIPRESA, VOLA BANCA IFIS

Boccata d’ossigeno in Piazza Affari per le banche: indice di settore a +0,63%, leggermente superiore a quello europeo.

Banco Bpm (+2,13%) ha guidato il rimbalzo. Berenberg ha alzato il rating a ‘hold’ da ‘sell’. Rialzi tra 0,3 e 0,7% per Ubi, Intesa e Unicredit. In controtendenza Bper )-1,3%).

In forte ascesa, fuori dall’indice principale, Banca Ifis (+5,46%), che ha accelerato il recupero della vigilia (+5,36%) dai minimi degli ultimi due anni, portandosi a 19,70 euro. L’istituto, è stato precisato in una conferenza stampa, ha 1,2 miliardi di euro di cassa libera a fronte di impegni verso il sistema per 200 milioni. Una situazione, giudicata dal management, di “assoluta tranquillità”. Le prospettive 2018 sono per un utile dopo le tasse di 140 milioni di euro.

Creval +5,16%. Il Mef ha concesso la garanzia di Stato Gacs sulla tranche senior della cartolarizzazione di sofferenze da complessivi 1,6 miliardi lordi.

RECORDATI AL TOP, BENE PRYSMIAN

Nel resto del listino brilla Recordati (+3,65%), miglior titolo del listino sulla scia della richiesta fatta a un pool di banche di linee di finanziamento per circa 500 milioni di euro in vista di possibili acquisizioni.

Bene Prysmian (+2,38%), che si è aggiudicata un progetto da 125 milioni di euro per un cavo sottomarino tra Creta e la Grecia continentale.

SI CHIUDE L’ASTA 5G, RESPIRA TIM

Si ferma la frana di Tim (+0,5%): Si è chiusa l’asta 5G con l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze: lo Stato incasserà 6,55 miliardi di euro, un importo superiore di oltre 4 miliardi il minimo previsto della Legge di Bilancio (2,2 miliardi). Per la società guidata da Amos Genish la “bolletta” supera i 2,4 miliardi.

Tra le blue chip si sono messe in luce anche Leonardo (+2,8%) ed Enel (+2,54% a 4,52 euro).

In lieve calo il settore lusso: Moncler-0,8%, Luxottica-0,9%. Pesante Safilo, che continua a scendere e cala del 6,81%.

RIMBALZA ASTALDI, SALINI PENSA ALL’ACQUISTO

Acque agitate nel mondo delle infrastrutture. Trevi, leader mondiale nell’ingegneria del sottosuolo, perde il 6% ed è il peggior titolo di giornata.

Astaldi +3,5% sull’onda di indiscrezioni negoziati avanzati con un consorzio cinese per la cessione del progetto del Terzo ponte sul Bosforo e dell’interesse di Salini Impregilo per rilevare l’azienda. La stessa Salini fa sapere che “ sta seguendo con attenzione la situazione “con l’obiettivo di valutare ogni possibile opzione coerente con i propri obiettivi di disciplina finanziaria e creazione di valore”. Astaldi nei giorni scorsi ha deciso di chiedere il concordato preventivo “con riserva” ed è ritenuta da S&P a un passo dal default dopo la retrocessione del rating da ‘CCC-‘ a ‘D’, “un fatto tecnico” a detta della società.

 

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