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Leonardo raggiunge il primato con i pannelli fotovoltaici di JUICE

Pronti i 10 pannelli fotovoltaici realizzati da Leonardo per JUICE programmata per il 2022 – Con una superficie di 85 mq, sono i più grandi costruiti fino ad oggi per una missione interplanetaria

Leonardo raggiunge il primato con i pannelli fotovoltaici di JUICE

Altro primato tecnologico per Leonardo. Pronti a lasciare lo stabilimento di Milano, i 10 pannelli fotovoltaici di JUICE (Jupiter Icy moon Explorer), sono i più grandi mai realizzati per una missione interplanetaria. Con una superficie complessiva di 85 mq, Leonardo supera il proprio record raggiunto con la missione Rosetta.

Inoltre, la società partecipa alla realizzazione del telescopio ottico JANUS (sviluppato sotto responsabilità dell’ASI, con il contributo dell’INAF) e dello spettrometro infrarosso MAJIS (sviluppato da IAS e finanziato dall’Agenzia spaziale francese CNES e dall’ASI), strumenti scientifici altamente tecnologici di grande importanza per la missione.

Leonardo consegnerà i pannelli a Airbus Defence and Space Netherlands che si occuperà di sviluppare il sistema dei pannelli solari della sonda JUICE – la più ambiziosa del programma spaziale Cosmic Vision dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) – di cui Airbus è prime contractor. Nonostante la crisi epidemiologica che ha investito il mondo, Leonardo ha garantito la continuità delle attività rispettando l’obiettivo del completamento della fornitura.

La missione JUICE, programmata per essere lanciata nel 2022, studierà Giove e le sue lune ghiacciate: Ganimede, Callisto ed Europa. Queste sono ritenute di grande interesse per la presenza di vasti oceani sotto la loro superficie. L’obiettivo è di esplorare la superficie e gli strati interni alla ricerca di condizioni favorevoli alla vita.

Tuttavia, Juice impiegherà quasi 8 anni per raggiungere il pianeta, durante i quali i pannelli solari garantiranno l’energia necessaria alla strumentazione di bordo. Una volta giunta a destinazione, la sonda si troverà a circa 780 milioni di km di distanza dal Sole, dovendo operare in condizioni di estrema criticità.

Tanto che la lontananza ha richiesto lo studio e la realizzazione di tecnologie dedicate e ottimizzate in modo da operare anche con temperature fino a -230° e in condizioni di quasi assenza di luce (circa 1/27 di quella che arriva sulla Terra). La generazione costante di energia elettrica è pertanto un requisito indispensabile affinché la missione possa sopravvivere.

Nel frattempo, proseguono le attività per la realizzazione dei pannelli destinati all’European Service Module che l’ESA fornirà alla navetta Orion, quale contributo al programma ARTEMIS della NASA, volta al ritorno dell’uomo sulla Luna, dopo più di mezzo secolo dallo storico sbarco del ’69.

Leonardo ha già fornito i pannelli per le prime 2 missioni del programma ARTEMIS, previste per il 2021 e il 2023, con l’obiettivo di verificare e mettere a punto il complesso sistema integrato di trasporto tra Terra e Luna.

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