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Lavoro: a dicembre 354mila posizioni aperte, il 54% precarie

Secondo l’ultima indagine Unioncamere-Anpal, a crescere maggiormente è la domanda di operai specializzati – In sofferenza il commercio

Lavoro: a dicembre 354mila posizioni aperte, il 54% precarie

A dicembre le imprese italiane cercano 354mila lavoratori, circa 52mila in più (+17,5%) rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel trimestre dicembre 2021 – febbraio 2022, invece, le aziende hanno in programma di assumere 1,4 milioni di lavoratori (+28,0%su anno). I numeri sono contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e da Anpal.

L’analisi conferma che la maggioranza dei contratti offerti dalle imprese è a tempo determinato: 190mila unità, il 53,6% del totale. Quelli a tempo indeterminato sono meno della metà, 75mila, mentre i contratti di somministrazione arrivano a quota 30mila e quelli di apprendistato a 16mila. Solo 7mila i contratti di collaborazione.

Nell’industria, si conferma l’andamento positivo della manifattura (+26mila entrate rispetto a dicembre 2019) e delle costruzioni (+8mila entrate). Sono i comparti del Made in Italy a sostenere la domanda di lavoro: +9mila le entrate programmate sia dalle industrie meccaniche ed elettroniche che da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo.

Crescono di 18mila unità, invece, le entrate programmate dalle imprese dei servizi.

Prosegue anche la tendenza positiva delle imprese di trasporti e logistica (+13mila rispetto allo stesso periodo del 2019), mentre il commercio (in particolare turismo e ristorazione) si colloca al di sotto dei livelli di dicembre 2019 (-5mila).

Quanto alle figure professionali cercate, a crescere maggiormente è la domanda di operai specializzati, con un incremento di 20mila ingressi su dicembre 2019. Seguono poi i conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili (+15mila) e i tecnici (+5mila).

A livello territoriale, le attivazioni di contratti provengono prevalentemente dalle imprese del Nord Ovest, che prevedono 122mila ingressi, segue poi il Nord Est a pari merito con il Sud e isole (entrambi 85mila ingressi) ed infine il Centro con 61mila entrate previste. Più nel dettaglio, le maggiori opportunità lavorative sono offerte dalla Lombardia (80mila contratti), Veneto (32mila), Lazio (31mila), Piemonte (29mila), Campania (26mila) ed Emilia-Romagna (25mila).

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