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L’inflazione sotto zero gela euro e Borse

I dati negativi sui prezzi nell’Eurozona affossano la moneta unica, in attesa delle nuove misure della Bce – Borse in rosso anche in scia al pesante calo dei listini cinesi – Il comparto bancario è il più colpito – Fca sale di giri alla vigilia del lancio 6 nuovi modelli, vola Saras aspettando i conti.

L’inflazione sotto zero gela euro e Borse

Scendono l’euro e i tassi dell’Eurozona dopo i dati sull’inflazione ormai sotto zero. A febbraio l’indice dei prezzi al consumo è tornato negativo: -0,2% rispetto a gennaio, -0,3% su base annua.

Di riflesso, la moneta unica è calata a 1,0896 sul dollaro ai minimi da quattro settimane. Il trend è legato all’attesa dell’intervento della Bce, che ha innescato la corsa agli acquisti sui titoli governativi tedeschi: il rendimento del Bund decennale scende a 0,11%, a un passo dal minimo storico (- 0,077%) peraltro già superato stamane dal Bund 5 anni (-0,435%) e 2 anni (-0,544%). Poco mossi i titoli di Stato italiani, con il decennale stabile a 1,47% per uno spread di 135 punti base.

Arretrano i mercati azionari, delusi dall’esito del G20 e spaventati dalla prospettiva di una guerra delle valute. Sotto la pressione del nuovo pesante calo delle Borse cinesi, Piazza Affari arretra dello 0,6%, in linea con gli altri mercati del Vecchio Continente. Soffre di più Francoforte (-1,5%).

Il petrolio arretra dai massimi segnati stamattina in Asia ed ora è scambiato a 34,90 dollari il barile (-1,5%). Eni è in calo dello 0,43%, pur sostenuta dal Buy di Citigroup. Tenaris scende dello 0,4%, Saipem +2,3%.

Le tensioni sul fronte macro accentuano la tendenza al ribasso del comparto bancario, il più colpito. Guida la discesa Monte Paschi (-4,9%). Pesante il ribasso di Unicredit (-2,7%), Intesa (-3%) e Ubi (-3,3%). Sotto pressione Banca Pop. Milano (-1,95%) e Banco Popolare (-0,90). Oggi nuovo incontro tra gli advisor dei due gruppi per concordare le risposte da fornire alla Bce nel quadro dell’attesa fusione. La Bce avrebbe chiesto un miglioramento del Texas ratio o una riduzione dei crediti deteriorati in 24-30 mesi invece che nei 5-6 anni previsti inizialmente.

Fra le assicurazioni, Generali scende dell’1,5%. Eni -0,43%, sostenuta dal Buy di Citigroup e Eni. Corre Saras (+6,5%), in attesa dei risultati trimestrali. Mediobanca Securities ha confermato il giudizio ouperform con target a 2,5 euro prevedendo risultati in linea con le indicazioni fornite dal management, ovvero un ebitda rettificato tra 740 e 760 milioni di euro e una posizione di cassa netta di 200 milioni. La cedola sarà annunciata il 14 marzo e il consensus indica 0,17 euro per azione il che rende ai prezzi attuali il titolo tra i più generosi di Piazza Affari con un dividend yield del’11%. Ma Kepler prevede un dividendo di 18 centesimi.

Enel arretra dell’1,1%, Telecom Italia -2%. Vola Fiat Chrysler (+3,62%) alla vigilia del lancio sei nuovi modelli al salone di Ginevra. Da gennaio Fca ha comunque perso almeno il doppio rispetto ai competitor Usa Gm e Ford da fine 2015. StM scende dello 0,8%, Finmeccanica +0,5%. Ancora in rialzo Geox (+2,3%), premiata dal Buy di Citigroup dopo l’allungo di venerdì (+10%).

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