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Manifattura, Csc: “Perse 55mila imprese”

L’analisi del Centro studi Confindustria traccia il quadro drammatico della manifattura italiana: “Dal 2009 al 2012 55mila imprese sono cessate, per un calo dell’8,3” – “Perso il 15% della capacità produttiva” – Nonostante ciò, l’Italia figura ancora al settimo posto nella graduatoria mondiale dell’output industrile.

Manifattura, Csc: “Perse 55mila imprese”

55mila imprese cessate tra il 2009 e il 2012. E’ questo il bilancio drammatico del Centro studi Confindustria nella sua analisi sulla manifattura italiana: “Il numero delle imprese manifatturiere si è contratto di circa l’8,3%, effetto congiunto di iscrizioni e cessazioni”.

Una crisi, quella della nostra manifattura, che ha radici profondissime. Come spiega Luca Paolozzi, direttore del Centro studi, “Abbiamo perso il 15% della capacità produttiva e questo significa che per tornare ai livelli pre-crisi non basta la ripresa della domanda ma bisogna ricreare un bel pezzo di capacita produttiva”. Per farlo, servono politiche economiche chiare e determinate.

Dall’inizio della crisi ad oggi, il Pil italiano è crollato dell’8,6%, mentre la produzione industriale ha segnato una flessione verticale del 25%. Nonostante sia stato un periodo in cui quasi tutti i paesi più avanzati hanno fatto segnare numerosi rallentamenti nella produzione, l’andamento italiano è risultato comunque “il peggiore in termini reali” e oggi ” la manifattura italiana si trova in condizioni molto critiche”.

Nonostante ciò, “a prezzi e cambi correnti l’Italia mantiene ancora la settima posizione nella graduatoria globale dell’output industriale, seconda in Europa alla sola Germania, che però vanta una quota quasi doppia”.


Allegati: Scenari Industriali.pdf

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