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Le banche zavorrano di nuovo Piazza Affari, maglia nera d’Europa

L’incertezza sulle nuove regole degli Npl pesa ancora sulle banche che registrano un nuovo tonfo e trascinano giù Piazza Affari, peggior listino del Vecchio continente (-0,7%) – In controtendenza Campari, Italgas, Buzzi e Terna – L’impasse su Brexit fa cadere la sterlina

Chiusura contrastata per i mercati europei, in una giornata ricca di interventi di pesi massimi a livello internazionale, a Washington, dove proseguono gli incontri di Fmi e Banca mondiale, con Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale e Mario Draghi. Per il numero di Eurotower l‘impegno della Bce a tenere i tassi di interesse agli attuali minimi storici “ben oltre” la fine del programma di acquisto asset è molto importante al fine di mantenere i rendimenti di mercato sotto controllo. Inoltre ”la politica dei tassi negativi è stata in larga misura un successo e la redditività della banche non ne ha risentito”.

I mercati non fanno in tempo a reagire alle parole di Draghi e Milano risulta la piazza peggiore, – 0,68%, 22.398 punti. Proprio le banche si trovano ancora una volta sotto pressione, dopo lo spiraglio aperto ieri dalla posizione più morbida della Commissione Europea rispetto alla Bce, per la gestione di nuove sofferenze. Gli acquisti si concentrano invece su Campari, +3,01%, che aggiorna i suoi massimi. Gran recupero, sul secondario, per la carta italiana, dopo la terza fiducia votata dalla Camera alla legge elettorale proposta dal Pd, il cosiddetto Rosatellum. Il rendimento del Btp 10 anni scende al 2,13%, mentre lo spread con il decennale tedesco si riduce del 2,95% a 167.60 punti base. 

Piatte Madrid, -0,02% e Parigi -0,03%; moderatamente positiva Francoforte +0,09%. La produzione industriale della zona euro, anche in agosto è andata ben oltre le attese, ma, come osserva il capo economista della banca centrale Peter Praet, la crescita può rafforzarsi eppure resta una “disconnessione” con l’inflazione, che richiede alla Bce di rimanere paziente. Frazionali guadagni per Londra, +0,3%, mentre i negoziati sulla Brexit sembrano in stallo e Lagarde invita a fare presto.

Wall Street parte cauta, benché le trimestrali di due colossi bancari come Jp Morgan e Citigroup siano migliori delle attese. Il mercato sta ancora metabolizzando i verbali della Fed, relativi alla riunione di settembre, dai quali emerge che un’ulteriore stretta entro l’anno è più probabile. Nel suo World Economic Outlook, il Fondo Monetario ha fatto capire invece di non aspettarsi un terzo rialzo: “i tassi Usa – scrive – sono visti rimanere sostanzialmente invariati all’1-1,25% per il resto del 2017”. Potrebbe risultare decisivo, a questo punto, il dato sull’inflazione Usa nel mese di settembre che verrà divulgato domani.

L’euro scende leggermente sul dollaro, dopo i guadagni di ieri, il cross si porta a 1,184 (-0,12%). Petrolio ancora in calo, Brent -1,41%, 55,93 dollari al barile. Oro stabile zona 1292 dollari l’oncia.

Tornando in Piazza Affari, in fondo al listino principale si collocano Azimut -3,61%; Banco Bpm -3,57%; Ubi, -3,33%; Bper -2,94%. Fuori dal Ftse Mib è in controtendenza Carige, +1,5%, che chiude positivamente la conversione dei bond. Male Luxottica, -2,1%.

Acquisti su Recordati +0,63%; Buzzi +0,61%; Terna +0,4%; Italgas +0,38%.

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