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Lincei a Draghi: serve Fondazione per creatività scientifica

In una lettera alcuni soci dell’Accademia hanno proposto al premier di istituire una Fondazione co-finanziata con i privati, organizzata “da e per gli scienziati”.

Lincei a Draghi: serve Fondazione per creatività scientifica

Una Fondazione co-finanziata dalla Presidenza del Consiglio e da privati, che “sia organizzata da scienziati per gli scienziati”. E’ questa la proposta di alcuni soci dell’Accademia dei Lincei, attraverso una lettera inviata al premier Mario Draghi per rispondere al problema del sottofinanziamento della ricerca scientifica italiana. La lettera, firmata Roberto Antonelli, Carlo Doglioni, Jacopo Meldolesi, Cesare Montecucco, Tullio Pozzan, Maurizio Prato, Giacomo Rizzolatti e Marco Tavani, spiega quali prerogative avrebbe questa Fondazione per la Creatività Scientifica. Dovrebbe intanto, ad esempio, predisporre i bandi per progetti di ricerca destinati a singoli ricercatori, “distinguendo fra progetti per giovani, progetti per ricercatori già consolidati eprogetti di tipo Proof of Concept”.

Poi a questo comitato di esperti dovrebbe poi fare la valutazione e il ranking delle proposte; il finanziamento delle proposte dopo apposita intervista dei proponenti vincitori; l’acquisizione e la rendicontazione delle spese e dei risultati scientifici finali; e la valutazione ex-post del lavoro scientifico svolto. “Tale iniziativa, se ben organizzata e diretta, farà fare un salto qualitativo e quantitativo alla ricerca scientifica e alla cultura italiana, oltre a generare idee, proposte, modelli, nuovi materiali, farmaci, protocolli terapeutici che si tradurranno in innovazione culturale, industriale, sanitaria e sociale”, scrivono i membri dell’Accademia dei Lincei nel documento inviato a Draghi.

Per quanto riguarda la modalità di finanziamento, considerata dagli scienziati uno dei valori aggiunti della proposta, gli autori della lettera fanno notare che la partnership pubblico-privato “è già attiva con grande successo in altri paesi europei, si veda l’esempio della Max-Planck Society ed in Italia l’esempio della Fondazione Telethon, un’iniziativa italiana di riconosciuto valore ed integrità. La Fondazione per la Creatività Scientifica, proprio perché si ispira a strutture i cui meriti sono internazionalmente riconosciuti, potrebbe trovare più facile apertura nell’ambito dei fondi comunitari includendo tutte le aree di ricerca di base dell’European Research Council, che vanno dalle scienze umanistiche alle scienze economiche e sociali, dalle scienze fisiche e ingegneristiche alle scienze della vita”.

La proposta viene anche ricollegata al Recovery Fund e al fatto che in Italia la ricerca scientifica italiana soffre di un notevole sottofinanziamento e di un numero ridotto di ricercatori rispetto ai paesi concorrenti. L’Italia attualmente investe solo circa lo 0,5% del suo PIL in ricerca pubblica, di base e applicata e sommando anche i programmi di sviluppo industriale e i contributi del settore privato, contribuisce ai capitoli ricerca e sviluppo con l’1,4% del PIL, contro il 2,2% della Francia e il 3,1% della Germania.

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