Condividi

L’Italia riparte e Piazza Affari risponde: Pil e Ftse Mib oltre le attese

Draghi suona la carica del Made in Italy e l’Istat rivede il Pil al rialzo – Piazza Affari sfiora i massimi del 2008 – Il petrolio corre e mette in difficoltà le majors e lo shale gas

L’Italia riparte e Piazza Affari risponde: Pil e Ftse Mib oltre le attese

La marcia al rialzo continua. Stamane l’Asia registra un nuovo record dei listini, ai massimi da tre mesi nonostante la cautela della Cina, alle prese con lo yuan forte e l’aumento delle materie prime che pesa sui profitti della formidabile macchina industriale di Pechino. Contrastate anche le Borse americane: da un lato prende velocità la ripresa, dall’altro cresce la paura dell’inflazione. E alla vigilia degli attesissimi dati sul mercato del lavoro in uscita venerdì, il falco della Fed James Bullard fa sapere che la situazione dell’occupazione, nonostante manchino 8 milioni di posti pre-pandemia, è migliore di quanto non appaia a prima vista. Insomma, di questo passo la svolta della Fed è più vicina. Non corre per ora questo pericolo l’Europa: tassi bassi e nuovi capitali per gli investimenti sono la medicina che favorisce la ripresa del Vecchio Continente, a partire dall’Italia. Certo, sale l’inflazione, di nuovo al 2%, l’obiettivo della Bce. Ma l’incremento è legato solo all’aumento dell’energia: il resto appare ancora debole e bisognoso di sostegno. La primavera deve continuare.

L’AUSTRALIA CANCELLA GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA

Le borse dell’Asia sono in ordine sparso stamattina: sale il Nikkei di Tokyo (+0,5%) e scendono sia l’Hang Seng di Hong Kong (-0,5%) che il CSI 300 di Shanghai e Shenzen (-0,9%). Sulla parità il Kospi di Seul.  

L’Australia ha superato i danni della pandemia. Il Pil (+1,8% nel primo trimestre) è oggi sopra i dati del 2019, un risultato che ha pochi paragoni: gli Usa sono sotto ancora dell’1%, l’Unione Europea del 5%.

Wall Street ha chiuso intorno alla parità, frenata dopo un avvio vivace. Dow Jones +0,05%, S&P 500 -0,05%, Nasdaq -0,09.

I buoni dati in arrivo dall’industria manifatturiera sono stati compensati dal nuovo allungo dei prezzi delle materie prime: l’indice Bloomberg Commodity si è spinto ieri sui massimi da fine 2016, a 94, e stamattina è in lieve calo.

I TBOND SALGONO OLTRE L’1,6%, NUOVO SOS DALLA TURCHIA

L’aumento delle materie prime ha rimesso in moto le vendite sulle obbligazioni governative, con il Treasury Note a dieci anni a 1,61% di rendimento.

Poco mosso l’euro dollaro, a 1,222, in una giornata segnata dalla nuova caduta della lira turca, sui minimi della storia rispetto al dollaro: il presidente Erdogan è tornato a chiedere una discesa del costo del denaro.

I future di Wall Street sono poco mossi.

I ROBINHOOD ORA PUNTANO SUI CINEMA

Il lungo fine settimana del Memorial Day ha ridato forza ai piccoli investitori che animano i gruppi di discussione online. Il caso del giorno è stato AMC Entertainment Holding, la prima catena di sale cinematografiche del mondo, già arrivata a un passo dal fallimento. Il titolo da inizio anno ha moltiplicato di circa sedici volte il suo prezzo. E ieri ha chiuso in rialzo del 22%, a 32,04 dollari, dopo la notizia di un collocamento di un aumento di capitale da 230 milioni di dollari.

Da segnalare un altro attacco alla sicurezza da parte degli hacker russi. Nel mirino, dopo l’oleodotto, è finita JBS, la catena di lavorazione delle carni più importante del mondo. Sono stati messi fuori uso da un attacco al software diversi stabilimenti sia in America che in Europa.

