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Lavoro, assunzioni in aumento: oltre 508mila ingressi a dicembre, ma il mismatch resta alto

Il settore dei servizi alle persone guida la domanda, mentre il turismo e l’industria manifatturiera mostrano tendenze negative. La difficoltà di reperimento sale al 49,2%

Lavoro, assunzioni in aumento: oltre 508mila ingressi a dicembre, ma il mismatch resta alto

Il nuovo anno si apre con buone notizie per chi cerca lavoro. Sono più di 508mila le assunzioni programmate dalle imprese per il mese di gennaio. Se si allarga l’orizzonte al trimestre gennaio-marzo si arriva addirittura a 1,3 milioni di nuovi ingressi. Cifre incoraggianti che rappresentano un aumento dello 0,9% (+4mila assunzioni) nel mese e del +5,3% (+69mila assunzioni) nel trimestre. Però, la difficoltà di reperimento sale al 49,2%, con un aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente. Il mismatch tra domanda e offerta coinvolge 250mila posizioni, con richieste particolarmente sfidanti per specialisti nelle scienze della vita e operai specializzati.

È la fotografia scattata dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal.

I settori che prevedono le maggiori assunzioni

I protagonisti di questa crescita sono i servizi alle persone, che guidano la domanda di lavoro con 70mila assunzioni programmate a gennaio (+10% rispetto all’anno precedente). A seguire, il settore del commercio (68mila unità; +13,7% su base annua) e delle costruzioni (51mila unità; +1,8%). Al contrario, il turismo e l’industria manifatturiera mostrano una flessione a gennaio, con cali rispettivamente del 12,1% e del 2,3% rispetto all’anno precedente.

A gennaio, il mondo industriale prevede complessivamente 172mila assunzioni (-1,1% su base annua), di cui 121.000 nelle industrie manifatturiere e nelle public utilities, e le restanti 51mila nel settore delle costruzioni. I servizi, invece, mirano a incrementare il proprio organico con 336mila nuove assunzioni (+2% su base annua).

A spingere sull’acceleratore delle assunzioni sono soprattutto le piccole e medie imprese, con previsioni di crescita delle assunzioni rispettivamente di +3.300 e +3.800 a gennaio 2024. Anche le grandi imprese (oltre 250 dipendenti) prevedono un aumento significativo di 1.900 assunzioni, mentre le microimprese della fascia 1-9 dipendenti prevedono una flessione di circa -4.500 assunzioni rispetto al periodo corrispondente del 2023.

I contratti a tempo determinato confermano la loro predominanza, rappresentando il 40,5% del totale con circa 206mila unità, sebbene in calo rispetto all’anno precedente (41,3%). In controtendenza, i contratti a tempo indeterminato crescono da 122mila a 129mila (+5,7%).

Assunzioni: le professioni più difficili da trovare

Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro coinvolge 250mila delle 508mila assunzioni programmate a gennaio, principalmente a causa della mancanza di candidati (31,1%), seguita dalla preparazione inadeguata (14,3%) e da altri motivi (3,8%). Il Bollettino Excelsior evidenzia le difficoltà nel reperimento di specialisti nelle scienze della vita, operai dell’industria tessile e delle confezioni, fonditori, saldatori, operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni e tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi.

Per quanto riguarda il livello di istruzione, il 19% delle ricerche di personale è rivolto a laureati (97mila unità), il 30% a diplomati (155mila unità) e il 32% a chi possiede una qualifica/diploma professionale (163mila unità). Sono richieste anche circa 7mila posizioni per i diplomati dell’ITS Academy.

L’18,1% delle assunzioni (oltre 91mila) prevede di rivolgersi preferenzialmente a lavoratori immigrati, soprattutto nei settori dei servizi operativi (30,8% del totale entrate), della logistica (29,1%), dei servizi di alloggio, ristorazione e turismo (24,4%), delle costruzioni (21%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (20,6%).

Le assunzioni sono più forti al Nord, con la Lombardia in testa

A livello territoriale, le macro-ripartizioni del Nord-ovest e del Nord-est sono in testa con un maggior numero di assunzioni (oltre 174mila e oltre 118mila rispettivamente), seguite dalle regioni del Sud (oltre 110mila) e del Centro (circa 105mila). La graduatoria regionale delle assunzioni vede Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Campania come le regioni con il maggior numero di assunzioni previste.

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