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La7, oggi il Cda decisivo di TI Media: Cairo è ancora il favorito

Oggi pomeriggio il Consiglio si riunirà per decidere se vendere l’emittente a Urbano Cairo oltre che per approvare il bilancio e il Piano 2013-2015 – L’offerta arrivata in extremis da Clessidra fa gola perché comprende anche i multiplex, ma probabilmente non sarà sufficiente.

La7, oggi il Cda decisivo di TI Media: Cairo è ancora il favorito

Mattinata in rialzo per il titolo di Telecom Italia Media. A poche ore dal Cda che potrebbe essere decisivo per il destino di La7, le azioni della società controllata da Telecom Italia guadagnano oltre due punti a Piazza Affari. Oggi pomeriggio il Consiglio si riunirà per decidere se vendere l’emittente a Urbano Cairo (già concessionario pubblicitario della rete), oltre che per approvare il bilancio e il Piano 2013-2015.

Secondo Milano Finanza, il management del gruppo vorrebbe chiudere la partita una volta per tutte. La scorsa settimana, tuttavia, il fondo Clessidra di Claudio Sposito è tornato in campo con un’offerta migliorativa per l’intero pacchetto targato TI Media: La7, La7d, Mtv e i tre multiplex, ovvero le frequenze assegnate dallo Stato. La nuova proposta sarebbe di 300 milioni (150 di accollo di debito, contro i precedenti 90) e, secondo alcune indiscrezioni, lascerebbe a Telecom una partecipazione del 40% nei multiplex, che in prospettiva rappresentano l’unico asset davvero redditizio (secondo Telecom non valgono meno di 350 milioni, La7 è invece in rosso di 100 milioni l’anno). In un secondo tempo, il fondo di private equity potrebbe unire le forze con Diego Della Valle. 

A quanto pare però, secondo i vertici di TI Media, nemmeno la nuova offerta di Clessidra sarebbe sufficiente a rimettere in forse un’operazione che ormai da settimane sembra conclusa in favore di Cairo (a cui era stato concesso di trattare in esclusiva). Il nodo è sempre il prezzo, dal momento che l’ultima proposta del fondo attribuirebbe in tutto ai multiplex un valore di circa 250 milioni, cifra più alta rispetto alle precedenti posizioni, ma sempre lontana dalla soglia minima dei 350 milioni fissata da Telecom.

L’ok a Cairo doveva arrivare lo scorso 27 febbraio, ma è stato rinviato ad oggi per risolvere alcuni “aspetti contrattuali”. Tra i nodi principali figurano le penali previste per le due parti: quella da 20 milioni che Cairo pretenderebbe se l’Agcom non confermasse il tasto 7 del telecomando (dopo il ricorso di Telenorba si teme possa essere riassegnato, ma in realtà l’ipotesi è assai remota) e quelle reclamate da TI Media nel caso in cui l’acquirente non rispettasse alcune condizioni (il vincolo di lock-up, cioè il divieto di rivendere La7, per almeno 18 mesi e l’obbligo d’investire nella ristrutturazione e nel rilancio dell’emittente la “dote” da 95 milioni che sarebbe corrisposta da TI Media).

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