Condividi

L’altolà a J&J non ferma l’euro, oggi le trimestrali Usa

La sospensione del vaccino Johnson & Johnson provoca solo effetti limitati sui mercati – Nemmeno l’inflazione sembra preoccupare e i rendimenti dei T-Bond lo dimostrano – Il lusso archivia la pandemia – La moneta unica ai massimi – Al via la quotazione di Coinbase

L’altolà a J&J non ferma l’euro, oggi le trimestrali Usa

Nemmeno il gran pasticcio dei vaccini sembra in grado di fermare il Toro, lanciato verso una nuova raffica di record. La sospensione precauzionale del vaccino Johnson & Johnson negli Stati Uniti provoca solo un modesto ribasso del titolo in Borsa (-1,3%), ma non incide sugli umori dell’economia. Va peggio in Europa, dove i continui intoppi alle campagne vaccinali stanno mettendo a rischio i tempi della ripresa. Ma gli umori si tingono comunque e ovunque di rosa.

AL VIA LA QUOTAZIONE DI COINBASE: OBIETTIVO 100 MILIARDI

Sale l’inflazione Usa (+0,6% a marzo, +2,6% sui 12 mesi) ma il dato non preoccupa la Fed al punto da incidere sui tassi. E così, dopo il successo delle aste del Tesoro Usa, Wall Street si accinge a festeggiare stasera le trimestrali di JP Morgan e Goldman Sachs, primi segnali della ripresa. Ma, soprattutto, oggi preceduta dall’ennesimo primato del Bitcoin, debutta al Nasdaq Coinbase, la piattaforma di compravendita delle valute virtuali. L’obiettivo è una valutazione di cento miliardi di dollari. Tanto per cominciare…

L’ottimismo regna anche sui listini asiatici: stamattina l’Hang Seng di Hong Kong guadagna l’1,2%, l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen lo 0,2%, il BSE Sensex di Mumbai l’1% e l’S&P ASX 200 di Sidney lo 0,4%.

BATTAGLIA SU TOSHIBA A TOKYO

Fa eccezione solo Tokyo (-0,2%), dove le difficoltà della lotta al Covid-19 assumono un sapore particolare, perché il Paese è impegnato a garantire l’avvio dei Giochi Olimpici in estate.

Intanto, si scatena una nuova battaglia sulla sorte di Toshiba: la vecchia guardia ha costretto il presidente alle dimissioni ed è pronta a fare le barricate contro l’intervento del private Cvc.

BOND USA: IL 30 ANNI RENDE MENO DEL CAROVITA

La notizia più importante in arrivo da New York riguarda l’andamento delle obbligazioni ieri all’asta. Il Treasury Note a 30 anni (offerta di 24 miliardi) è stato collocato in riapertura al 2,32%, meno del tasso di inflazione (2,6%). Nella storia è successo solo quattro volte. Stamattina il Treasury Note a dieci anni è a 1,62% di rendimento, largamente al di sotto del massimo di 1,776% toccato il 30 marzo.

Nuovo record ieri sera per l’indice S&P 500: +0,33%, a 4.141 punti. Si ferma il Dow (-0,2%). Nasdaq +1,05%, a 13.996 punti (altro primato).

Il Bitcoin tocca stamane un nuovo record oltre i 63 mila dollari (+5,6%). In attesa di Coinbase, volano i titoli di blockchain e fonderie: Riot Blockchain +15%.

Il petrolio WTI è scambiato stamane a 60,5 dollari il barile, in rialzo dello 0,7%. L’euro si rafforza, portandosi sui massimi dell’ultimo mese rispetto al dollaro (cross a 1,196).

LO ZEW VA GIÙ, STOP DI J&J. MA LE BORSE UE SALGONO

Divise tra la speranza nella ripresa e la doccia fredda dei vari stop and go sui vaccini, le Borse europee hanno comunque vissuto un’altra giornata positiva. Nonostante lo Zew peggiore delle stime e la decisione di J&J di ritardare il lancio del vaccino in Europa, l’azionario ha infatti confermato la tendenza positiva di fondo, incurante delle proteste legate ai vari lockdown. Nemmeno il balzo dell’inflazione Usa ha provocato particolari tensioni: l’aumento non è stato giudicato così forte da giustificare una riduzione degli stimoli da parte della Fed. Intanto Paolo Gentiloni, commissario Ue per gli affari economici, ha anticipato che Bruxelles potrebbe alzare a maggio le previsioni economiche, perché “la ripresa è destinata ad accelerare nel secondo semestre”.

PIAZZA AFFARI +0,6%, IN ARRIVO 40 MILIARDI DI AIUTI

Piazza Affari ha chiuso la seduta in rialzo dello 0,59%, a 24.600 punti. Sarà di 40 miliardi di euro il nuovo pacchetto di stimolo a cui lavora il governo, secondo una fonte. Il nuovo scostamento probabilmente spingerà il deficit/Pil quest’anno oltre il 10%.

