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Le Borse dribblano l’allarme Fmi ma le banche soffrono

Le Borse Usa ed europee sembrano ignorare l’allarme recessione lanciato oggi dal Fondo Monetario ma Piazza Affari chiude in rosso e non è un caso che quasi tutte le banche siano in forte ribasso mentre lo spread s’impenna

Le Borse dribblano l’allarme Fmi ma le banche soffrono

La prima seduta dopo le feste pasquali chiude contrastata in Europa, mentre appare ben intonata a Wall Street, nella mattinata americana. 

Piazza Affari è in rosso e perde lo 0,36%, fermandosi a 17.558 punti, complice l’innalzamento delle spread e il conseguente contraccolpo sulle banche: Unicredit -4,53%. Lo spread di rendimento fra i titoli a dieci anni italiani e tedeschi s’impenna del 9,98% a 215 punti base, con il rendimento del Btp che sale all‘1,76%. La carta italiana paga la crisi economica da Covid 19 e lo scotto delle polemiche seguite alla riunione dell’Eurogruppo del 7 aprile, con il no anche al Mes senza condizioni e in attesa del meeting dei leader europei del 23 aprile.

Sugli Eurobond, oggi si registra una dichiarazione favorevole di Vitas Vasiliauskas, membro della Banca centrale europea. “Dovremmo usare tutti gli strumenti Mes ma anche pensare a ulteriori passi se necessario e con questo intendo innanzitutto Coronabond”, ha detto a Reuters il governatore della banca centrale lituana. Ma non basta questo a risollevare lo spirito mentre incombe il calendario della revisione dei rating ad parte delle principali agenzie europee (per l’Italia le danze si apriranno il 24 aprile con S&P, BBB negativo), mentre il Fondo Monetario internazionale stima che il Belpaese pagherà il prezzo più alto alla pandemia in termini di pil. Il Fondo definisce il ‘Great Lockdown’, la grande chiusura, la recessione peggiore dalla Grande Depressione degli anni ‘30 e peggio della crisi del 2008 (pil -0,1%), stima quindi che il pil mondiale scenderà del 3% nel 2020; nella zona euro il tasso negativo sarà del 7,5% per cento e l’Italia sarà in coda, -9,1%, insieme alla Grecia -10%.  

Tornando all’andamento giornaliero dei listini: in chiusura anche Francoforte perde qualche colpo, ma resta la più gagliarda +1,33%, seguita da Parigi +0,38% e Madrid +0,51%. In rosso Londra, -0,82%, che dovrebbe allungare il lockdown di tre settimane.

Wall Street si muove in rialzo, nonostante le prime trimestrali di una nuova serie risultino indubbiamente deludenti a causa della pandemia. I profitti e i ricavi di JpMorgan Chase sono diminuiti oltre le attese; mentre Wells Fargo ha visto crollare l’utile a 653 milioni, un centesimo ad azione, a causa di un aumento degli accantonamenti per possibili perdite sul credito.

In ambito valutario l’euro si apprezza contro il dollaro e il cambio sale a 1,096. Il biglietto verde s’indebolisce contro le principali valute in un mercato più disponibile al rischio, a seguito dei dati cinesi sul commercio di marzo che mostrano prospettive economiche meno pesanti del previsto. Le esportazioni cinesi il mese scorso hanno registrato una flessione del 6,6% su anno, a fronte di attese per un calo del 14%, mentre le importazioni hanno visto una riduzione inferiore all’1%, rispetto ad attese per un -9,5%.

Fra le materie prime l’oro è ancora in rialzo, oltre i massimi da 7 anni, intorno a 1767 dollari l’oncia, mentre il petrolio torna a scendere dopo aver festeggiato il più grande taglio della produzione mai deciso fino ad oggi (meno 9,7 milioni di barili al giorno a partire da maggio). Il Brent cede il 5,83% e tratta sotto i 30 dollari al barile.

In Piazza Affari Diasorin +4,95%, è fra le blue chip maggiormente in rialzo e in seduta ha aggiornato anche i suoi massimi storici, sulla possibilità di produrre un test rapido per il Covid 19.

In maglia rosa Nexi +5,9%. Acquisti su Atlantia +3,51%; Moncler +2,59%.

Generali si apprezza del 2,06%, dopo la conferma del dividendo se pur in due tranche. Brilla anche Unipol +2,08%-

In fondo al listino ci sono i titoli finanziari: oltre a Unicredit, Bper -4,47%; Mediobanca -4,19%; Banco Bpm -3,86%: Azimut -3,52%; Intesa -2,69%. Giù Buzzi -3,72%

Male i petroliferi: Eni -1,51%.

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