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Le Borse corrono in attesa di nuovi tagli dei tassi

I venti di guerra in Siria, lo stallo su Brexit e l’accordo sui dazi ancora lontano non frenano i mercati, che puntato sulla discesa del costo del denaro e sui buoni risultati delle trimestrali

Le Borse corrono in attesa di nuovi tagli dei tassi

Venti di guerra che soffiano dalla Siria, Brexit ancora in stallo, accordo sui dazi che, a detta di Donald Trump, non arriverà prima dell’incontro con il presidente Xi in Cile. Il quadro geopolitico suggerisce cautela. Ma a sostenere i mercati, quasi ovunque vicini ai massimi, è l’attesa di nuovi tagli al costo del denaro giustificato anche dal rallentamento delle vendite al dettaglio in Usa, in calo a settembre per la prima volta da sette mesi. Le banche centrali già allargano i cordoni della borsa. In attesa del QE della Bce, continua l’iniezione di liquidità da parte della Fed che la prossima settimana dovrebbe tagliare di nuovo i tassi.  Il copione, insomma, non cambia nonostante la crescita un po’ ovunque del debito, anche di dubbia qualità: sia in Usa che in Europa (Italia compresa) la maggioranza dei debiti corporate è privo di rating. Per ora i segnali di allarme sono deboli, oscurati dalle buone notizie in arrivo dal fronte delle trimestrali.

Torna a brillare la stella di Netflix, schizzata su fin a +11% nel dopo Borsa quando sono stati annunciati i dati sui nuovi abbonamenti (6,77 milioni in più): negli ultimi tre mesi dell’anno, i nuovi abbonati dovrebbero salire a 7,6 milioni, anche se comincia a farsi sentire la concorrenza di Disney e degli altri competitors che negli ultimi anni hanno lanciato televisioni in streaming: nel 2020 non ci dovrebbe essere crescita degli abbonati. 

SALE SOLO HONG KONG, MA CATTIE LAM NON RIESCE A PARLARE

Contrastati stamane i listini asiatici. Sale soltanto la Borsa di Hong Kong (Hang Seng +0,7%). Il discorso annuale di Carrie Lam è stato sospeso a causa delle proteste in aula di alcuni parlamentari dell’opposizione. Il capo esecutivo di Hong Kong ha continuato in videoconferenza.

Tutte le altre sono poco mosse, alcune in lieve rialzo ed altre in lieve ribasso. Nikkei di Tokyo invariato, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,1%, Kospi di Seul -0,1%.

Il South Morning Post riferisce stamane che a Pechino stanno aspettando di sapere quando arriverà la delegazione incaricata di seguire la redazione finale del contratto, quella da sottoporre il mese prossimo a Trump e Xi Jinping a metà novembre.

BENE BANK OF AMERICA. FINISCE LO SCIOPERO DI GM

Nonostante i buoni risultati di Bank of America +1,5% e United Airlines, Wall Street ha chiuso in lieve ribasso: Dow Jones -0,08%, S&P 500 -0,20%, Nasdaq -0,3%.

In ripresa General Motors+1,1%: oggi potrebbero finire dopo più in un mese lo sciopero più lungo dal dopoguerra.

Il petrolio Brent è in ribasso dello 0,7% a 59 dollari il barile, ieri sera +1%.
Oro poco mosso a 1.488 dollari l’oncia.
Euro dollaro sui massimi dell’ultimo mese a 1,107.

I future sulle borse europee sono piatti prima dell’avvio.

PIAZZA AFFARI OLTRE 22.500 PUNTI: NON ACCADEVA DA 16 MESI

Lo stallo nelle trattative tra Regno Unito e l’Unione Europea ha smorzato ieri gli entusiasmi dei mercati del Vecchio Continente, comunque in terreno positivo nonostante le indicazioni macro negative: l’inflazione dell’Eurozona è rallentata al livello più basso mai raggiunto negli ultimi tre anni. Nel mese di settembre i prezzi al consumo sono scesi dello 0,8%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una nota lieta per il Bel Paese arriva dalla lettura delle tabelle del Fondo Monetario: il Fiscal Monitor ha rivisto al rialzo le stime sul deficit 2019 visto all’1,5% contro il 2,1% dell’edizioni di primavera.

