Condividi

Letta-Renzi, il 20 febbraio giorno della verità

Il segretario del Pd Matteo Renzi stabilisce una deadline per il Governo: entro il 20 febbraio si valuterà se andare avanti appoggiandolo, cambiare passo (e si vedrà se cambiare anche premier con una staffetta), o addirittura andare subito alle elezioni – Intanto su Twitter: “A me conviene votare, ma all’Italia no”.

Letta-Renzi, il 20 febbraio giorno della verità

Il segretario del Pd Matteo Renzi mette ancora una volta alla corda il premier Enrico Letta: al 20 febbraio mancano solo 14 giorni, due settimane esatte, e la data è particolarmente importante, visto che Renzi l’ha improvvisamente indicata come deadline per promuovere o bocciare il governo e decidere semmai di “cambiare schema”. Ovvero, fuori dal politichese, far calare il sipario sul governo Letta.

A Palazzo Chigi il colpo è arrivato forte. Letta, che prima della direzione aveva avuto un breve colloquio a quattr’occhi con Matteo Renzi, nell’ufficialità non fa una piega.

“Le nostre risposte sono nell’attività di governo, per noi il passaggio chiave resta quello della prossima settimana e della approvazione della legge elettorale, dopodiché parleremo con il Pd senza nessuna preclusione e sarebbe strano se non fosse così”, è l’accomodamento che arriva da Palazzo Chigi, dove si sta bene attenti a non alzare i toni e dove il premier rientra, senza ascoltare la replica di Renzi, per una riunione di lavoro sul decreto Terra dei Fuochi e per ricevere due ospiti internazionali. Ma quelle che fino a ieri per Letta erano “chiacchiere da Transatlantico” sono diventate oggi richieste ufficiali nella direzione del Pd.

Renzi infatti non vuole più perdere tempo, e ha in mano tre opzioni senza più escludere nulla: andare avanti appoggiando il Governo, cambiare passo (e si vedrà se cambiare anche premier con una staffetta), o addirittura andare subito alle elezioni. La risposta entro questo mese. “Siamo a un passo da una riforma storica: Senato, province, legge elettorale, Titolo V”, ha intanto scritto Matteo Renzi su Twitter, aggiungendo: “A me conviene votare, ma all’Italia no”.

Commenta