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M&A torna a dominare i mercati: dopo Shell occhio a Vivendi

Il petrolio e una nuova ondata di merger and acquisition tornano grandi protagonisti della scena finanziaria – L’acquisto di Bg da parte di RoyalDutchShell apre una nuova stagione e ora gli occhi del mercato su Vivendi che punta Sky – Fed divisa sui tassi – Positivo avvio delle trimestrali Usa con Alcoa – Grecia tra Ue e Putin – Corsa al ribasso dei bond.

M&A torna a dominare i mercati: dopo Shell occhio a Vivendi

PETROLIO IN CALO MA ALLA RIBALTA GRAZIE A SHELL. NUOVI M&A IN VISTA: BOLLORE’ GUARDA A SKY

Il petrolio torna ad essere il grande protagonista della scena finanziaria. Per due ragioni. Innanzitutto ieri le quotazioni del greggio hanno registrato un forte ribasso, nell’ordine del 6 per cento, sotto la spinta dell’aumento della produzione saudita e delle scorte Usa. Secondo, dopo il  calo delle quotazioni, è scattata l’ora degli M&A nel settore Energy. Ad aprire le danze è stato il merger tra Shell e la preda Bg, un deal da 70 miliardi di dollari.

Riprendono quota intanto i listini asiatici. Sale Tokyo attorno al punto percentuale sulla spinta degli acquisti dall’estero favoriti dal rafforzamento deò dollaro. L’indice Nikkei è ai massimi dall’aprile 2001. Hong Kong avanza dell’1,7%: a spingere i prezzi sono gli arbitraggi con la Borsa di Shanghai, dopo l’impennata speculativa della piazza cinese.

Wall Street chiude in terreno positivo: Dow Jones +0,15%, S&P 500 +0,27%. Più forte il rialzo del Nasdaq +0,83% grazie alla riscossa dei tecnologici.

La scaramanzia è stata  rispettata. La stagione delle trimestrali Usa è partita con un risultato positive: Alcoa, colosso dell’alluminio e tradizionale apripista dei bilanci della corporate America, ha registrato 195 milioni di profitti contro 176 milioni di perdite di 12 mesi fa. Al netto delle spese di ristrutturazione, l’utile è di 28 cent per azione contro una previsione di 26.

Le Borse europee hanno chiuso la seduta in calo dopo una mattinata in rialzo in cui l’indice Stoxx 600 aveva segnato il nuovo massimo storico. A Milano, sotto la pressione delle banche, l’indice FtseMib è sceso dello 0,54%.

In negativo anche le altre piazze: Francoforte -0,72%, Madrid -0,64%, Parigi -0,40%. Perde colpi anche Londra, teatro della grande operazione Shell-Bg.

FED DIVISA SUI TASSI; FORTE IL PARTITO DELL’AUMENTO A GIUGNO

Dai verbali del vertice della Fed di marzo emerge un atteggiamento più cauto di quanto percepito dai mercati. I membri del board hanno sottolineato i punti critici della ripresa Usa, oltre che dibattuto sulle conseguenze del dollaro forte. In sintesi: una parte dei banchieri si è detta favorevole ad un aumento del denaro già a giugno, altri sono stati assai più cauti. Due governatori hanno sostenuto che gli interventi sui tassi devono slittare al 2016.

PUTIN CORTEGGIA TSIPRAS. MA NON SFIDA BRUXELLES

Sempre più grave la questione greca. Al termine della visita di Alexis Tsipras a Mosca il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la Russia è pronta a rafforzare la cooperazione economica con la Grecia in diversi ambiti Inoltre, Atene potrebbe entrare a far parte del progetto del gasdotto turco, diventando “un importante centro di distribuzione” di gas. Intanto Atene è riuscita a collocare 1,138 miliardi di titoli a 6 mesi. Ma il decennale è schizzato oltre l’11,5%.

