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Le stime Fmi al ribasso affondano le Borse: Milano la peggiore

Il Fondo Monetario Internazionale peggiora le stime per il 2020 e prevede un calo del Pil mondiale del 4,9% e un crollo di quello italiano del 12,8% – A Piazza Affari ribasso di molte blue chips dell’ordine del 5-6%: il Ftse Mib perde oltre il 3% – Spiragli di fiducia per Atlantia

Le stime Fmi al ribasso affondano le Borse: Milano la peggiore

Dazi, contagi, previsioni economiche in peggioramento da parte del Fondo monetario, persino la maratona di New York alza bandiera bianca: c’è più di un motivo oggi per andare all’incasso sull’azionario e continuare a puntare su beni rifugio come l’oro. La chiusura della seduta è infatti in profondo rosso per i listini europei, che hanno accelerato al ribasso nel pomeriggio a causa dell’andamento fortemente negativo di Wall Street.

La settimana prosegue dunque in altalena con Piazza Affari che, dopo i progressi di ieri, nella seduta odierna perde il 3,42% e scende a 19.162 punti, in linea con Francoforte -3,16%, Parigi -2,73%, Madrid -2,86%, Londra -3,12%. L’avversione al rischio si abbatte sul petrolio, che soffre il rialzo oltre le attese del dato sulle scorte settimanali Usa: il future Brent, cede il 6% e scambia sul filo del rasoio dei 40 dollari al barile; il greggio americano segna -6,5%, 37,74 dollari al barile

La stella polare, in una fase così incerta, resta l’oro: il future agosto 2020 scambia intorno a 1777 dollari l’oncia. Anche il dollaro recupera e l’euro vede il cambio scivolare a 1,126.

A innescare quest’ondata di pessimismo è stato più di un elemento. In un primo tempo sono state le indiscrezioni stampa su possibili nuovi dazi Usa su 3,1 miliardi di dollari di esportazioni da Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Poi i focolai mai spenti negli Usa e quelli tedeschi rinvigoriti, oltreché i numeri sempre più impressionanti a livello globale. Persino la maratona di New York, la più grande al mondo, è stata cancellata a causa del coronavirus. Poi, ad affossare completamente il morale, sono arrivate le stime aggiornate del Fondo monetario internazionale: pil mondiale 2020 -4,9%, contro -3% stimato ad aprile. Una recessione più acuta, seguita da una ripresa più lenta e portatrice di conseguenze catastrofiche sull’occupazione e  sulla povertà. Il conto di questo flagello, in dollari, è di 12.500 miliardi.

L’Italia vedrà il pil contrarsi quest’anno del 12,8%, ovvero 3,7 punti percentuali in più rispetto al -9,1% delle previsioni di aprile. Nel 2021 le cose andranno meglio: +6,3%, 1,5 punti percentuali in più di quanto stimato in aprile. Lieviterà di conseguenza il debito rapportato alla crescita: da 134,8% del 2019 a 166,1% quest’anno e a 161,9% nel 2021. Il deficit andrà al 12,7% del pil quest’anno (8,3% la stima di aprile) e al 7,0% nel 2021 (3,5% la previsione di aprile). Debito sopra al 100% anche per Francia (125,7% nel 2020 e 123,8% nel 2021) e Spagna (123,8% e 124,1%).

Una prospettiva che ha messo in ombra l’indice Ifo tedesco, che misura il clima di fiducia delle imprese, che a giugno ha fatto un salto record: 86,2, da 79,7 di maggio (contro attese attorno a 85). Anche se le imprese tedesche vedono la luce in fondo al tunnel, questo tunnel sembra ancora piuttosto lungo e insidioso.

La seduta è leggermente sfavorevole anche ai titoli di Stato italiani: lo spread sale a 173 punti base (+1,45%), il tasso del decennale è poco mosso a 1,26%.

In Piazza Affari tutte le blue chip risultano in calo. I settori peggiori sono auto, banche, oil. 

La lista delle perdite è guidata da Tenaris -6,19%. Seguono Exor -6,17% e Cnh, -5,84%. Quest’ultima, secondo una nota dei sindacati, starebbe riconsiderando il proprio piano industriale in Italia a causa del deterioramento della domanda dovuto alla pandemia.

Vendite a pioggia per Mediobanca -5,72%; Banco Bpm -5,3%. Quindi Pirelli 5,06%; Saipem -4,93%: Eni -4,77%; Azimut -4,73%; Inwit -4,6%. Alla fine cede anche Atlantia, -2,63%. Secondo fonti Reuters società e governo hanno fatto un nuovo tentativo per uscire dalla situazione di stallo sulla concessione autostradale del gruppo, ma una soluzione sembra ancora  lontana.

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