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Lo spread scavalca quota 300 e affonda banche e Borsa

La lettera della Ue di bocciatura della manovra di bilancio dell’Italia allarma i mercati e fa impennare lo spread – I rendimenti dei Btp superano il 3,5% e sono al massimo da 4 anni – Ne fanno le spese le banche con perdite molto vistose che fanno precipitare l’indice Ftse Mib di Piazza affari di oltre il 2 per cento

Lo spread scavalca quota 300 e affonda banche e Borsa

Piazza Affari chiude in calo del 2,43% e scende sotto i 20 mila punti (19.851), zavorrata soprattutto dalle banche (-4% il comparto), travolte dalla risalita dello spread. Il rendimento del decennale italiano si porta al 3,57%, dopo aver superato anche il 3,6%, livello che non si vedeva da febbraio 2014; il differenziale con il Bund di pari durata sale a 302.00 punti base.

I mercati voltano le spalle al Belpaese, dopo la lettera di critiche della Commissione Europea verso la nota di aggiornamento al Def e le reazioni piccate di esponenti del governo. Oggi però il presidente della Camera Roberto Fico, in missione a Bruxelles, cambia registro e invita ad abbassare “i toni generali”, dopo l’incontro con il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici, che presto arriverà in Italia. È “nella politica -osserva Fico – che ci sono margini di dialogo”.

Intanto il malumore penalizza l’euro, il cambio con il dollaro scende in area 1,147 e in profondo rosso si fermano anche gli altri listini europei, appesantiti nel pomeriggio dall’andamento negativo di Wall Street: Francoforte, -1,36%: Parigi -1,1%; Madrid -0,59%; Londra -1,12%; Zurigo -0,94%.

A New York la seduta sarà più breve per il Columbus Day, ma i listini, dopo un avvio incerto, sembrano aver preso la via delle vendite, ancora impensieriti dal rialzo dei rendimenti dei titoli di stato della settimana scorsa; oggi l’obbligazionario Usa è chiuso per la festività. Condiziona l’andamento anche  il tonfo di Shanghai, dopo che la Banca centrale cinese ha tagliato la riserva obbligatoria per le banche locali, alimentando i timori sul ritmo di crescita dell’economia. Perdono i titoli oil, con il calo del petrolio: Brent -0,61%; 83,28 dollari al barile; Wti -0,5%, 73,22 dollari al barile. Nella situazione incerta nemmeno l’oro riesce a tenere la rotta e perde al momento l‘1,39%, scendendo a 1186,22 dollari l’oncia.

In Piazza Affari le vendite colpiscono tutte le blue chip con l’eccezione di Recordati, +0,54%. Il titolo peggiore di oggi sul listino principale è Banco Bpm, -6,47%. Particolarmente male Ubi -4,94% e Mediobanca -4,67%. Sul settore Credit Swiss lancia un allarme, avvertendo che un livello di spread sopra i 400 punti base non sarebbe sostenibile per le banche italiane che si vedrebbero costrette a fare aumenti di capitale per ristabilire i coefficienti patrimoniali. In fondo al listino si colloca anche il risparmio gestito con Finecobank -4,79%. Nel lusso le perdite sono consistenti per Moncler -4,75%.

Fuori dal paniere principale prosegue la fase di recupero di Astaldi, +12,82. Decolla Tas +15,16%, mentre l’aeroporto Marconi di Bologna va a picco, -13,13%

 

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