ALL’ASTA ANCHE UN NUOVO BTP 3. SOTTO ZERO IL 10 ANNI SVIZZERO

Il Tesoro italiano offrirà lunedì 7,5 miliardi di titolo a medio-lungo termine. Andrà all’asta il nuovo Btp a 3 anni, assieme al Btp 7 e al Btp 15. Il differenziale Italia-Germania, che in seduta aveva toccato anche 105 punti base, si è ristretto in area 103 dopo l’asta del Tesoro greco.

Nel frattempo continua la corsa al ribasso dell’Europa core: il Bund decennale è sceso allo 0,17%. La Germania ha assegnato 3,29 miliardi nella riapertura del suo Schatz a due anni con un tasso medio -0,28% dal precedente -0,24%. Rendimenti negativi all’asta, per la prima volta, anche per i bond decennali svizzeri.

ENI SUL MERCATO TRATTA AD UN TERZO DI BG

Ben Van Beuren, ceo di Shell l’aveva detto: “Gli attuali prezzi del greggio ripropongono lo scenario di inizio anni Novanta quando Lord Browne avviò un’intensa campagna di acquisizioni da parte di Bp”.

Stavolta a prender l’iniziativa è stata proprio  RoyalDutchShell che ha concordato l’acquisizione dell’inglese BG, nata da una costola di British Gas, per circa 70 miliardi di dollari, parte cash parte con azioni.

Il deal riconosce un forte premio alle azioni Bg, schizzate su 28%, mentre Shell è arretrata del 3,7%. Il corrispettivo totale pagato da Royal Dutch Shell è di 47 miliardi di sterline (quasi 64,34 miliardi di euro), cioè 383 pence ad azione e 0,4454 azioni Shell B. Ciò significherebbe, calcolano gli analisti di Mediobanca Securities un valore di 1.367 pence per ogni azione Bg o un premio di circa il 50% rispetto al prezzo di chiusura di ieri del titolo (910,40 pence).

Ma il valore strategico dell’operazione è enorme: la nuova società è leader assoluto nel gas liquido, oltre a scavalcare Texaco per inserirsi al terzo posto tra le majors. In particolare, il gruppo supera la stessa Petrobras, tra l’altro in grave difficoltà per le inchieste sulla corruzione, nel mercato brasiliano.  

L’operazione ha contagiato anche le società italiane del settore Oil. La più coinvolta è Saipem +5,1% anche se, prima di procedere ad una cessione, la società dovrà essere sottoposta alla cura del nuovo ad Stefano Cao. Più modeste le variazioni per Tenaris +0,7%. 

Eni +0,3% è stata frenata dal calo del greggio, ma il confronto con i prezzi pagati per Bg, secondo gli analisti, conferma la sottovalutazione della blue chip italiana che tratta, secondo i calcoli di Mediobanca Securities, a un multiplo enterprise value/ebit 2015 di 6,7 volte contro una media Ue di 13,5 volte e un multiplo ev/ebit di Royal Dutch Shell di 12,5 e di Bg di 21,4 volte. Inoltre il cane a sei zampe scambia a un multiplo prezzo/utile 2015 di 17,4 volte contro una media Ue di 20,1 volte e un multiplo p/e di Royal Dutch Shell di 15,4 e di Bg di 32,1 volte.

AUTO, FCA EMETTE UN BOND E LIBERA LA LIQUIDITA’ CHRYSLER

Dopo un avvio di seduta in calo, Fiat Chrysler ha invertito la rotta per chiudere in rialzo dello 0,9%. Il gruppo dell’Auto ha annunciato oggi il lancio di un bond senior unsecured per 3 miliardi di dollari, che sarà collocato in una o più serie.

Il ricavato del bond, si legge in un comunicato, sarà destinato alle esigenze del gruppo, incluso il possibile rimborso dei bond senior secured della controllata Fca US. L’anno scorso Fiat Chrysler ha annunciato la volontà di rimborsare in anticipo i bond Chrysler emessi a fine 2011 per ripagare i prestiti concessi del Tesoro Usa per il salvataggio dell’azienda.