L’OPEC+ FESTEGGIA: MAJORS E SHALE IN DIFFICOLTÀ

Al centro del rally delle materie prime c’è il petrolio, sui massimi di periodo all’indomani della riunione dell’Opec+. Il Brent è trattato stamane a 707 dollari al barile, il Wti sopra i 68 dollari. Il cartello si è limitato a confermare gli aumenti già in programma relativi al mese prossimo: nessuna indicazione precisa sulla seconda parte dell’anno. Il ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita ha parlato solo dell’andamento della domanda – che, come già anticipato dai dati sul movimento delle petroliere, è in chiaro miglioramento – ma non ha scoperto le carte per quel che riguarda l’offerta. Probabile che l’Opec+ stia a vedere cosa succede negli Stati Uniti, dove mancano all’appello, ormai da qualche mese, i circa due milioni di barili al giorno forniti prima dalla pandemia dai produttori shale.

Anche le majors sono in forte difficoltà per rispettare gli accordi di Parigi così come chiedono gli azionisti, fondi compresi, e i giudici dell’Aja, che hanno imposto a Shell di accelerare l’uscita dagli idrocarburi. Ieri, inoltre, il presidente Biden ha vietato le estrazioni che minacciano l’ambiente del mare dell’Alaska: “È vitale rispettare gli accordi di Parigi – nota Nick Slanbury, gestore del fondo pensione Legal & General che amministra 1,43 miliardi di dollari (e non 1.800 miliardi come erroneamente pubblicato) – ma solo nel quadro di un accordo politico valido per tutti. Altrimenti i prezzi voleranno e i profitti spariranno”.

MILANO AI MASSIMI DAL 2008, L’ISTAT RIVEDE AL RIALZO IL PIL

Mario Draghi suona la carica del made in Italy da Sassuolo, terra di ceramica e di buon football. Piazza Affari risponde, accelerando fino a quota 25,553 punti, il livello più alto dall’ottobre 2008, quando l’economia è entrata nel tunnel più nero della crisi italiana. Nel pomeriggio il rally è in parte rientrato e il guadagno dell’indice (+0,6%) si fermato a 25.321 punti, ma resta la sensazione che, finalmente, il Bel Paese abbia voltato pagina.

L’Istat ha ribaltato le prime stime che indicavano un calo congiunturale del Pil dello 0,4% nel primo trimestre, rivedendo al rialzo per il dato al +0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. La variazione acquisita del Pil italiano per il 2021, quella che si otterrebbe se nei trimestri successivi al primo si registrasse una crescita nulla, è pari a +2,6%. Maggio (+5,5%) è stato inoltre il quarto mese positivo sui cinque del 2021 grazie alle indicazioni arrivate dai risultati trimestrali, al buon andamento del piano di vaccinazione e all’approvazione da parte di tutti gli Stati membri UE del Recovery Fund. Rimane il nodo dell’occupazione, un’ombra che impone alla Bce di insistere in una politica monetaria espansiva.

FRANCOFORTE RECORD, PARIGI TORNA AL 2000

Con la performance positiva di maggio, il mercato italiano ha chiuso il gap nei confronti degli altri mercati europei. Il rialzo da inizio anno si amplia a +15,50% (comprensivo dei dividendi già staccati).

Listini positivi anche nel resto d’Europa. Francoforte ha aggiornato il suo record intraday, per fermarsi in rialzo dello 0,94%. Parigi ha rivisto i massimi toccati nel 2000;  Londra avanza dello 0,82%.

MARKIT: “STREPITOSA” LA RIPRESA ITALIANA

A favorire la corsa hanno contribuito i dati sulla ripresa della manifattura europea: l’indice Pmi è salito a maggio a 63,1 punti, oltre le attese, ad un tasso che, dice il capo economista di Ihs Chris Williamson, “è senza precedenti in quasi 24 anni di storia dell’indagine”. L’Italia in particolare viaggia a ritmi record, un livello che gli analisti di Ihs Markit definiscono “strepitoso”: 62,3 punti. A dare un forte impulso, afferma Markit, è “l’Indice destagionalizzato dei nuovi ordini, che ha raggiunto un record storico e ha mostrato un rapido aumento del volume generale dei nuovi ordini”.

