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Le banche e la Borsa dribblano il tracollo di Mps

Il disastro di Mps, che perde l’8,19%, non contagia le altre banche che si risvegliano e trascinano su Piazza Affari (+1%) – Particolarmente brillanti Unicredit, Mediolanum, Azimut e Bper – In flessione i gruppi industriali – Usa a due velocità: Apple affonda il Nasdaq ma Wall Street torna ai livelli pre-crisi, grazie ai dati positivi sulla disoccupazione

Le banche e la Borsa dribblano il tracollo di Mps

Mps non arresta il crollo sullo scandalo Alexandria e oggi perde l’8,19% a 0,23 euro con il 7% del capitale scambiato. Il conto delle perdite sale a oltre il 20% in tre sedute. Piazza Affari riesce però a reagire riportandosi in territorio positivo in rialzo dell’1,01% spinta dal recupero degli altri bancari e dai dati Usa che hanno dato slancio anche al resto dei listini europei. Parigi sale dello 0,70%, Londra dell’1,09% e Francoforte dello 0,53%. L’indice Pmi che misura l’attività economica tedesca nel settore dei servizi, diffuso da Markit a inizio mattina, è balzato a gennaio a 55,3, segnalando una netta ripresa superiore alle stime (52,0).

Negli Stati Uniti la settimana scorsa le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese di 5.000 unità al livello più basso da gennaio 2008 a 330.000 unità contro attese degli analisti per un rialzo a 355mila unità. Inoltre il superindice economico è salito a dicembre dello 0,5% dopo che il dato di novembre è stato rivisto a invariato dal precedente -0,2% mentre la stima diffusa oggi da Markit ha indicato un Pmi manifatturiero salito in gennaio a 56,1 punti da 54 in dicembre.

A Wall Street l’S&P 500 è salito brevemente sopra quota 1.500 punti per la prima volta dal dicembre 2007, spinto dal comparto retail e finanziario e il Dow Jones guadagna lo 0,66% a 13.869,63. Il Nasdaq cede invece lo 0,66% zavorrato da Apple. La società di Cupertino cede il 10% dopo conti trimestrali che hanno deluso le attese degli analisti e che per la prima volta in quasi dieci anni hanno registrato una flessione. L’euro si rafforza sul dollaro a 1,3374 (+0,42%) mentre corre il cambio dollaro yen (+1,48%) a 89,92 dopo il record del deficit commerciale giapponese. Il petrolio sale dell1,22% a 96,24 dollari al barile.

A Piazza Affari il comparto bancario rimbalza mentre lo spread torna sotto i 260 punti base a 257. Unicredit +4,16%, Bper +4,02%, Azimut +3,56%, Ubi Banca +3,42%, Mediolanum +3,10%.

In fondo al Ftse Mib, dietro la frana Mps, Fiat -2,04% sulle voci di un nuovo tonfo delle vendite di auto in gennaio. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, in gennaio la flessione per le immatricolazioni in Italia dovrebbe avvicinarsi al 20%. Pirelli -1,95%, Parmalat -1,12% e Tod’s -0,97% sulle prese di beneficio dopo che il gruppo ha pubblicato, ieri sera a mercati chiusi, dati in linea con le attese.

Tra i titoli più piccoli Noemalife balza del 9,55%in scia alla notizia che l’Etablissement Hospitalier Universitaire ed il Policlinico dell’Università delle Scienze e delle Tecnologie di Oran in Algeria hanno scelto le soluzioni dell’azienda per informatizzare i processi clinici delle proprie strutture

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