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La maggior propensione della Fed ad alzare i tassi dà slancio alle Borse

La presidente della Fed, Janet Yellen, ammette che negli ultimi tempi si è rafforzata la possibilità di un aumento dei tassi americani anche se non specifica quando e come ma le Borse prendono le sue parole per il verso giusto e imboccano la via del rialzo – Piazza Affari guadagna lo 0,8% – In progresso Yoox, Eni, Saipem, Intesa ed Exor – vendite su assicurazioni, risparmio gestito e, in parte, banche e moda

La maggior propensione della Fed ad alzare i tassi dà slancio alle Borse

Janet Yellen dà sprint ai mercati. Dopo il suo attesissimo discorso a Jackson Hole infatti le principali piazze europee si sono girate al rialzo consolidando poi i guadagni nel pomeriggio mentre Wall Street ha confermato l’apertura in territorio positivo. Il Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,8%, vicino ai massimi di seduta e con un incremento settimanale di circa il 3,5%, anche Parigi mette a segno +0,8%, Francoforte +0,55% e Londra +0,31%. Il Nikkei questa mattina aveva invece chiuso in rosso dell’1,18%.

La presidente della Fed ha affermato che “le condizioni per un rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve si sono rafforzate negli ultimi mesi” grazie a una “performance del mercato del lavoro che continua a essere solida”. Yellen non ha però precisato la tempistica ma ha fatto capire che ogni riunione potrebbe essere utile per proseguire la normalizzazione della politica monetaria Usa.

Per Lee Ferridge, responsabile delle strategie multi-asset di State Street Global Markets per il Nord America, il discorso di Janet Yellen non ha portato a particolari novità: i suoi commenti potrebbero contribuire a frenare il recente declino del dollaro e il rally degli asset rischiosi a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane. “Un rialzo in seguito alla riunione in programma a settembre sembra poco probabile – ha aggiunto –  ma potrebbe diventare una possibilità concreta entro la fine dell’anno nel caso in cui i dati dell’economia statunitense migliorassero ulteriormente”.

In altri termini, gli investitori sembrano festeggiare il fatto che l’economia sta andando bene ma che un aumento del costo del denaro non è dietro l’angolo.

Intanto sul fronte macroeconomico la lettura intermedia del Pil Usa del  secondo trimestre ha indicato che l’economia  è cresciuta a un passo più lento di quanto inizialmente anticipato. Il Pil è stato ritoccato al ribasso all’1,1%, dopo il +1,2% della lettura preliminare del mese scorso. Si tratta comunque di un dato in linea con le previsioni degli analisti. La fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan è invece calata a 89,8 punti a fine agosto, sotto le stime. Nel frattempo il rendimento del decennale, T-bond, è salito sopra l’1,6%.

Lo spread Btp-bund  si riduce dello 0,75% a119 punti base e rendimento all1,11%. Il cambio euro dollaro scambia a  1,1266 (-0,22%). Il petrolio è in rialzo: Brent +0,87% a 50,1 dollari al barile e Wti +0,95% a 47,78 dollari al barile.

A Piazza Affari sale Yoox, miglio titolo del Ftse Mib, con un rialzo del 2,24%, seguita da Saipem +1,79%. La società sarebbe in pole position nella gara per realizzare una serie di lavori in Arabia Saudita. Secondo una rivista specializzata del settore, il contratto per la realizzazione di opera nel giacimento di Safaniyah dovrebbe essere di circa mezzo miliardo di dollari. Bene anche Eni +1,95%.

Tra i titoli migliori del paniere delle blue chip Exor sale dell’1,64% mentre Fca guadagna un frazionale +0,49%. Il mercato guarda alla possible cessione di Magneti Marelli. Il vice presidente del gruppo sudcoreano, Jae Yong Lee, sarà in Europa per partecipare lunedì prossimo 29 agosto al Cda di Exor e dovrebbe cogliere l’occasione per portare avanti le trattative sull’acquisto del gruppo italiano della componentistica. Ci sarebbero ancora divergenze sul prezzo e sul perimetro delle attività da cedere.

Campari +1,03% sostenuta dalla decisione di JpMorgan di togliere la raccomandazione negativa (“underweight”) sulle azioni del gruppo di bevande alcoliche. In un report, gli analisti del broker Usa hanno portato la valutazione a “neutral” evidenziando l’accelerazione della crescita dell’utile operativo negli ultimi mesi e come questa si sia tradotta in un “significativo miglioramento” della leva operativa rispetto ai trend storici del gruppo.

In fondo al Ftse Mib Banco Popolare -1,19%. Il comparto bancario è riuscito però nella seduta a riprendere quota strappando diversi segni più. Intesa Sanpaolo +1,67%, Unicredit +0,55%, Ubi Banca +0,68%, Mps +0,68%. Scivola anche Generali -1,06%, seguita da Finecobank -0,65%.

Debole Mediaset -0,49%: si inasprisce il conflitto con Vivendi. Il gruppo francese ha segnalato che il mancato nulla osta dell’Antitrust europea entro il 30 settembre renderebbe il contratto di acquisto di Mediaset Premium, nullo. La società media francese ha anche comunicato che la prima udienza della causa intentata dal gruppo italiano sarà alla fine di febbraio. Mediaset ha subito ribattuto affermando che il contratto prevede un impegno irrevocabile e non modificabile e che potrebbe organizzarsi per ottenere un’anticipazione dell’udienza. Giù il lusso: Moncler -0,46%, Salvatore Ferragamo -0,39%,  Luxottica -0,16%, Brunello Cucinelli invariata.

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