Corre Volkswagen (+3,06%): il gruppo sta pianificando varie partnership per ridurre i costi e cerca investitori per condividere le spese a partire dalle batterie. È in discussione anche la quotazione di Porsche.

Daimler avanza del 2,6% dopo aver regolato il contenzioso con Nokia per l’utilizzo di alcuni brevetti.

A Parigi avanza Arcelor Mittal (+2,4%), nemmeno lambita dalle conseguenze delle sentenze sull’Ilva.

A trainare la City, l’ottima performance delle materie di base, il comprato più vivace: Anglo American, Bhp Billiton e Glencore mettono a segno rialzi superiori al 4%.

BTP: RENDIMENTO IN CADUTA, SPREAD A 101

I Btp archiviano la seduta in territorio positivo, mantenendo per tutta la giornata un andamento migliore rispetto al resto del comparto europeo e guardando fiduciosi alla riunione Bce del 19 giugno.

Da metà maggio il tasso del 10 anni è in calo e ieri si è spinto fino a 0,82%, nuovo minimo di circa un mese, da 0,87% della precedente chiusura.

Analogamente, lo spread decennale con il Bund si è spinto fino a 101 punti base, sui minimi da fine aprile, dai 105 della vigilia.

SAIPEM GUIDA LA CORSA DELL’ENERGIA

Il rialzo dei prezzi del petrolio ha reso possibile lo sprint dei titoli oil, a partire da Saipem (+3,98%). Equita sim ha ribadito oggi il rating hold e il prezzo obiettivo a 2 euro sul titolo, dopo che la società ha annunciato che da oggi Antonio Paccioretti assumerà il ruolo di chief financial officer. Mediobanca securities conferma invece il rating outperform e il target price di 2,8 euro. In forte rialzo anche Tenaris (+2,7%) ed Eni (+2,37%).

BANCHE TONICHE, CATTOLICA SOPRA IL PREZZO D’OPA

Le aspettative per una robusta ripresa economica, unite ai movimenti di consolidamento del comparto, hanno favorito invece i bancari. Tonica Popolare Sondrio: +2,4% dopo l’aumento al 9% della quota controllata da UnipolSai (+1,8%).

Positivi i big: Unicredit e Intesa Sanpaolo avanzano dell’1%, così come Banca Bpm, la vera star della stagione in attesa del risiko.

Poco mossa Cattolica dopo la corsa della vigilia. Il titolo resta comunque sopra il prezzo dell’Opa di 6,75 euro annunciata ieri da Generali (+0,7%). Gli investitori istituzionali, tra cui Berkshire Hathaway, sono convinti di poter spuntare un rilancio del prezzo. In evidenza Poste Italiane (+2,03%).

Ritraccia Retelit (-1,3%), ma si mantiene sopra il prezzo dell’Opa, i 2,85 euro offerti dall’azionista Marbles per arrivare al delisting.

STELLANTIS: +49,5% LE IMMATRICOLAZIONI DI MAGGIO

Brilla il settore automotive: Cnh Industrial +1,66%, Stellantis +0,54%. A Borsa chiusa sono usciti i dati delle immatricolazioni di maggio. Il gruppo Stellantis ha immatricolato in Italia 56.148 auto, il 49,5% in più dello stesso mese dello scorso anno. Nei primi cinque mesi dell’anno le immatricolazioni sono state 294.623, il 60,7% in più dello stesso periodo del 2020.

BESTINVER PROMUOVE ATLANTIA

Continua il rally di Atlantia: +0,96% dopo il via libera alla cessione di Aspi. Webuild (+4%) oltrepassa la soglia dei 2 euro per la prima volta dal 2019. Bestinver conferma il Buy con target a 2,3 euro.

FRENANO I TITOLI ANTICICLICI: DIASORIN -1,8%

Penalizzati dalle aspettative sulla ripresa i titoli anti-ciclici, tra cui spiccano i sanitari: Diasorin perde l’1,8%, Amplifon lo 0,8%, mentre Recordati è sulla parità -0,09%.

Da segnalare Tesmec: +3,65% dopo la firma di un contratto con Terna. Sull’Aim, denaro su Portale Sardegna (+18,75%).

Commenta