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Ligresti, un crack da 400 milioni. Fallimento per le holding Sinergia e Imco

Il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento delle due holding Sinergia e Imco che complessivamente registrano un deficit di cassa tra gli 80 e i 105 milioni – Il sostituto procuratore Orsi può ora procedere contro Salvatore Ligresti anche per il reato di bancarotta.

Ligresti, un crack da 400 milioni. Fallimento per le holding Sinergia e Imco

Niente tempi supplementari. Le holding dei Ligresti Sinergia e Imco sono arrivate al capolinea. Il Tribunale di Milano ha deciso per il fallimento respingendo la richiesta di altre due settimane di tempo per mettere a punto un piano di salvataggio (e convincere alcuni investitori istituzionali al soccorso) avanzata dai legali nell’udienza di ieri dopo la proroga di 40 giorni già accordata dal tribunale il 2 maggio. Il buco complessivo è stato quantificato in 400 milioni di euro. “Le società non dispongono della liquidità per far fronte ai propri impegni, stimandosi, tenuto conto anche dei rischi fiscali, un deficit di cassa per la prima tra 29,8 e 32,1 milioni e per la seconda tra 52,2 e 72,6 milioni di euro“, hanno scritto i giudici nella sentenza aggiungendo che il fatto che l’operazione di ristrutturazione di Sinergia e Imco fosse affidata al fondo Hines  dimostra come le banche non abbiano dimostrato una adeguata disponibilità al piano di ristrutturazione. ”Le banche creditrici non si sono dimostrate disponibili a finanziare direttamente” l’accordo di ristrutturazione” del debito di Imco, hanno scritto i giudici Filippo Lamanna, Roberto Fontana e Filippo D’Aquino spiegando che l’accordo con le banche creditrici ”non e’ stato per nulla raggiunto”.
 
È stata così accolta la richiesta del pm Luigi Orsi che ieri si era opposto a un rinvio. Il pm aveva spiegato che, nella bozza del piano di salvataggio, c’era incertezza riguardo agli investitori che avrebbero dovuto sottoscrivere le quote del fondo immobiliare Hines, il quale avrebbe dovuto accollarsi 243 milioni di debiti e versare 50 milioni cash. Non solo. Seri dubbi per il pm gravavano su alcune operazioni sospette ancora in atto da parte di Imco e Sinergia con parti correlate e che avrebbero drenato risorse soprattutto da Milano Assicurazione.  
 
Già perché sono proprio i legami con altre società alcune di queste quotate che hanno spinto i giudici verso la decisione di fallimento. Nel provvedimento si parla di: “rischi di inquinamento dei valori di mercato delle partecipazioni e di aggiotaggio relativo alle società collegate, alcune delle quali quotate in Borsa”. Anche per questo non si è potuto concedere “un ulteriore differimento”, considerando anche il fatto che “la richiesta di rinvio” non era supportata “da sufficienti elementi di serietà”.
 
In Borsa dopo il verdetto sul crac di Sinergia e Imco, Premafin prosegue la seduta prima in calo per poi rimbalzare del 3,3% per poi ridurre i guadagni a +0,9%. Nelle stesse ore Premafin ha anche ufficializzato in una nota la firma della convenzione di ristrutturazione del debito con le banche. Il piano si basa sull’integrazione del gruppo Premafin Fonsai Unipol e riguarda  il finanziamento in pool per 322,5 milioni di euro. Tra le sospensive, l’esecuzione dell’aumento riservato a Unipol entro il 20 luglio.

Noi stiamo supportando l’operazione Unipol che, per quanto pensiamo noi di Unicredit e le altre banche, è l’unica percorribile in questo momento”, ha detto l’ad di UniCredit Federico Ghizzoni. Nessun ripercussione del crack delle holding Ligresti per l’ad di Piazza Cordusio: “le due cose sono legate dal filo conduttore della famiglia, ma le aziende sono separate” ha spiegato Ghizzoni prima che venisse dichiarato il fallimento delle holding.

Il sostituto procuratore Luigi Orsi può ora procedere contro Salvatore Ligresti anche per il reato di bancarotta.

Fonsai cede  l’1,43% dopo aver precisato in una nota di non aver accettato l’offerta Sator Palladio come avevano indicato alcune indiscrezioni di stampa (ma solo la disponibilità a valutarla) mentre Milano assicurazioni sale dell’1,6%.

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