Condividi

L’Ucraina fa volare i prezzi di petrolio e gas. Attesa d’Opa per Unicredit-Banco Bpm

Il pericolo di guerra in Ucraina fa salire i prezzi del petrolio e del gas – A Piazza Affari riflettori sulla possibile offerta di Unicredit per Banco Bpm e sul nuovo piano di Tim

L’Ucraina fa volare i prezzi di petrolio e gas. Attesa d’Opa per Unicredit-Banco Bpm

Petrolio ai massimi da sette anni, oltre i 96 dollari, e torna a crescere il gas naturale. Listini asiatici in rosso, i future annunciano una partenza difficile per le borse. Venti di guerra soffiano sull’Ucraina gelando i mercati, scossi dal rischio di una drammatica crisi energetica. Prende il via una settimana ad altissima tensione, scandita dall’attività diplomatica.

Riflettori puntati sulla missione di Scholz a mosca

Oggi i riflettori sono accesi sulla missione a Mosca del cancelliere tedesco Olav Scholz, nella speranza che il premier tedesco riesca là dove hanno fatto fiasco Macron e Johnson. Alla frontiera con l’Ucraina ci sarebbero 130.000 soldati russi, trentamila in più di quelli indicati dall’intelligence Usa qualche giorno fa. La Russia continua a negare di voler invadere lo Stato vicino e ripete che Washington non ha ancora risposto alle richieste di chiarimento sul ruolo della Nato nell’Est dell’Europa.

Nell’attesa di sviluppi gli operatori, per quanto possibile, stanno alla larga dal rischio.

Tokyo in picchiata, Eurostoxx -1,5%

Il Nikkei di Tokyo perde il 2% nel finale di seduta. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen -0,7%. Hang Seng di Hong -1,3%. I futures sull’Eurostoxx 50 registrano un calo dell’1,5%.

In ascesa i rendimenti del T-bond decennale a 1,958%. Si assesta il dollaro, in forte apprezzamento venerdì nei confronti della maggior parte delle valute. Euro-dollaro invariato.

Oltre a gas e petrolio si infiammano le materie prime, soprattutto il nickel e l’alluminio, in rialzo di oltre il 2% stamattina in Asia. La Russia è uno dei grandi produttori di questi due metalli.

Dopo il rally di venerdì (+1,7%), è in lieve calo l’oro, a 1.854 dollari l’oncia.

Debito/Pil, Italia meglio del previsto

I venti di guerra che continuano a soffiare dall’Ucraina complicano il quadro dell’economia europea, già alle prese con i nodi che ostacolano la ripresa. L’emergenza potrebbe però tradursi in una tregua alla Bce tra i falchi che chiedono interventi sui tassi già nei prossimi mesi e le colombe, che escludono mosse prima di dicembre e che possono rivendicare parte del merito della brillante performance della finanza pubblica italiana: il rapporto debito/Pil nel 2021 è sceso da circa il 156% di fine 2020 a 150%, un livello nettamente inferiore a quanto previsto all’inizio dello scorso anno che, ha detto il governatore Ignazio Visco, “mostra con chiarezza l’importanza della crescita economica per il perseguimento di una graduale riduzione del peso del debito”. Peccato che l’effetto Ucraina rischi di annullare l’effetto positivo sullo spread.

L’aumento dei tassi al centro del G20

In questo quadro si inseriscono gli appuntamenti e i numerosi dati economici della settimana. Giovedì 17 e venerdì 18 febbraio i ministri delle Finanze e i banchieri centrali del G-20 s’incontreranno per la prima volta quest’anno a Giacarta. In primo piano la prospettiva di un aumento dei rendimenti obbligazionari e di un inasprimento della politica dei tassi di interesse.

Oggi Christine Lagarde presenterà il rapporto annuale della Bce. Ma l’evento più atteso è la pubblicazione giovedì delle minute della Fed. In settimana, poi, scenderanno in campo diversi governatori della Banca centrale Usa per anticipare il senso delle decisioni attese per il 16 marzo.

In arrivo lo Zew e i consumi usa, i conti di Wal-Mart e Nestlé

Sul fronte dei dati, in evidenza ci sarà oggi la produzione industriale dell’Eurozona, seguita domani dal Pil preliminare della regione. Attenzione anche all’indice Zew (martedì) e al bollettino mensile della Banca centrale.

Negli Usa si guarda all’andamento dei consumi, tanto per verificare l’impatto dell’inflazione sui comportamenti degli Americani. Da seguire oggi i conti di Wal-Mart, un indicatore prezioso per l’andamento dei consumi statunitensi.

Tra i bilanci della settimana anche Airbnb. Fitto il calendario dei Big europei: Airbus, Allianz, Glencore, Heineken, Kraft Heinz e Nestlé.

Unicredit/Bpm, attesa d’Opa. Bper sbarca in Carige  

A Piazza Affari l’attenzione sarà tutta per il settore bancario. Gli operatori hanno atteso invano nel fine settimana il varo dell’Opa di Unicredit su Banca Bpm, in volo venerdì del 9% abbondante. Ma l’attesa non è finita: i riflettori sono rivolti al consiglio di domani della Banca di piazza Gae Aulenti, dedicato ai conti dell’istituto. Gli operatori, a giudicare dalle reazioni captate nel fine settimana al Congresso Assiom Forex, giudicano l’eventuale Opa una mossa sensata sul piano strategico. Ma l’impennata del titolo Bpm (+24% in settimana) lascia intendere il rischio di una battaglia molto costosa, che potrebbe compromettere la redditività di Unicredit.

In giornata, intanto, dovrebbe essere posto un mattoncino per la costruzione del futuro terzo polo: il fondo interbancario di garanzia cederà il controllo di Banca Carige a Bper. Possibili movimenti anche su Monte Paschi dopo che il ministro Daniele Franco ha ribadito l’ipotesi di una partnership futura per l’istituto.

Telecom, al via il piano Labriola

Completano il quadro di un lunedì intenso il cda di Telecom Italia sull’aggiornamento del piano industriale, che sarà presentato al mercato il prossimo 2 marzo, e l’investment day di Banca Generali. 

Mercoledì è previsto il Cda di Generali sulla governance. Dovrebbero essere cooptati tre nuovi consiglieri, in vista del rinnovo del board che scadrà con l’assemblea del prossimo 29 aprile. In arrivo in settimana anche i dati preliminari di bilancio di numerose quotate, tra cui Autogrill, Eni, Interpump e Tenaris.

Commenta