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Lavoro: nel post-Covid decisive le soft skills

Nei prossimi 5 anni circa un terzo delle competenze richieste in ambito lavorativo sarà legato ad abilità che oggi sono ritenute ancora marginali: ecco quali.

Lavoro: nel post-Covid decisive le soft skills

Le Non Cognitive Skills, aspetti della personalità di natura socio-emozionale alla base delle competenze trasversali, migliorano le performance degli studenti e possono essere potenziate con opportuni programmi scolastici.

Questo è quanto emerso dall’incontro “Non cognitive skill: la ‘materia oscura’ che muove lo sviluppo”, promosso da Fondazione per la Sussidiarietà con il contributo di Nestlé Italia e Accenture Italia, tenutosi ieri nell’ambito dell’edizione 2020 della VET Week, la Settimana Europea della Formazione Professionale.

Al dibattito, finalizzato ad approfondire il ruolo della scuola nell’accrescimento di competenze trasversali – sempre più richieste nel mondo del lavoro – hanno preso parte diversi esponenti di spicco del settore e anche il viceministro dell’Istruzione Anna Ascani.

La ricerca e i principali risultati

Il mondo del lavoro, grazie anche alle nuove opportunità offerte dalla tecnologia, sta cambiando rapidamente. Si stima che, da qui ai prossimi 5 anni, circa un terzo delle competenze richieste in ambito lavorativo sarà legato ad abilità che oggi sono ritenute ancora marginali. Interessanti anche le prospettive riguardo alle nuove professioni: si calcola che oltre la metà dei lavori che saranno svolti tra vent’anni devono essere ancora inventati e che il 50% di quelli esistenti verrà automatizzato.

Le professioni del futuro richiederanno in particolar modo competenze trasversali, denominate Non Cognitive Skills (qualcuno le chiama anche soft skills o character skills), come la capacità di risolvere problemi o conflitti, di collaborare e lavorare in gruppo, di comunicare in modo efficace, di resistere ai fattori ambientali come stress e, magari, un cattivo ambiente di lavoro.

Queste capacità, che appaiono nei primissimi anni di vita, condizionano l’apprendimento e le abilità lavorative e possono cambiare in maniera significativa nel corso dell’esistenza di un individuo. Per questo motivo, è importante studiare e analizzare quanto le Non Cognitive Skills possano essere educate e potenziate in ambito scolastico, sociale e lavorativo.

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