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Lagarde sfida Merkel: “Sì a Unione bancaria”

“E’ essenziale che l’Unione bancaria Ue sia completata mettendo in atto l’ultimo pilastro, uno schema comune di garanzia dei depositi, insieme a sforzi per ridurre rischi al sistema finanziario”: lo sostiene Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale nella sua Global Policy Agenda con un’implicita frecciata alle resistenze della Germania della Merkel.

Lagarde sfida Merkel: “Sì a Unione bancaria”

“E’ essenziale che l’Unione bancaria Ue sia completata mettendo in atto l’ultimo pilastro, uno schema comune di garanzia dei depositi, insieme a sforzi per ridurre rischi al sistema finanziario”. Lo sostiene Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale nella sua Global Policy Agenda, la sua ricetta per “un’azione decisiva, una ripresa durevole”. Evidente la frecciata alla Germania della Merkel e soprattutto di Schaeuble che resiste all’attuazione del terzo pilastro dell’Unione bancaria per il timore, da molti ritenuto del tutto pretestuoso, sulla tenuta delle banche italiane che hanno in portafoglio molti titoli di Stato. Lagarde si colloca ora sulla stessa linea del presidente della Bce, Mario Draghi. 

Il numero uno dell’Fmi ha anche sostenuto che le nazioni dovrebbero aumentare il loro impegno per spingere la crescita e la domanda: “In questo contesto è appropriato che la politica monetaria resti accomodante laddove l’inflazione è troppo bassa ma da sola quella politica non basta; l’adozione di riforme strutturali è cruciale”, ha detto la Christine Lagarde.

Da Washington, Lagarde ha presentato la sua Global Policy Agenda, la ricetta per “un’azione decisiva, una ripresa durevole” composta da tre ingredienti: azioni monetarie, fiscali e strutturali. Adottate “di concerto possono creare una trinità virtuosa che rafforza l’attività economica e riduce i rischi alla stabilità”. La donna a capo dell’istituto preme su quelle nazioni che hanno lo spazio fiscale “per allentare ulteriormente le loro politiche fiscali, cosa che darebbe loro benefici e sosterrebbe la domanda globale”. Su questo fronte Lagarde cita il Canada come un Paese che lo sta facendo. In ogni caso “tutti i Paesi, inclusi quelli senza spazio fiscale, possono contribuire puntando a una composizione favorevole alla crescita di entrate e di uscite, specialmente aumentando le spese in infrastrutture in alcune nazioni”.

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