Francoforte si apprezza dello 0,2%. L’indice dei prezzi all’ingrosso di marzo in Germania è cresciuto del 4,4%, il ritmo più rapido da quattro anni (il dato precedente era +2,3%).

LVMH, VENDITE RECORD. IL LUSSO ARCHIVIA LA CRISI

A Parigi (+0,36%), Lvmh (+0,71%) ha superato le attese del mercato grazie alle vendite di Dior e Louis Vuitton: il colosso del lusso archivia il primo trimestre in crescita del 30% (32% se si considera anche Tiffany, appena entrata nel gruppo) sul 2020, l’anno della pandemia. Ma i ricavi sono superiori dell’8% anche rispetto a quelli del 2019.

Amsterdam +0,18%, Madrid -0,08%, Londra +0,03%.

BTP: ALL’ASTA RENDIMENTI IN SALITA

Bond governativi della zona euro in lieve discesa: Bund a -0,29%, sale lo spread a 106 punti, rendimento del decennale a 0,76. Buona domanda e rendimenti in rialzo per i Btp assegnati in asta dal Tesoro. Il rendimento della terza tranche del 3 anni è salito a -0,17% e quello del Btp a 10 anni ha chiuso a -0,12%, mentre la seconda tranche del Btp a 15 anni è stata assegnata all’1,26%.

AMPLIFON (+6,88%) SI FA SENTIRE A PIAZZA AFFARI

Campione indiscusso di giornata a Piazza Affari è stato Amplifon: +6,88% sull’onda della promozione di S&P, che ha alzato l’outlook a stabile da negativo. Seguono a debita distanza Interpump (+2,8%) e Prysmian (+1,25%).

AVANZA EXOR: PIÙ VICINA LA CESSIONE DI IVECO AI CINESI

Exor (+2,16%) ha guidato la carica della galassia Agnelli. Osservata speciale Cnh Industrial (+0,84%). Le trattative con i cinesi di Fang per la cessione di Iveco sono ormai a uno stadio avanzato: l’accordo può essere raggiunto sui 3,5 miliardi, esclusi i veicoli militari e il 7% controllato nell’americana Nikola. Gli analisti s’interrogano sulla possibilità di una cedola straordinaria in caso di cessione, anche se non è escluso che il Governo possa esercitare la golden share. Per Equita, il dividendo extra potrebbe essere di 1,5 miliardi. Deutsche Bank ha alzato il target a 21 euro da 18, con giudizio buy.

Avanza anche Stellantis (+1,39%).

TOD’S +5,9%: NON SI FERMA L’EFFETTO FERRAGNI

Riprende l’effetto Ferragni su Tod’s (+5,88%). Il titolo della famiglia Della Valle si porta sui massimi da 14 mesi: la capitalizzazione è salita di 200 milioni in tre sedute.

TORINO DÀ LA CARICA AD IREN, NUOVI AFFARI SAUDITI PER MAIRE

Sotto i riflettori anche Iren (+2,13%), dopo l’ingresso nel capitale della Città Metropolitana di Torino con una quota del 2,5%. Equita ha ribadito il rating buy, target a 2,9 euro.

Focus sui titoli petroliferi: Eni guadagna lo 0,63%, Saipem sulla parità (+0,04%) e Tenaris – 0,13%. La notizia che muove oggi il greggio è l’attacco degli Houthi yemeniti sostenuti dall’Iran contro strutture petrolifere in Arabia Saudita.

Maire Tecnimont (+2,94%) si è aggiudicata il contratto per la realizzazione di due unità di polipropilene in Arabia Saudita.

GENERALI PUNTA SULL’INDONESIA

Tra i finanziari, piatta Generali (+0,08%) in movimento per l’acquisto di asset in Indonesia.

Cresce l’attenzione per l’ingresso di Andrea Orcel in Unicredit (-0,2%), previsto per domani. La Fondazione Crt ha annunciato che voterà a favore della retribuzione del manager (7,5 milioni).

IN FRENATA DIASORIN E IL GESTITO

Frena Diasorin (-1,31%), reduce da un balzo vicino al 10% dopo l’annuncio di un accordo per l’acquisizione dell’azienda americana di diagnostica molecolare Luminex Corporation per un prezzo in contanti di 37 dollari per azione.

Le prese di beneficio penalizzano anche il risparmio gestito: Azimut -0,99%; Banca Mediolanum -0,86%.

TELECOM: PIÙ FONDI PER IL 5G, MA LA RETE UNICA RISCHIA

Telecom -0,48%. Reuters scrive che il governo intende alzare a circa 6,7 miliardi i fondi destinati, nell’ambito del Recovery Plan, a promuovere lo sviluppo di reti a banda larga, 5G e satellitari, rispetto ai 4,2 miliardi previsti nella bozza approvata a gennaio. L’esecutivo starebbe inoltre predisponendo scenari alternativi al piano per la rete unica promosso da governo Conte, che punta a integrare le reti fisse di accesso di Telecom e Open Fiber, controllata da Enel (+0,48%) e Cassa Depositi e Prestiti.

Commenta