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Legno-Arredo: produzione 2020 -9,4% causa Covid-19

È la stima contenuta in un report di 24 ORE Ricerche e Studi e Area Studi Mediobanca – Italia quarta al mondo per produzione e terza per export, ma il Covid-19 frena il settore

Legno-Arredo: produzione 2020 -9,4% causa Covid-19


L’Italia è uno dei principali produttori ed esportatori di mobilio domestico e professionale.
Il settore fondamentale nel 2020 ha subito una pesante battuta d’arresto a causa dell’emergenza Covid-19. La produzione del comparto Legno-Arredo-Illuminazione è infatti attesa in ribasso del 9,4% per quest’anno, una percentuale influenzata principalmente dal calo delle esportazioni. 

Questi i dati contenuti nel report Legno-Arredo-Illuminazione elaborato da 24 ORE Ricerche e Studi in collaborazione con l’Area Studi di Mediobanca. Uno studio che analizza i bilanci degli ultimi 5 anni delle società quotate e non quotate e fornisce le prime ipotesi sui possibili impatti e conseguenze dell’emergenza Covid-19, con le aspettative per l’anno in corso relativamente a fatturato, export e investimenti. 

LEGNO-ARREDO-ILLUMINAZIONE: L’ECCELLENZA ITALIANA

La produzione mondiale di mobilio domestico e professionale è stimabile in 481 miliardi di dollari. L’Italia, insieme alla Germania, è al quarto posto nella classifica dei produttori mondiali, con vendite pari a 22,8 miliardi di dollari. Meglio riescono a fare solo Cina, Stati Uniti ed India. Per quanto riguarda l’export l’Italia si colloca in terza posizione, con un market share del 6,2%. Primo e secondo posto rispettivamente per  Cina (36,4%) e Germania (7,5%).

“Sommando tutti gli anelli della filiera del legno-arredo-illuminazione (dalla lavorazione della materia prima fino al retailer che vende al consumatore), la graduatoria dei cinque maggiori produttori europei vede in testa la Germania con 73,8 miliardi di euro, davanti all’Italia che segue con 42 miliardi e che a sua volta precede la Francia a 33,5 miliardi”, si legge nel report. L’Italia si piazza al secondo posto in Europa per volume di esportazioni (16,5% a 11,3 miliardi di euro) e al primo posto europeo per l’export verso Paesi extra UE con il 27,9% del totale.  

UN’ANALISI DEL SETTORE

Sono complessivamente 428 le imprese italiane con fatturato superiore ai 10 milioni di euro che operano nei segmenti produttivi di illuminazione e mobilio. Queste aziende hanno sviluppato vendite pari a 18,6 miliardi di euro impiegando oltre 72,5mila dipendenti.

Parlando della dimensione, nel settore prevalgono le medie imprese a controllo italiano con vendite per 7,3 miliardi (39,1%) e quelle medio-grandi, sempre a controllo italiano, che fatturano ulteriori 7,4 miliardi (39,8%). L’alta gamma ha realizzato vendite per 3,8 miliardi (20,4% del totale), mentre le piccole imprese a controllo italiano contano su 2,7 miliardi di vendite, pari al 14,6% del totale.

Sotto il profilo aziendale il report individua 5 “top player”:

  1. Saviola Holding che opera nel comparto legno e derivati a 606,8 milioni di euro, 
  2. Inca Properties (Friul Intagli) che produce altro mobilio domestico a 591,1 milioni, 3
  3. Natuzzi del settore poltrone e divani a 428,5 milioni, 
  4. Molteni, attiva nel, living & sleeping, a 334,3 milioni,
  5. Fantoni (Novolegno), azienda del legno e derivati a 331,2 milioni. 

“In termini di specializzazione, la lavorazione del prodotto grezzo e la produzione dei semilavorati cuba vendite per 3,9 miliardi. Tra le produzioni finite di mobilio, la più rappresentativa è quella che comprende sedie, tavoli e accessori con 3,7 miliardi. Seguono i contractor con 2,8 miliardi, i produttori di illuminazione con 2,1 miliardi e le cucine e gli imbottiti entrambi a 2 miliardi. L’insieme dei prodotti da soggiorno e notte, comprese le camere per adolescenti, è appena sotto con 1,9 miliardi, mentre appare più contenuto il giro d’affari riferibile ai puri produttori di arredo bagno limitato a 256 milioni”, analizza il report.

EFFETTO COVID-19  

Lo studio ipotizza due scenari. Nel primo, a causa del Covid-19, la filiera mondiale del legno-arredo-illuminazione nel 2020 registrerà una contrazione pari al 10%, per un giro d’affari pari a 430 miliardi di euro. Nel 2021 ci sarà poi una parziale ripresa, mentre nel 2022 il fatturato potrebbe arrivare a quota 485 miliardi (all’incirca il livello del 2019) e a 555 miliardi nel 2026, quasi sessanta miliardi sotto il livello atteso prima della pandemia. Nel secondo scenario, meno pessimistico, la caduta della produzione mondiale di mobili è nell’ordine del 5%, con un valore terminale al 2026 attorno ai 570 miliardi di euro, 15 miliardi sopra l’ipotesi peggiorativa, ma sempre 40 miliardi sotto il livello atteso ante Covid-19.

Per quanto riguarda l’Italia, come detto, per il 2020 si attende un calo della produzione del 9,4%, mentre per il 2021 si stima un rialzo del 5,3%.

“Per guidare il rilancio, le aziende del settore hanno posto in essere una serie di iniziative legate a innovazione, sostenibilità ambientale, rinnovamento dell’immagine aziendale e piani per affrontare nuovi mercati e settori. Con gli strumenti adeguati e con le giuste priorità, l’industria del legno-arredo-illuminazione riuscirà a superare anche questa crisi, confermando la propria competitività internazionale” conclude il report.

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