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La Juve per il riscatto, il Napoli per il primato

I campioni d’Italia vogliono cancellare subito la sconfitta con l’Inter ma devono vedersela con il Cagliari del rinato Borriello – Allegri cambia: debutta Rugani, una maglia per Hernanes – Ma il Napoli vuol difendere il primato in classifica e cercherà di vincere a Marassi contro un Genoa che però non farà sconti.

La Juve per il riscatto, il Napoli per il primato

Chi per confermare il primato, chi per riprenderselo. Dopo gli scossoni della quarta giornata è tempo di tuffarsi nella quinta, con la consapevolezza che gli scenari sono completamente cambiati. A comandare i giochi, infatti, non c’è più la Juventus di Allegri bensì il Napoli di Sarri, unico, sin qui, capace di totalizzare 10 punti su 12. Certo, il passo falso dei bianconeri ha dato una mano ma è evidente che, al momento, il miglior calcio d’Italia si gioca all’ombra del Vesuvio.

Questa sera però la “giostra” dovrà spostarsi in quel di Marassi, dove ad attenderla ci sarà il Genoa di Juric. Partita tosta, in controtendenza con lo splendido rapporto che unisce le due tifoserie, gemellate da diversi anni. In campo però sarà tutta un’altra cosa e il Napoli, al solito in silenzio stampa, dovrà cercare di vincere per non abdicare il trono dopo soli 3 giorni di regno.

Sarri confermerà il classico 4-3-3 con il solito mini turnover: rispetto a sabato scorso, infatti, rientreranno dall’inizio Ghoulam, Allan, Milik e Mertens, per quello che può essere considerato a tutti gli effetti il Napoli tipo con Reina in porta, Hysaj, Albiol e Koulibaly in difesa, Jorginho e Hamsik a centrocampo, Callejon in attacco.

Juric, fresco di sconfitta contro il Sassuolo, proverà a fermare la capolista affidandosi a Perin tra i pali, Izzo, Burdisso e Orban nel reparto arretrato, Lazovic, Rincon, Rigoni e Laxalt in mediana, Ntcham, Pavoletti e Gakpè là davanti.

Un occhio su Marassi lo avranno anche a Torino, dove però faranno bene a concentrarsi sul Cagliari di Rastelli. La Juventus non può temere nulla, almeno sulla carta, è chiaro però che la sconfitta di Milano ha accesso un piccolo campanello d’allarme. Le motivazioni, dopo anni di trionfi, sembrano essere in fase calante e questo può diventare un problema, a patto di non trovare subito la ricetta per risolverlo.

“Mi aspetto una reazione importante – ha spiegato Allegri. – A San Siro bisognava fare un’ottima partita invece non è stato così, abbiamo preso gol per mancanza di attenzione. Ora però dobbiamo pensare positivo e guardare il bicchiere mezzo pieno, l’importante è arrivare a marzo in maniera competitiva: gli scudetti non si vincono adesso”.

Nonostante le critiche di stampa e tifosi il tecnico continuerà a ruotare gli uomini: d’altronde, con una rosa del genere a disposizione, non farlo sarebbe un delitto. E allora turno di riposo per Bonucci e Khedira (oltre agli indisponibili Benatia ed Evra) e solito 3-5-2 con Buffon in porta, Barzagli, Rugani e Chiellini in difesa, Dani Alves, Hernanes, Lemina, Pjanic e Alex Sandro a centrocampo, Higuain e Dybala in attacco.

Rastelli sa di avere poche chanche ma ci proverà fino in fondo affidandosi al suo classico 4-3-1-2 con l’ex Storari tra i pali, Pisacane, Ceppitelli, Bruno Alves e Murru nel reparto arretrato, Munari, Di Gennaro e Padoin in mediana, Joao Pedro sulla trequarti alle spalle della coppia d’attacco Borriello-Sau.

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