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Mancini d’Arabia prende i soldi e scappa ma poteva risparmiarci le furbate e soprattutto il vittimismo

Mancini è il nuovo Ct dell’Arabia Saudita dopo una figuraccia dietro l’altra: che dietro l’addio alla nostra Nazionale ci fosse il profumo dei soldi arabi era il segreto di Pulcinella e infatti la verità è venuta a galla. Troppo tardi per evitare una caduta d’immagine pazzesca

Mancini d’Arabia prende i soldi e scappa ma poteva risparmiarci le furbate e soprattutto il vittimismo

Non ha torto Maurizio Crosetti a scrivere su Repubblica che quella dell’ex Ct della Nazionale italiana di calcio, Roberto Mancini, “è la peggiore uscita di scena di tutti i tempi”. Prima le dimissioni dalla panchina dell’Italia comunicata via mail (!) alla vigilia di Ferragosto, poi le bugie per negare un’offerta stratosferica dell’Arabia Saudita (100 milioni di euro in 4 anni) che era già in fieri prima di annunciare l’addio alla Nazionale e che si è rivelata un segreto di Pulcinella e, infine, il vittimismo sul più che legittimo sdegno dei tifosi italiani. Mancini era liberissimo di fare le scelte che voleva ma occorrevano sincerità e stile: non ha avuto né l’una né l’altro. Ma la cosa peggiore è il vittimismo con cui l’ex Ct della nazionale ha condito il suo addio al nostro Paese: “In Italia sono stato trattato come il mostro di Firenze“. Addirittura? Ma quando mai? Mancini ha semplicemente raccolto quanto aveva seminato: il disappunto dei tifosi italiani per il modo inelegante in cui se n’è andato. Non ci si dimette da Ct con una mail e non si inventano scuse per nascondere il profumo dei soldi arabi. Il suo compianto amico Gianluca Vialli non l’avrebbe mai fatto. Al Mondiale Mancini non è stato in grado di portare l’Italia ma adesso il record mondiale delle figuracce è tutto suo. Giù dalla torre senza alcun dubbio.

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