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Lo spread sale a quota 290, Btp al 3%, Borsa in rosso

Le turbolenze con la Francia riportano lo spread Btp-Bund al massimo da due mesi mentre la Borsa cade sulla scia di Wall Street – Unipol paga la cessione della sua banca mentre Bper vola – Torna a soffrire Telecom Italia.

Niente rimbalzo per Piazza Affari, che chiude in calo dello 0,65% a 19.351 punti. Ai due poli opposti del listino principale Bper (+8,83%) e Unipol (-5,4%), dopo l’acquisto di Unipol Banca da parte dell’istituto modenese per 220 milioni di euro. Contestualmente il colosso assicurativo bolognese ha acquistato 1,3 miliardi di Npl di Bper per 130 milioni di euro.

La seduta è negativa anche per l’obbligazionario: il rendimento del decennale italiano è al 2,98% e lo spread con il Bund si allarga a 288.80 punti, poco lontano da com’era prima dell’accordo con la Ue sulla manovra 2019. Il prossimo 13 febbraio il Tesoro offrirà in asta titoli a medio e lungo termine per massimi 5 miliardi di euro.

La combinazione di alto debito e bassa crescita è un cocktail micidiale per l’Italia, mentre l’Istat segnala una caduta della produzione industriale a dicembre (-0,8% su novembre -5,5% su base annua) peggiore delle attese e Prometeia avverte: il dato potrebbe essere negativo anche nel primo trimestre 2019 e aumentare le probabilità di una nova diminuzione del pil, già scivolato in recessione tecnica nel secondo semestre 2018. Arrivano anche le prime conseguenze economiche della crisi politica fra Italia e Francia: Air France-Klm si sfila dal salvataggio di Alitalia.

La chiusura è in rosso anche per gli altri listini europei, con un clima che peggiora nel pomeriggio, dopo l’apertura stonata di Wall Street, dove sono in calo i settori sensibili al commercio internazionale come quello industriale. Francoforte -1,05%; Madrid -0,89,%; Parigi -0,48%; Londra -0,31%.

La fiducia degli investitori vacilla nel timore di un rallentamento economico globale certificato ieri per la zona euro dalla Commissione europea con le stime di crescita riviste al ribasso e a causa del rischio che la tregua dei dazi non si risolva in un accordo entro il primo marzo. Il cappio delle tariffe gira ancora intorno al collo del commercio mondiale e non si sa quando, se e in che misura verrà tolto oppure stretto ulteriormente, visto che ieri il presidente americano Donald Trump, ha detto di non avere ancora piani per incontrare la controparte cinese, Xi Jinping, entro fine mese. Le perplessità sono fomentate anche da indiscrezioni del sito Politico, secondo cui Trump potrebbe firmare un ordine esecutivo per impedire l’uso di qualsiasi attrezzatura tlc cinese nelle reti wireless americane, con l’intento di potenziare la cyber-sicurezza.

In questo clima l’euro-dollaro è in legger calo a 1,132, mentre il petrolio (brent) è in frazionale rialzo a 61,83 dollari la barile (+0,32%), così come l’oro, oltre la soglia dei 1314 dollari l’oncia.

In Piazza Affari gli acquisti prevalgono su Amplifon, +1,01%; e Moncler +0,66%. Fra le banche bene Unicredit +1,01% e Mediobanca +0,44%. Cola a picco invece Ubi, -4,32%, che in mattinata ha diffuso i risultati.

Con Unipol va in rosso Unipolsai, -3,24%. Male anche Telecom, -3,24 e Pirelli -3,2%. Fca perde un ulteriore 2,9%, dopo il tonfo di ieri in scia alle previsioni 2019.

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