Anche questo contribuisce a spiegare la performance di Piazza Affari +0,28% a 22.458 punti, nuovo record da 16 mesi nonostante il finale in frenata per le Borse europee. Nel corso della seduta l’indice ha superato la soglia dei 22.500 punti.

La manovra per il 2020 contiene misure espansive del valore di circa 31 miliardi, finanziate per oltre 16 miliardi con l’aumento del deficit e per circa 15 miliardi tramite misure a copertura, secondo quanto si legge nel Documento programmatico di bilancio inviato alla Commissione europea.

Hanno fatto meglio però Francoforte (+0,32%) e Madrid (+0,33%). Chiusura in pallido rosso per Parigi (-0,09%).

IL DUP COMPLICA I PIANI DI JOHNSON

Londra lascia sul terreno lo 0,61%. L’euro sterlina è stabile a 0,862, sui massimi degli ultimi cinque mesi. Nel corso della giornata, alcune indiscrezioni hanno dato per imminente l’annuncio di un accordo su Brexit, ma c’è stata anche la smentita di Arlene Foster, leader del DUP, il partito unionista dell’Irlanda del Nord che garantisce con i suoi voti la maggioranza in Parlamento del partito conservatore britannico. In un tweet, la Foster ha negato che il suo partito abbia accettato le ultime proposte nell’ambito dei negoziati per la Brexit.

LO SPREAD SOTTO 130 PUNTI, SALE IL BUND

Anche lo spread è in netto calo a 130 punti base, ai minimi da maggio 2018 e chiude a 132 punti dopo la discesa a quota 129. Il rendimento del decennale italiano scende a quota +0,91%, mentre quello del decennale tedesco sale a -0,39% ai massimi da 11 settimane sull’ottimismo legato al possibile accordo sulla Brexit che ha ridimensionato la domanda di asset rifugio.

BPM-UBI, IL MERCATO CI CREDE

Le banche tornano a essere le regine di Piazza Affari grazie al propellente dello spread in calo, per le ipotesi di M&A nel settore e, non ultimo, il frutto della pulizia di incagli e sofferenze. A correre sono state soprattutto le ex Popolari, al centro delle manovre per possibili fusioni: Banco Bpm sale del 3,1% davanti a Ubi (+2,7%). Vivaci Unicredit (+1,7%) e Intesa (+1,29). Mediobanca +1,11%: Kepler Cheuvreux ha confermato il giudizio buy alzando il prezzo obiettivo a 11,3 euro da 10,6.

Viceversa, l’incremento del costo del denaro si è riflesso immediatamente sulle utilities: A2A e Terna -0,9%.

FERRARI ALLUNGA, JP MORGAN SPINGE TIM RISPARMIO

Clima più disteso nel mondo a quattro ruote anche se per l’intesa sui dazi ci sarà ancora da attendere. L’Eurostoxx Auto avanza dell’1,6%, Fiat Chrysler dell’1,04% a 12,30 euro. Le immatricolazioni di auto in Europa nel mese di settembre sono cresciute del 14,4%, le vendite del gruppo Fiat Chrysler sono aumentate del 12,8% a 69.467 unità, con una quota di mercato in leggero calo al 5,4% dal 5,5% di settembre 2018. Allunga Ferrari +2%.

In vista del cda di venerdì dedicato alla nomina di Salvatore Rossi alla presidenza sale Telecom Italia (+0,3%). Ma l’exploit si è concentrato sui titoli di risparmio: JP Morgan è tornata a parlare di una conversione a premio.

FALCK, OVIESSE, D’AMICO: UN TRIS DI RIALZI

Non si ferma la marcia di Gedi, salita fino a 31 cent, al di sopra dell’offerta dell’Ingegnere. Si guarda a 37 cent, livello dell’offerta di Flavio Cattaneo.

Falck Renewables, gruppo che sviluppa, progetta, gestisce e costruisce impianti per la produzione di energia rinnovabile (poco meno dell’Ebitda è generato in Gran Bretagna), è in rialzo del 5,5% a 4,13 euro nelle battute finali. Nel corso della giornata si è spinta fino a 4,232. La quotazione è più che raddoppiata negli ultimi 12 mesi.

Rimbalzano anche D’Amico (+5,5%) e Oviesse (+5,5%) entrambe partecipate dalla Tip di Giovanni Tamburi.

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