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Lo spread oltre quota 150 e la Borsa sprofonda: è l’effetto Lega-M5S

La bozza di programma del nuovo Governo mette ansia ai mercati – Pioggia di vendite di bond Italia, lo spread s’impenna e il rendimento del Btp vola – La Borsa di Milano perde oltre il 2% ed è il peggior listino – Pesanti soprattutto i ribassi di banche e Mediaset – In controtendenza Saipem guadagna oltre il 12% sulla scia del petrolio e di due upgrading

Lo spread oltre quota 150 e la Borsa sprofonda: è l’effetto Lega-M5S

Il rischio politico manda in rosso Piazza Affari e fa impennare lo spread: Il Ftse Mib chiude in calo del 2,32% e scende a 23.734 punti, mentre il rendimento del decennale italiano sale ai massimi da inizio marzo al 2,12% (+8,8%), e il differenziale con il Bund tedesco schizza del 15,14%, portandosi a 150.60 punti base. A impensierire i mercati è il contratto di un possibile governo Lega-5 Stelle, nonostante le smentite e le precisazioni a proposito della richiesta di cancellazione di 250 miliardi di debito italiano in mano alla Bce. La reazione degli investitori non preoccupa però Luigi Di Maio: “vedo una certa paura da parte degli eurocrati. Ma non mi spaventano”, taglia corto il leader pentastellato.

Milano affonda in un contesto europeo timidamente positivo e dopo l’apertura cauta di Wall Street, parzialmente impensierita dai rischi geopolitici e frenata dalla concorrenza dei governativi, con il decennale ancora oltre il 3%.

In Europa gli acquisti prevalgono a Francoforte +0,19%, Parigi +0,27% e Londra +0,26%, mentre Madrid perde lo 0,95%.

L’euro soffre e cede ancora sul dollaro, portandosi a 1,178.

Fra le materie prime il petrolio recupera si porta vicino alla parità, dopo il dato sulle scorte settimanali americane in discesa in misura superiore alle previsioni: Brent -0,09%, 78,36 dollari al barile.

In Piazza Affari sono proprio i titoli petroliferi ad arginare la caduta libera. Saipem, in particolare, sale del 12,23%, e prosegue la rimonta cominciata con i conti del trimestre, sostenuta anche da alcuni report positivi degli analisti fra cui Morgan Stanley e Bernstein, che ha migliorato il giudizio da ‘neutral’ ad ‘outperform’ fissando il prezzo obiettivo a 6,60 euro. In scia Tenaris +1,84%. Eni invece è negativa, -1,35%. Si apprezza la moda, con Ferragamo +0,61% e Moncler, +0,88%. A piccoli passi Buzzi +0,18%.

Le vendite investono a piene mani i titoli finanziari: Banco Bpm -5,37%; Unicredit -4,72%; Finecobank -5,47%. Male Telecom, -4,09%, con il cda riunito per la trimestrale.

Seduta pessima per la galassia Berlusconi, nel giorno della stretta sul governo giallo-verde e del rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi per corruzione a Roma nel procedimento Ruby Ter. Il titolo peggiore è Mediaset, -5,28%, che ieri ha pubblicato i risultati del primo trimestre 2018 rivelando un calo dei ricavi pubblicitari. Banca Mediolanum perde il 4,12%, mentre sul segmento Star Mondadori chiude a -4,44%.

Sullo Star vola invece Vittoria Assicurazioni (+19,73%, 13,96 euro) in allineamento all’opa di Acutis.

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