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Le Borse guardano a Fed e semestrali, oggi Leonardo

Si apre una settimana intensa per le banche centrali: oltre alla Fed, anche Giappone e UK – Sui conti delle società si parte con Leonardo e Hera, poi Ferrari, Enel, Generali, Intesa, Poste. Negli Usa è il turno di Apple ma saranno 140 le corporation che annunceranno i risultati.

Le Borse guardano a Fed e semestrali, oggi Leonardo

“Non credo che si tratti di un fenomeno passeggero: siamo all’inizio di un periodo di crescita robusta destinata a durare almeno 4-5 anni”. Il segretario al Tesoro Usa, Steve Mnuchin, ha alzato il tiro in un’intervista domenicale a Fox tv (la “Bibbia” del Trump pensiero) commentando la corsa del prodotto interno lordo Usa. Buona parte degli economisti è più prudente: il boom è stato favorito da fenomeni temporanei, dagli effetti della riforma fiscale alla corsa all’export di soia in Cina prima dell’entrata in vigore dei dazi. Ma la previsione conferma la volontà del governo di arrivare alle elezioni di novembre con un’economia brillante. Anzi, euforica.

LO YEN FORTE FRENA IL NIKKEI

I mercati non condividono tanto entusiasmo in attesa dei vertici delle banche centrali.

Tokyo accusa a metà seduta un ribasso dello 0,6%. Avanza lo yen a 110,96 sul dollaro. Sotto la parità anche il coreano Kospi (-0,2%).

Deboli anche Hong Kong ed i listini cinesi. Lo yuan tratta a 6,8369, ai minimi da 13 mesi.

Contrastati i prezzi del petrolio: sale il greggio Usa a 68,69 dollari al barile, debole il Brent (74,27).

Da inizio anno, gli indici europei sono in pratica invariati, Piazza Affari compresa. Meglio gli Usa: S&P (+6%). Il Nasdaq avanza del 13%. E si fa strada un altro acronimo, cioè Maga (Microsoft, Apple, Google e Amazon) in sostituzione di Fang, dopo la caduta di Facebook e Netflix.

TASSI USA INVARIATI, SALE LONDRA, GIAPPONE INCERTO

Settimana intensa per le banche centrali. Al centro dell’attenzione dei mercati ci saranno le riunioni delle banche centrali. Domani e mercoledì si terrà il meeting del comitato monetario della Federal Reserve americana. La previsione è che il board presieduto da Jerome Powell decida per ora di tenere i tassi invariati per poi procedere al terzo aumento nel corso dell’incontro del 25-26 settembre, quando si procederà al terzo aumento del 2018.

A sostenere le scelte della Fed, nonostante le critiche del presidente Trump, c’è la perfomance robusta dell’economia a stelle e strisce, in crescita del 4,1% nel terzo trimestre, il dato più brillante dall’autunno 2014. Una conferma del trend positivo della congiuntura dovrebbe arrivare a fine settimana dai numeri sull’andamento del mercato del lavoro. Le stime puntano sulla creazione di 195mila nuovi posti a luglio, in lieve calo rispetto ai 213mila di giugno, ma sufficienti ad abbassare la disoccupazione al 3,9%. Viste in crescita anche le buste paga: +0,3% nel mese.

Riflettori accesi da stamane sulla Bank of Japan, che annuncerà domani le sue scelte, molto attese dopo le tensioni delle ultime settimane. Cresce il partito di chi chiede una svolta, quantomeno una riduzione significativa degli acquisti di titoli (80 miliardi di yen al mese) da parte della Banca centrale, i cui forzieri ormai traboccano di Jgb e azioni. Ma una parte del board ritiene necessario non toccare la politica dei tassi sotto zero.

Probabile giovedì l’aumento di un quarto di punto del costo del denaro nel Regno Unito, anche se la frenata della crescita dell’inflazione potrebbe consigliare a Mark Carney di rinviare l’operazione, già sollecitata nell’ultimo meeting da tre membri del board.

In vista un aumento dei tassi anche in Messico e in Brasile.

BTP A MEDIO TERMINE, OGGI ALL’ASTA

In Italia appuntamento con l’asta del Tesoro a medio e lungo termine, prima della sospensione dei collocamenti a metà mese. Saranno offerti Btp a 5 anni per 1,5-2 miliardi, decennali per3- 4 miliardi e CCTeu per 1-1,5 miliardi di euro.

ARRIVANO I DATI DI ENEL, BANCHE E GENERALI

Al centro dell’attenzione i conti delle società. Si comincia stamane con la semestrale di Leonardo, seguita dalla conference call di Alessandro Profumo. In giornata daranno i numeri anche Italgas, Caltagirone Editore, Cerved Group, Hera, MolMed e Saras.

Enel comunicherà domani i dati del primo semestre del 2018. Il giorno seguente sarà il turno di Ferrari, Generali e Intesa Sanpaolo, giovedì di Poste Italiane e Mps, mentre venerdì 27 luglio toccherà a Banco Bpm e a Ubi Banca.

L’agenda politico-economica italiana prevede il tavolo convocato per l’Ilva cui parteciperà anche Arcelor Mittal e sull’iter decreto Dignità in Parlamento. Il premier Giuseppe Conte è ospite di Donald Trump a Washington.

NEGLI USA TRIMESTRALI PER 140 CORPORATIONS

Negli Stati Uniti riflettori accesi martedì sui conti di Apple. Ma in settimana saranno 140 società dello S&P 500 che annunceranno i risultati trimestrali. Tra queste: Tesla, Caterpillar, Kellogg, Ralph Lauren, P&G e Pfizer.

In effetti, in un mercato globale che, da inizio anno, performa senza eccessi (l’MSCI World sta guadagnando un normale +2,8%), se l’Europa è ancora ferma al palo (stasera il FtseMib quota esattamente come al 31/12 scorso), a New York i risultati di questi sette mesi sono ben diversi.

L’MSCI USA guadagna il 7%; nel dettaglio, fa +6% l’S&P500, brilla al +13% il Nasdaq100, nonostante i recenti crolli di alcuni titoli blasonati.

Sarà interessante vedere cosa succederà ad agosto, uno dei mesi più volatili, statisticamente parlando, a causa dei ridotti volumi di contrattazione.

In una visione globale, per pura curiosità, ad oggi, segnaliamo l’MSCI Finlandia come l’indice migliore in assoluto, a +12%; sul lato opposto, quello argentino: -37%.

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