Il rimborso dei bond permetterà così l’eliminazione dei vincoli sulla distribuzione della liquidità detenuta nelle casse della società Usa alla casa madre Fca.

Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 14 a 15,5 euro per tener conto del maggior valore attribuito alle attività nei Paesi Nafta e ai business di lusso, confermando la raccomandazione hold. Sono in calo gli altri titoli industriali: Finmeccanica  -0,5%, StM -1,1%, Prysmian -1,1%.

BRILLA IL LUSSO. FERRAGAMO DOMINA LA SFILATA

Giornata all’insegna del lusso in Piazza Affari, nonostante un report prudente del Crédit Suisse per cui nel primo trimestre del 2015 i ricavi delle società europee del segmento dovrebbero salire solo del 3% anno su anno su base comparabile, un incremento analogo a quello del quarto trimestre del 2014. C’è il rischio che la performance del settore sia penalizzata da un andamento negativo delle vendite nell’area Asia Pacifico, in particolare Hong Kong e Macao.

Il mercato però non sembra troppo spaventato da questa possibilità e sembra voler anticipare l’arrivo di un’accelerazione delle vendite in Europa, un miglioramento che per gli analisti arriverà solo nella seconda parte del 2015.

Salvatore Ferragamo già allunga e chiude in rialzo del 6,2% a 31,15 euro, nuovo massimo storico: la società aveva debuttato a Piazza Affari alla fine di luglio del 2011 a 9 euro.

Credit Suisse ha un giudizio Neutral su Ferragamo. Da inizio anno il titolo sale del 49,5%, la capitalizzazione è 5,14 miliardi di euro. Il target price medio degli analisti è 29,5 euro anche in vista di un possibile merger: la maison fiorentina è infatti una preda molto ambita. Salgono anche Moncler e Tod’s entrambe +2,4%. Torna a salire Yoox +0,68%.

BANCHE, AVANZANO SOLO BANCA GENERALI E FINECO

In grande evidenza Banca Generali +1,46%  che ha beneficiato del dato sulla raccolta superiore alle attese. Gli analisti sottolineano come, visti i brillanti primi tre mesi dell’anno, la guidance sull’intero 2015 potrebbe essere migliorata. Il titolo è in pole position per entrare nel paniere Ftse Mib alla prossima revisione. Brillante anche la raccolta di Fineco Bank +1,74%. Le banche arretrano: MontePaschi -0,4%, Pop.Milano -0,3%, Intesa -0,9%, Unicredit -1,4%, Banco Popolare -2%.

SKY NEL MIRINO DI VIVENDI, PRESTO AZIONISTA IN TELECOM

Telecom Italia -1,7%. Intanto Vivendi, sotto la guida di Vincent Bolloré accelera su più fronti. Il finanziere bretone ha risolto, con un dividendo straordinario, la disputa con oil fondo hedge Usa che si accingeva a dar battaglia nella prossima assemblea di bilancio.

Ma la vera novità arriva da Londra: Bolloré guarda alla possibile acquisizione di Sky, come una delle numerose opzioni per l’espansione della propria controllata televisiva Canal Plus.

Lo riferisce la Reuters secondo cui il gruppo francese  ha rivolto l’attenzione alla società di Rupert MUdoch dopo aver valutato obiettivi più piccoli nel settore della pay-TV in Turchia e su altri mercati europei in rapida crescita.

Sky ha attualmente un valore di mercato di 17,6 miliardi di sterline, circa 24,1 miliardi di euro, ma potrebbe costare a Vivendi fino a 28 miliardi di sterline includendo il debito. Sky, che l’anno scorso ha assorbito la totalità di Sky Italia, è controllata col 39% dalla Twenty-First Century Fox di Rupert Murdoch.

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