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Lavoro: pochi controlli contro gli incidenti. Per la prevenzione anche formazione e nuove tecnologie

Dopo le morti sul lavoro a Firenze decine di iniziative sulla formazione. Un convegno di Confindustria a Padova

Lavoro: pochi controlli contro gli incidenti. Per la prevenzione anche formazione e nuove tecnologie

Lo sdegno e la partecipazione al lutto per le morti sul lavoro sono nella retorica politica più replicata. Assieme alla solidarietà per le vittime degli eventi climatici, dei terremoti o delle alluvioni, non si vede ancora la necessaria volontà di capire. Politica, industriali, sindacati, associazioni annunciano iniziative per rafforzare i controlli e la sorveglianza che, poi, vengono puntualmente disattese.

Il rapporto tra ispettori del lavoro e dipendente in Italia è di 1 a 40 mila. Si, il settore delle costruzioni è il più colpito, ma allo stesso tempo non possiamo dimenticare che abbiamo pianto morti sui binari, in incendi in capannoni, sulle navi, in ufficio. L’Italia è il paese in Europa che difende meno i lavoratori mentre eseguono le loro prestazioni. Nell’ultima relazione annuale dell’Inail, gli infortuni riconosciuti sul lavoro nel 2022 sono stati 429 mila, in aumento del 18,2% rispetto ai 363.074 dell’anno precedente. Quelli mortali accertati sono stati 606, in calo del 21,7% rispetto ai 774 dell’anno precedente. Più di mille nel 2023.

Le manifestazioni di rabbia o di commozione istituzionale toccano tutti, ci mancherebbe. Ma finché non si crescerà sull’addestramento, sulla prevenzione, sulla trasparenza dei rapporti di lavoro, non si risolverà nulla. Quanto incidono queste morti sul PIL ? Cosa vale l’export, il sostegno pubblico, gli incentivi ai settori dell’economia, se centinaia di lavoratori dipendenti ci rimettono la vita ?

A Padova la prevenzione in 3D

Dopo gli ultimi morti di Firenze sono state annunciate decine di iniziative di studio e di approfondimento. È una parte importante della prevenzione che richiede anche tecnologie. Confindustria Veneto Est, la Società Forema con ULSS 6 Euganea, organizzano per il 22 febbraio a Padova una giornata sul tema sicurezza nei luoghi di lavoro. È l’evento conclusivo del progetto “Work Ability and Ageing” e si discuterà sul mondo del lavoro a largo raggio.

Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema dice che l’obiettivo è di focalizzarsi anche sul tema del burn-out e dello stress da lavoro, spesso sottovalutato in ufficio. “La strada che percorriamo ci porta anche a utilizzare le ultime innovazioni, come dei visori per la realtà aumentata che fanno vivere scenari realistici a chi, poi, gli infortuni sul lavoro li vive direttamente in azienda”. Gli infortuni in ambiente lavorativo hanno origini e numeri complessi. Le denunce per malattie contratte durante il lavoro sono aumentate, così come le patologie correlate al lavoro.

Pochi giorni fa la Corte d’Appello di Firenze ha accolto un ricorso di Inca-Cgil e riconosciuto la ”costrizione lavorativa” come causa esclusiva di malattia professionale. Il rapporto datore di lavoro- dipendente è destinato a modificarsi utilizzando le nuove tecnologie per la salute e la sicurezza. Confindustria se ne può fare carico. Nell’era dell’intelligenza artificiale possibile che non si percepiscono i pericoli quando si entra in un ambiente di lavoro ?

Cosa si può fare con i visori di cui parla Sinigaglia? “I datori di lavoro o i referenti sicurezza a vari livelli potranno simulare in 3D con apposite maschere situazioni di reale pericolo per i lavoratori in azienda, ma in totale sicurezza.” Le istruzioni per tutti e i controlli interni sono la base per non avere eventi invalidanti o, peggio ancora, tragici. Nessun ambiente di lavoro è immune da rischi, a condizione che si conoscano.

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